homepage colombia internazionale documentazione documenti internaz links


Clamori dalla Colombia
Il vero terrorista è il governo Uribe

Associazione Nazionale Nuova Colombia
martedì 10 febbraio 2009

Premio Tolleranza ad Íngrid Betancourt

Sabato 24 gennaio, a Torino, è stato consegnato il Premio Grinzane
Cavour per la tolleranza a Ingrid Betancourt. Dopo la cerimonia
ufficiale la franco-colombiana ha incontrato il pubblico accompagnata
da autorità locali e da esponenti del governo italiano. Viste le
recenti dichiarazioni della Betancourt, che auspicava una sconfitta
militare della guerriglia e un rilascio unilaterale dei detenuti in
mano alla forza insorgente, questo riconoscimento lascia perplessi
coloro che invece sostengono un dialogo tra le due parti belligeranti
che porti alla soluzione del conflitto.

Deluse anche le persone in sala che, arrivate con l'intento di
informarsi sulla situazione colombiana, hanno presenziato invece ad
una messa. Infatti madame Betancourt, tra una parabola e una citazione
del Vangelo, non ha menzionato per nulla la realtà martoriata del
"suo" paese. Dopo "l'omelia" l'incontro si è concluso senza
possibilità di porre domande o interrogativi; solo all'esterno un
piccolo gruppo di persone ha ricordato alla Betancourt che il vero
terrorista è il governo Uribe e le sue forze paramilitari e che solo
un Accordo Umanitario potrà portare ad un cammino di Pace per la
Colombia. La sua risposta è stata il silenzio.

Detenuti 31 paramilitari in Venezuela

In una conferenza stampa il vice presidente venezuelano Ramón
Carrizález ha comunicato l'arresto di 31 paramilitari colombiani, 27
uomini e 4 donne. Il gruppo si trovava in un popoloso quartiere di
Caracas, nel quale è presente una numerosa comunità colombiana. Solo
pochi giorni prima nella città di Maracay, ad 80 chilometri ad ovest
della capitale, erano state ritrovate armi, granate e due chili di
esplosivo C4. Nel maggio del 2004 erano stati arrestati 120
paramilitari che si addestravano in una fattoria limitrofa a Caracas,
dove progettavano assassinare il Presidente Hugo Chávez e provocare
una sollevazione dei settori militari più reazionari.

L'infiltrazione paramilitare in Venezuela risponde alla strategia di
destabilizzazione regionale verso quei governi progressisti che si
oppongono alle politiche neoliberali di Washington. Le oligarchie dei
due paesi, sentendosi minacciate dalle misure economiche e sociali
avviate dal governo Bolivariano, collaborano per difendere i propri
interessi di classe. Uribe, quale rappresentante oligarchico
narcoparamilitare, è il diretto responsabile di questa infiltrazione.

Condannato paramilitare per l'assassinio dell'avvocato Freytter

Il 28 agosto 2001 Jorge Adolfo Freytter Romero, professore
dell'università dell'Atlantico, avvocato, è stato avvicinato nella
città di Barranquilla da alcune persone, che lo hanno obbligato ad
entrare sulla loro camionetta. Il giorno seguente, il suo corpo è
stato ritrovato senza vita, seminudo e con segni di torture, sulla via
che da Barranquilla conduce a Ciénaga, nel dipartimento del Magdalena.

A quanto sembra a questi crimine hanno partecipato paramilitari membri
delle Autodifese Unite di Colombia, e membri dell'esercito nazionale.
I giudici colombiani hanno condannato, per questo omicidio, Carlos
Arturo Romero Cuartas, alias "Montería", del Blocco Nord delle AUC. Il
paramilitare è stato stretto collaboratore del comandante Rodrigo
Tovar Pupo, alias "Jorge 40".

Questo omicidio si somma ad una serie di crimini commessi contro
membri della comunità accademica dell'università, che avevano
manifestato pubblicamente la loro opposizione all'amministrazione
dell'istituto denunciandone irregolarità e corruzione.

