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ALLE VOSTRE RISATE IL NOSTRO “SBERLEFFO” CULTURALE

Lettera aperta alla cittadinanza e alle istituzioni della città di Molfetta circa l’attacco fascista alla sede dell’Associazione “Casa dei Popoli” di Molfetta


 
Una mattina come un’altra, svegliarsi a Molfetta, città di Gaetano Salvemini, è trovare nuovamente delle scritte inneggianti al nazifascismo, con croci celtiche e svastiche.
Nuovamente perché è da tempo che scritte simili volgarmente imbrattano i muri della nostra città e di quelle limitrofe.
Risvegliarsi è notare che le ultime vergognose scritte compaiono sulla sede di un partito e su quella dell’Ass. Casa dei Popoli, associazione di assoluta stima e riconoscibilità in città e non solo.
L’obiettivo di queste scritte è anche quello di provocare una delle realtà che da cinque anni agisce sullo scenario culturale della città.
In questi anni di attività numerose sono state le iniziative, organizzate con grande fatica ma anche con impegno ed energia, indirizzate a sensibilizzare, diffondere e riflettere sulla storia nazionale, e della nostra città in particolare, e sui valori dell’antifascismo, fondanti della nostra Repubblica.
Da sempre, la Casa dei Popoli ha mostrato il coraggio di non nascondere nella penombra il proprio volto e la propria identità antifascista realizzando una lotta quotidiana e alla luce del giorno: prova ne sono le differenti edizioni del “Giorno della Memoria”,  di “Senza Memoria non c’è Futuro” e, non ultime, le iniziative in occasione dell’anniversario della morte di Gramsci.
La Casa dei Popoli alle “risate” di questi anacronistici esaltati fascistoidi da sempre risponde con i propri “sberleffi” culturali, con l’arte, la musica, il teatro, la cultura che integra e non esclude, la cultura del rispetto delle differenze sociali e razziali, la cultura “colorata” che non si fa intimidire o zittire.
Pertanto, la Casa dei Popoli si rivolge apertamente alla società civile e per tali attacchi non chiede una semplice solidarietà, quanto un fronte comune, il più vasto possibile, delle realtà sociali, politiche e culturali cittadine e una presa di distanza che avvenga pubblicamente soprattutto da parte delle istituzioni comunali, Sindaco in primis, al fine di evitare che tali fenomeni continuino a ripetersi in una città che storicamente si dichiara antifascista.
 
 Associazione “Casa dei Popoli”

maggio 2007