Morales vara governo della nazione clandestina

LA PAZ - (23 gennaio 2006) - Il sogno dell’indio aymara Evo Morales di portare al potere gli esclusi della Bolivia si è materializzato oggi con il varo a La Paz di un nuovo governo, formato nel complesso da esperti ed intellettuali di sinistra, ma integrato anche da esponenti di etnie indigene e da quattro donne. In una breve cerimonia in Parlamento, Morales ha invitato i suoi 16 ministri a  dare dignità alla politica  perchè, ha sottolineato,  rappresentare un’ autorità vuol dire servire il popolo e non vivere del popolo .

 Io stesso - ha proseguito - non volevo entrare in politica, perchè la gente ha una immagine dei politici come ladri, e a volte, addirittura,delinquenti. Da qui il nostro compito di dare dignità a questa funzione . Vi incoraggio - ha detto ancora - a svolgere il vostro compito memori dello slogan: zero corruzione e zero burocrazia .

Per tutti gli ha risposto il Ministro degli Esteri, David Choquehuanca, che ha ribadito la  totale lealta  del governo, confermando la volontà di lavorare per il cambiamento che ci chiede il popolo e che il signor presidente guida .

E per dare l’esempio, Morales ha cominciato il suo primo giorno di governoalle 4:15, costringendo i suoi interlocutori ad una insolita attività mattutina. Alle 5:15, infatti, ha ricevuto la delegazione giapponese guidata dall’inviato speciale del premier Junichiro Koizumi, Tatsuo Arima.

Quindici minuti più tardi è stata la volta del vicepresidente cubano CarlosLage, mentre ad un orario più possibile (le 7:30) ha avuto un colloquio con ilMinistro della cooperazione francese, Brigitte Girardin, seguito da un incontro con il presidente del Venezuela, Hugo Chavez.

Dopo la cerimonia di sabato, in cui ha ricevuto il potere originario andinò elinsediamento ufficiale ieri davanti alle Camere riunite seguito dal giuramento di Comandare obbedendo , pronunciato alla presenza di 100.000persone in Plaza San Francisco, Morales ha messo mano alla compagine ministeriale.

Assistito da una commissione di sei membri, ha varato un esecutivo di cui fanno parte due indigeni aymara (Choquehuanca agli Esteri e Abel Mamani aldicastero dellAcqua) ed una quechua (Casimira Rodriguez alla Giustizia), equattro donne, di cui una (Alicia Munoz) assume per la prima volta nella storia del Paese il Ministero dell’Interno.

Confermando le anticipazioni degli ultimi giorni sulla sua volontà di mutarelorientamento economico della Bolivia, il leader del Movimento al socialismo(Mas) ha creato un Ministero dello Sviluppo Sostenibile e della Pianificazione,assegnato all’economista Carlos Villegas, e un inedito Ministero dellAcqua, dicui è responsabile Mamani.

Quest’ultimo, come leader dei comitati di quartieri, condusse con successo la campagna contro la società privatizzata Aguas de Illimani (controllata dalla francese Suez) responsabile della distribuzione idrica a El Alto.

Il primo obiettivo di Morales - ribadito davanti agli indigeni aymara,  quechua, chiquitano e guaranì che popolavano Plaza San Francisco, e che il  regista boliviano Jorge Sanjines ha immortalato sul grande schermo come La  nazione clandestina - è ora quello di spingere il Parlamento ad approvare la  convocazione di una Assemblea costituente che vuole al lavoro già all’inizio di  agosto.

Essa dovrà sancire la fine dell’esperienza neoliberale e riproporre invece una forte presenza dello stato nell’economia e nella società, collocando la Bolivia nella scia tracciata da Cuba prima, e poi dal Venezuela.

Fra le iniziative previste, l’utilizzazione sociale degli utili provenienti dallo sfruttamento degli idrocarburi boliviani (petrolio, ma soprattutto gas) e una redistribuzione delle terre incolte.

Per quanto riguarda infine il problema della produzione della foglia di coca,Morales cercherà di convincere le autorità degli Stati Uniti a stringere con lui un patto basato non sullo slogan coca zero, ma su quello da lui coniato di droga zero.