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Giornata Internazionale di Solidarietà con i Prigionieri Politici
aprile 2008

Sono trascorsi quattro anni dalla Conferenza di Solidarietà Internazionale con i Prigionieri Politici svoltasi a Donostia; lì, come organizzazioni e singoli impegnati nella solidarietà con le vittime della repressione, prendemmo l’impegno di promuovere meccanismi volti a migliorare la nostra comunicazione e di avviare iniziative comuni di denuncia e di lotta. La designazione del 17 aprile come Giornata Internazionale di Solidarietà con i Prigionieri Politici, è stata una delle misure adottate e che, oggi, mantiene tutta la sua potenzialità ed importanza.

Oggi, in diversi punti del pianeta, continuiamo ad affrontare un consolidamento, da parte degli stati, di misure repressive sempre che limitano sempre più diritti e libertà, un’estensione e la giustificazione di pratiche quali la tortura, l’isolamento e persino l’eliminazione fisica del dissidente politico. Si percepisce con chiarezza un grave peggioramento delle condizioni di vita delle persone colpite dalla repressione in diversi regimi di detenzione o penitenziari; ciò ha comportato, inoltre, il diffondersi della criminalizzazione, sempre più acuta, dei movimenti che, come noi, sviluppano la denuncia della repressione e la solidarietà con le sue vittime.

Le condizioni di vita dei prigionieri politici in Turchia, le misure di criminalizzazione delle proteste portate avanti dai Mapuches, l’utilizzo di meccanismi di guerra contro Paesi terzi da parte del narcogoverno della Colombia, l’estensione della lotta “antiterrorista” all’associazionismo legittimo ed alla dissidenza politica in Catalogna, a Madrid ed in Italia, l’adozione di misure radicalmente contrarie alla legislazione internazionale fondamentale ed al rispetto della sovranità di stati terzi da parte degli Stati Uniti d’America e la creazione di nuovi spazi privi di legge come a Guantanamo o i voli segreti che trasportano arrestati privi di qualsiasi diritto, l’adozione di nuove misure carcerarie ed il prolungamento sine die di pene negli stati spagnolo e francese, la repressione scatenata nel Sahara o l’aggressione militare a movimenti politici ed alla popolazione civile in Palestina, la criminalizzazione della solidarietà con le vittime della repressione nel conteso basco… sono tutti elementi che ci riempiono di preoccupazione e che ci obbligano ad alzare la voce ed a scontrarci con essi con strumenti rinnovati.

Che il 17 aprile serva a veicolare queste richieste e rivendicazioni, serva a creare uno spazio di lotta comune, un muro di contenimento di queste misure che limitano i diritti e le libertà, uno spazio d’incontro nella resistenza antirepressiva. Di nuovo lanciamo un appello per lavorare su queste coordinate e per, ancora una volta, incontrarci in piazza, innalzando la bandiera della solidarietà con le prigioniere e con i prigionieri politici.

Loro globalizzano la repressione: globalizziamo noi la lotta e la speranza.

Iniciativa Internacional por los Presos y Presas Polítcas KALERA
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www.kalera.org