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CO.
GE.MIL.

COMITATO GENITORI DI MILITARI CADUTI IN SERVIZIO

Referenti: Angelo Garro e Anna Cremona

Tel/Fax 02.7389527 Cell. 338.9351886

Via Castel Morrone 5  -  20129 Milano

 

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27 marzo 2007

 

Dato che la lingua batte sempre dove il dente duole, seguiamo con morboso interesse ogni notizia legata a eventi che ci ricordano i nostri figli caduti per la “Patria”, così come abbiamo seguito con apprensione il rapimento e la liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo e l’impegno di tutte le forze politiche nell’adoperarsi per la sua liberazione anche scendendo a compromessi con il nemico, tanto da liberare i cinque talebani.

La nostra speranze è sempre la stessa: aprire uno spiragli di umanità nel cuore dei nostri politici anche per quanto riguarda i nostri cari, caduti in servizio, vittime della negligenza e prepotenza dei vertici militari, del nonnismo e dell’uranio impoverito.

 

Oltre 10.000 morti in tempo di pace in Italia aspettano ancora l’esito di una battaglia che solo noi genitori di militari caduti in servizio portiamo avanti da soli, per far approvare ad un Parlamento sordo e insensibile una proposta di legge che ne riconosca la dignità umana; una Proposta di Legge Unificata che se pur già approvata all’unanimità in Commissione Difesa, nessuno del Governo vuole che giunga in aula per l'approvazione con la banale scusa della mancata copertura finanziaria. Eppure da anni il nostro paese si confronta e si affianca alle super potenze mondiali inviando a tutt’oggi oltre 13.000 soldati dai Balcani al Medio Oriente con armamenti, vettovagliamenti, ospedali da campo, aeroporti ecc… ecc…. nonché dulcis in fundo: pagamenti di riscatti ai terroristi in più occasioni!

 

Oggi si discute in Senato il Governo chiede la fiducia sul rifinanziamento alle missioni italiane nel mondo fra i quali Afganistan, Iraq, Libano ecc., finanziamento che richiede un notevole incremento di spesa di svariati milioni di Euro, emendamenti per aumenti apportati su alcuni capitoli di spesa che sepur bocciati, verranno comunque sottoposti a quel incremento “ISTAT” annuale spontaneo. Così abbiamo assistito attraverso i tanti discorsi dei vari senatori (e non avevamo dubbi in proposito) che questo modus operandi è stato definito in vari modi: teatrino della politica, sceneggiate vaneggianti e via dicendo.

Solo l’intervento del senatore Franco Turigliatto coerente con la propria coscienza e con l’impegno pre-elettorale preso con i suoi elettori, ha espresso l’intenzione di votare contro il mantenimento dei nostri soldati in M.O. per contro, la cosa che ci ha lasciati esterrefatti è stato l’intervento della senatrice Lidia Menapace; una donna da sempre contro la guerra, contro le missioni cosiddette di pace, contro l’occupazione di nostre e di altre truppe in terre straniere, insomma una donna contro; eppure il suo intervento dopo un giro in giro di parole, è stato un voto in favore del rifinanziamento della missione di pace in Afganistan. Missione che propone emendamenti di spesa  per somme pari a: da 40 a 50 milioni di euro per l’Afganistan, da 30 a 50 milioni di euro per il Libano e via dicendo(ripetiamo:anche se bocciati avranno un loro naturale incremento).

Grande euforia nella coalizione dell’Ulivo nonostante la loro promessa come da Programma Elettorale era il ritiro graduale dei nostri soldati da Iraq, Afganistan, a cui si è invece aggiunto il Libano.

 

Non serve essere legato ideologicamente o sentimentalmente ad alcuna forza politica per approvare o disapprovare questa linea di condotta del nostro Parlamento; noi da sempre siamo contrari a questo tipo di missioni che nel migliore dei casi restituisce alle nostre famiglie soldati ammalati (e sono oltre 400 quelli accertati) se non addirittura morti a causa degli effetti dell’uranio impoverito (e sono 45 quelli ufficiali) o a causa di altre mai chiarite cause, così come è successo a noi che scriviamo queste inutili lettere di accusa dello Stato il quale ci scippa dei nostri figli e dopo di ché ci abbandona.

Così come governi formati da coalizioni di centro-destra o di centro-sinistra stanno facendo da ormai troppe legislature riguardanti la richiesta di un equo se pur misero risarcimento che riconosca a questi caduti la semplice dignità di esseri umani; risarcimenti equi, ma per tutti e non discriminatori come avviene attualmente, come ha già riferito e scritto da IL SECOLO XIX di Genova sabato 24 marzo u.s. che titolava: QUANTO VALE LA VITA DI UN SOLDATO? e continuava con un sotto titolo: Militari morti, 25mila euro ai più “fortunati”. Questo è il paradosso, ritenersi anche fortunati se si rientra in quella vergogna che è la legge 308/81 modificata con la 308/91, ma mai rivalutata.

Tutto ciò nonostante nella ultima legislatura si era fatto un passo avanti con la Proposta di Legge Unificata c1649 e c1752 che aveva ottenuto almeno in Commissione Difesa l’approvazione all’unanimità, ma bocciata dal ministro delle Finanze Tremonti per mancanza di copertura finanziaria e decaduta definitivamente con lo scioglimento delle Camere e del Governo Berlusconi 2, e che oggi nessuno si sogna di riesumare. 

 

Così oggi alle risposte negative di governi di c-destra e di c-sinistra su un adeguato risarcimento alle famiglie, si risponde con l’approvazione di una spesa esorbitante grazie a quei 180 voti a favore ed a 132 voti astenuti di cui solo i due contrari vi si contrappongono.

Povero quel paese che ha bisogno di nuovi martiri per entrare nel paradiso dei “Grandi e dei Potenti”.

 

Per Noi sudditi, considerato che i nostri diritti ci sono stati tutti negati e calpestati, nessuno ha protestato, e nessuno è sceso in piazza per difenderci, così da soli, come da sempre, continueremo a protestare sulla giustizia negata ma soprattutto sulla dignità di nostro figlio calpestata.

Ogni illusione è volata via dopo che anche la cosiddetta “sinistra radicale” ci ha abbandonati; via ogni illusione di riportare a casa i nostri soldati, via ogni illusione di riconoscimento delle malattie professionali come il Morbo di Hodgink causato proprio da queste missioni cosiddette (ma non proprio) di pace, via ogni illusione di un giusto riconoscimento per i tanti morti a causa di una guerra che non c’è!

Non abbiamo più santi in paradiso, quindi... perché pregare!

 

I nostri figli furono, sono e resteranno martiri nei nostri cuori, ma per lo Stato italiano, solo carne da macello a costo zero e non più esseri umani con una Loro dignità.

 

Crediamo che questa sera ammaineremo quella bandiera arcobaleno simbolo di pace che da anni sventola al nostro balcone; bandiera ormai divenuta solo un simbolo di ipocrisia anch’essa.

 

GRAZIE ITALIA... Continua pure a farci e farti del male!

 

                        angelo garro e anna cremona (www.alpinorobertogarro.it)