La lista degli assassinati in questi ultimi anni comprende il
professor Raúl Peña Robles, Luis Miguel Meza Almanza, leader
studentesco, il professor Alfredo Martín Castro Hayadar, Lisandro
Vargas Zapata, professore e vicedirettore dell'università, Jairo Del
Carmen Puello Polo, studente, militante di un'associazione
universitaria; in Colombia per ogni paramilitare condannato ci sono
decine di delitti rimasti senza un colpevole; fino a quando?

Paramilitari e servizi ordivano assassinio di Chávez

L'ex direttore informatico del DAS (i servizi segreti colombiani)
Rafael García, racconta in una intervista il suo passato al fianco
dell'ex direttore di questo organismo Jorge Noguera e i loro vincoli
con il paramilitarismo. Con molta dovizia di particolari, García
rivela la complicità degli organismi dello Stato con le squadre della
morte per imporre candidati politici uribisti, asserendo anche che il
DAS, le AUC e alcuni rappresentanti governativi, ordivano trame per
destabilizzare il Venezuela attraverso l'assassinio del presidente
Hugo Chávez, del vice presidente José Vicente Rangel e di altre figure
di primo piano del governo Bolivariano.

Noguera, considerato da Uribe come "un buen muchacho", era stato
rimosso dalla direzione dell'organismo di intelligenze e messo "al
sicuro" nel consolato italiano di Milano. I governi di tutto il mondo
dovrebbero cautelarsi e prendere le opportune contromisure verso
questi criminali mafiosi; oramai anche la facciata democratica che
tanto tentano di sbandierare mostra sempre più chiaramente il vero
volto di questo governo illegittimo ed illegale.

Nuove minacce alla senatrice Piedad Córdoba

La senatrice liberale colombiana Piedad Córdoba è stata oggetto di
nuove minacce contro la sua persona e il gruppo di Colombiani per la
Pace che si stanno adoperando per concretizzare un accordo umanitario,
il quale potrebbe aprire possibili cammini verso una soluzione
politica del conflitto. "Vi sono molti nemici di tutti questi
processi", ha affermato la politica neo granadina a un periodico di
Bogotà. Primo fra tutti il "Ministro della Guerra" Juan Manuel Santos,
acerrimo sostenitore della linea uribista del riscatto a ferro e fuoco.

Mentre le FARC annunciano la liberazione unilaterale di sei
prigionieri di guerra, come gesto di buona volontà per giungere
all'accordo, l'Esercito ufficiale effettua bombardamenti nell'area in
cui suppone si trovino i detenuti, mettendo in serio pericolo la loro
incolumità fisica. I nemici della Pace in Colombia ricorrono
nuovamente al terrorismo di Stato per tentare di sbarrare la strada
del dialogo e del negoziato.

Scandalo falsi positivi: il regime si preoccupa della sua immagine

Il governo Colombiano è preoccupato del fatto che, a causa della
proliferazione di denunce ed inchieste sui cosiddetti "falsi
positivi", possa peggiorare ulteriormente l'immagine del paese
all'estero e specialmente negli Stati Uniti, il cui nuovo presidente
si pone come obiettivo il rispetto dei diritti umani. Lo stesso
governo colombiano è stato costretto a sciogliere una brigata
dell'Esercito, probabilmente col proposito di riformarla con nuovi
effettivi, dopo le pesanti irregolarità di cui la magistratura ha
informato il Presidente ed il Ministro della Difesa.

Da parte sua la Fiscalia Generale (magistratura inquirente) della
Nazione ha preso già diverse decisioni nella direzione di non
permettere l'impunità ed evitare che, conseguentemente all'inattività
dello Stato, possa assumere competenza sul rispetto dei diritti umani
la Corte Penale Internazionale, che ha giurisdizione proprio per
questa classe di crimini.

