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FINANZIAMENTI DELLO STATO ITALIANO ALLA CHIESA CATTOLICA

Un terzo degli italiani devolve l'8/1000 ad una confessione religiosa, e
l'85% lo devolve alla Chiesa Cattolica: Euro 300 milioni.

L'articolo / della Legge N. 222 del 1985 recita: "In caso di scelte non
espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in
proporzione alle scelte espresse". Da questo articolo provengono altri
Euro 700 milioni..

Stipendi per gli insegnanti di religione (nel 2004): Euro 478 milioni.

Finanziamenti alle scuole cattoliche: Euro 258 milioni.

Finanziamenti alle 5 università cattoliche: Euro 44 milioni.

Fornitura dei servizi idrici alla Città del vaticano: Euro 25 milioni.

Finanziamenti alla Università campus Biomedico dell'Opus Dei: Euro 20
milioni.

Assunzione in ruolo degli insegnanti di religione: Euro 19 milioni.

Buoni scuola degli studenti delle scuole cattoliche: Euro 9 milioni.

Ristrutturazione degli edifici religiosi: Euro 9 milioni.

Stipendi dei cappellani militari: Euro 8 milioni.

Fondo di previdenza del clero: Euro 7 milioni.

Ospedale di Padre Pio a San Giovanni Rotondo: 5 milioni.

Finanziamento degli oratori: Euro 2,5 milioni.

Costruzione di edifici di culto: Euro 2 milioni.

Aggiungendo una buona fetta del miliardo e mezzo di finanziamenti
pubblici alla sanità, molta della quale è gestita da istituzioni
cattoliche, si arriva ad totale annuo di: Euro 3 miliardi.

Esenzioni fiscali.

Gli enti ecclesiastici sono 59.000 e posseggono circa 90.000 immobili:
parrocchie, oratori, conventi, seminari, case generalizie, missioni,
scuole, collegi, istituti, case di cura, case di riposo, ospedali. Il
loro valore è stimato in almeno Euro 30 miliardi, ma sono esenti dalle
imposte sui fabbricati (ICI), sul reddito delle persone giuridiche,
sulle compravendite e sul valore aggiunto (IVA).

Gli immobili degli enti ecclesiastici sono classificati "non
commerciali"

. Una sentenza della Corte di Cassazione del 08.03.2004 ha
sancito che, per un centro di assistenza ecclesiastico dell'Aquila, non
si poteva applicare la definizione di "non commerciale" perché gli
ospiti vi pagavano regolarmente la retta. Il governo Berlusconi ha
allegato un provvedimento alla Finanziaria 2006 che esentava dall'ICI
gli immobili ecclesiastici, poi Prodi ha approvato un definitivo
provvedimento (Legge N. 248 del 2006) che garantisce l'esenzione
dall'ICI agli enti "non esclusivamente commerciali", pertanto è
sufficiente che nell'immobile vi sia una cappella per ottenere
l'esenzione (di tutto l'immobile).

Queste esenzioni comportano per i comuni italiani una perdita di gettito
di Euro 2.250 milioni.

Il totale, sommando finanziamenti ed esenzioni, è di Euro 5.250 milioni
all'anno.

Fonte: Piergiorgio Odifreddi "Perché non possiamo essere cristiani (e
meno che mai cattolici)" Longanesi 2007