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1917- 2008
La necessità del partito e l'attualità della rivoluzione bolscevica in Russia

Per la prima volta nella storia dell'umanità, dopo il tentativo della Comune di Parigi nel 1871, fallito per la violenta repressione dell'apparato militare della borghesia, il proletariato attraverso il Partito Comunista russo che ne rappresenta gli interssi, nell'ottobre 1917 prende il potere abbattendo il sistema zarista ed inizia un periodo di profonde e radicali trasformazioni nella società feudale russa.
Pubblichiamo di seguito per onorare quell'evento e per sottolinearne l'attualità il seguente scritto di Vladimir Ilic Lenin sulla necessità e sul ruolo del Partito Comunista in polemica con le deviazioni moderate e democratico-borghesi del "vecchio" partito socialdemocratico.

 tratto da " I compiti del partito nella nostra rivoluzione"
Opere scelte di Lenin,  Editori Riuniti, 1965, pagg 747-748

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Quale deve essere il nome del nostro partito per essere scientificamente esatto e per contribuire politicamente ad illuminare la coscienza del proletariato

19. Passo all'ultima questione, quella del nome del nostro partito.
Noi dobbiamo chiamarci Partito comunista, come si chiamavano comunisti Marx e Engels.
     Noi dobbiamo ripetere che siamo marxisti e che prendiamo per base il Manifesto comunista, svisato e tradito dalla socialdemocrazia su due punti principali: 1. gli operai non hanno patria, la « difesa della patria » nella guerra imperialista significa tradimento del socialismo; 2. la teoria marxista dello Stato é stata svisata dalla II Internazionale.
    La denominazione di « socialdemocratico » é scientificamente falsa, come dimostrò più d'una volta Marx, specialmente nella Critica del programma di Gotha nel 1875, e come ripeté in forma più popolare Engels nel 1894. Dal capitalismo l'umanità non può passare immediatamente che al socialismo, cioè alla proprietà collettiva dei mezzi di produzione e alla ripartizione dei prodotti proporzionalmente al lavoro di ciascuno. II nostro partito guarda più lontano: il socialismo é inevitabilmente destinato a trasformarsi a poco a poco in comunismo, sulla cui bandiera é scritto: «Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni ».
    Questo é il mio primo argomento.
    Ecco il secondo: anche la seconda parte della nostra denominazione (socialdemocraticí) é scientificamente errata. La democrazia é una delle forme dello Stato. Invece noi marxisti siamo nemici di ogni Stato.
    I capi della II Internazionale (1889-1914), i signori Plekhanov, Kautsky e i loro simili, hanno avvilito e pervertito il marxismo.
    Il marxismo si distingue dall'anarchismo perché riconosce la necessità di uno Stato per la transizione al socialismo: ma non (ed é ciò che si distingue dalla dottrina di Kautsky e consorti) di uno Stato del tipo della democrazia borghese parlamentare ordinaria, bensì di uno Stato del tipo della Comune di Parigi del 1871 e del tipo dei Soviet dei deputati degli operai del 1905 e del 1917.
    Mio terzo argomento: la vita ha creato, la rivoluzione ha già di fatto creato da noi, quantunque in forma ancora debole embrionale, questo nuovo « Stato » che non é più uno Stato nel vero senso della parola.
    É già una questione di pratica per le masse, e non solo una teoria a uso e consumo dei capi.
    Lo Stato, nel senso proprio della parola, é il comando esercitato sulle masse da reparti di uomini armati distinti dal popolo.
    II nostro nuovo Stato nascente é anch'esso uno Stato perché a noi sono necessari reparti di uomini armati, perché ci é necessario l'ordine più rigoroso, perché ci é necessaria la repressione spietata, violenta di ogni tentativo controrivoluzionario sia zarista, sia borghese alla Guckov.
    Ma il nostro nuovo Stato nascente non é più uno Stato nel senso proprio della parola, perché in vari luoghi della Russia questi reparti di uomini armati sono la massa stessa, tutto il popolo, e non delle persone superiori, distinte dal popolo, privilegiate, praticamente inamovibili.
    Non é indietro che bisogna guardare, ma avanti, non alla solita democrazia di tipo borghese, la quale rafforza il dominio della borghesia coi vecchi organi amministrativi monarchici: polizia, esercito, burocrazia.
    Bisogna guardare avanti, verso la nuova democrazia nascente, la quale cessa già d'essere una democrazia, perché la democrazia é la sovranità del popolo, e il popolo armato non può esercitare la sovranità su se stesso.
    La parola democrazia, applicata al partito comunista, non é soltanto scientificamente errata. Essa é oggi, dopo il marzo 1917, un paraocchi messo al popolo rivoluzionario per impedirgli di edifícare liberamente, coraggiosamente, di sua iniziativa, il nuovo ordine: i Soviet dei deputati degli operai e dei contadini e di tutti gli altri deputati, come potere unico nello « Stato », precursore della estinzione di ogni specie di Stato.
    Mio quarto argomento: bisogna tener conto della situazione obiettiva del socialismo nel mondo………