A fine gennaio la magistratura ha preso provvedimenti contro
quattordici membri della sedicesima Brigata dell'Esercito con sede
nella città di Yopal, dipartimento di Casanare, per il sequestro e
l'omicidio di tre giovani presentati come caduti in combattimento nel
marzo del 2007. Due delle vittime, di quindici e venti anni, sono
stati avvicinati da militari nel ristorante dove pranzavano e, secondo
la magistratura, "sono stati portati via con la forza da quel luogo ed
assassinati a seicento metri di distanza". L'altro ragazzo, di sedici
anni, che viaggiava su un autobus da Yopal a Sogamoso "è stato fatto
scendere dal veicolo ad un posto di blocco dell'Esercito", ed è
ricomparso morto in un presunto combattimento contro i guerriglieri
dell'Esercito di Liberazione Nazionale.

Più che della propria reputazione, il governo dovrebbe preoccuparsi
della cruda realtà in cui vive la società colombiana, che assiste
perplessa ed incredula all'aumento di denunce ed alle esumazioni dei
cadaveri di civili trucidati dai militari per ottenere premi e
licenze: questo si chiama terrorismo di Stato!

Rilasciato unilateralmente ex governatore del Meta Alan Jara

E' stato rilasciato unilateralmente dalle FARC, come gesto di buona
volontà per concretizzare un Accordo Umanitario dei prigionieri di
guerra, l'ex governatore del Meta, Alan Jara. Grazie soprattutto alla
mediazione della senatrice liberale Piedad Córdoba e alla volontà di
Pace del gruppo insorgente, si è concretizzata la liberazione
unilaterale del politico colombiano, preceduta da quella di quattro
membri della forza pubblica rilasciati solo pochi giorni prima. Jara,
ringraziando la Córdoba, ha annunciato la sua partecipazione al gruppo
"Colombiani per la Pace", dichiarando che solo una soluzione politica
e negoziata potrà portare alla liberazione di tutti i prigionieri di
guerra.

Parole dure verso il governo del presidente Uribe e la sua politica di
"sicurezza democratica": "la sua attitudine non ha contribuito
assolutamente alla concretizzazione dell'Accordo Umanitario".
Contraddicendo quanto dichiarato dai quattro giovani liberati
precedentemente, Jara ha affermato che le FARC non sono affatto
indebolite ne tanto meno deteriorate, asserendo che fintanto che
esistano quelle cause sociali che sono alla base del conflitto,
esisteranno giovani disposti a entrare nella guerriglia. Gli unici
nemici dell'Accordo Umanitario e della Pace in Colombia, restano Uribe
e la sua cosca.

Amnesty International chiede il ritiro del premio concesso a Uribe

Si moltiplicano le critiche alla decisione del municipio di Cadice, in
Spagna, di consegnare il "Premio per la Libertà Corte di Cadice" al
presidente della Colombia, Álvaro Uribe; oltre a diversi collettivi e
ad Izquierda Unida, la coalizione della sinistra spagnola, anche
Amnesty International ha aspramente criticato, per bocca della sua
portavoce nella Baia di Cadice, Ana Barceló, questa decisione,
qualificandola come "completamente inopportuna", considerando le
migliaia di omicidi e di civili sfollati forzosamente ogni anno, oltre
alle centinaia di persone scomparse, sequestrate e torturate come
conseguenza di un conflitto armato "che lo stato colombiano si ostina
a negare"; e dietro la maggior parte di questi crimini si trovano,
secondo A.I., le forze di sicurezza e i gruppi paramilitari dipendenti
dal governo.

Con pari stupore ha ricevuto la notizia l'Associazione Pro Diritti
Umani di Andalucia (Apdha), che vede in questo riconoscimento un
insulto al popolo di Cadice, e lo considera assolutamente screditato,
se viene consegnato questo premio ad un personaggio il cui percorso
politico è così "controverso, per non dire losco".

Il rappresentante di Apdha afferma con franchezza che "Se questo è il
primo premio, ignoriamo chi possa aspirare al secondo posto!".
Potremmo proporre al Sindaco di Cadice, Teófila Martínez, un premio
postumo al generale Augusto Pinochet, o a Jorge Videla!

http://prensarural.org/spip/spip.php?mot98