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OPERAZIONE HOT WINTER

LA NUOVA FEROCE AGGRESSIONE ALLA CITTA' DI NABLUS

 25 febbraio - 20 marzo 2007




I VIDEO


Operazione "Hot Winter" - 1° giorno (inglese)

Operazione  "Hot Winter" - 1° giorno (tedesco)

Operazione  "Hot Winter" -  2° giorno (inglese)

Operazione "Hot Winter" - intervista con JIHAN
(bambina di 11 anni usata dai soldati israeliani come scudo umano - 2 marzo 2007)

Intervista in ospedale a Ashraf al-Tibi figlio del martire Anan al Tibi
(Anan al Tibi ed il figlio Ashraf sono stati colpiti da proiettili durante l' attacco israeliano del primo marzo mentre erano sul tetto della loro casa nel villaggio di Yasmine. Anan é morto mentre il figlio é sopravvissuto)

Altri filmati sulle aggressioni a Nablus:
http://video.indymedia.org
http://www.youtube.com/user/afilmsmultilingual
http://www.youtube.com/user/afilmspalestine
https://video.indymedia.org/en/2007/03/781.shtml (incursione nel campo profughi di Balata)


I FATTI




25 febbraio 2007 - domenica
Il 25 febbraio 2007 l’esercito israeliano lancia una terribile offensiva contro la città di Nablus ed i villaggi e campi profughi limitrofi. Più di 250 mila persone sono sottoposti senza motivo a punizioni collettive.
E’ la più vasta operazione militare nella zona degli ultimi tre anni.
Il pretesto è scoprire un presunto laboratorio clandestino di esplosivo nella città vecchia.


Due blindati bloccano uno degli ingressi principali della citta (Kirsten Sutherland)


I soldati israeliani proclamano il coprifuoco in tutta la città vecchia e i dintorni, trasformano numerose case e due scuole in postazioni militari, aprono il fuoco contro i civili, arrestano subito almeno 150 persone, attaccano stazioni radio e TV, impediscono i soccorsi da parte del personale medico.
Dalle stazioni radio e televisive diffondono i nomi dei palestinesi che stanno ricercando.

26 febbraio 2007- lunedì

A causa del coprifuoco incomincia a scarseggiare il cibo e le medicine nella città vecchia perché i residenti sono ancora segregati di casa fin dalle prime ore di ieri mattina, domenica 25 febbraio 2007.


L'esterno della casa di Mona Tbeileh (Kirsten Sutherland)

Fuori dalla città vecchia una casa è stata distrutta con l’esplosivo.
Dalla testimonianza diretta del dr. Ghassan Hamdan, direttore del pronto soccorso a Nablus: i soldati israeliani circondano l’edificio, fanno uscire tutti gli abitanti, interrogano Mona Tbeileh accusata di aver ospitato dei ricercati nella sua casa. La donna nega e invita  i soldati a perquisire la casa come prova della sua buona fede e si offre come scudo umano per entrare nell’edificio. I soldati rifiutano di fare la perquisizione, mettono dell’esplosivo nell’appartamento e lo fanno saltare in aria.
Il parlamentare Moustafa Barghouti visita nel pomeriggio la famiglia e ricorda che nel 2002 la città di Nablus era stata sottoposta a 200 giorni di coprifuoco. Gli abitanti allora hanno trascorso l’80% del periodo tra il 18 giugno ed il 31 dicembre in casa, spesso per 24 ore continuate.


Jeeps israeliane fuori dall'ospedale Al Watani nel centro di Nablus (Kirsten Sutherland)

La zona intorno ai due ospedali è diventata zona militare, le ambulanze sono state tutte bloccate sia in entrata che in uscita.

Le scuole e le università sono state costrette a chiudere perché gli studenti non possono frequentare a causa del coprifuoco.

Dal 27 febbraio al 4 marzo

Dopo una lunga attesa madre e figlio possono finalmente entrare nella città vecchia a portare il pane alle famiglie affamate che non possono uscire durante il coprifuoco (Anna Baltzer)

Vi è stata una seconda incursione ancora più violenta della prima, con più mezzi e soldati ad ogni angolo e ancora più case occupate.

Alcune testimonianze


Volontari accompagnano una madre e sua figlia ad un'ambulanza nonostante il coprifuoco (Anna Baltzer)



Ghareb Selhab in coma all'ospedale (Anna Baltzer)

Ghareb Selhab è morto a causa delle mancate cure. I gas lacrimogeni gettati dentro la sua abitazione gli avevano  causato un arresto cardiaco, ma i soldati israeliani hanno permesso il suo trasporto in ospedale solo dopo un’ora. E’arrivato in coma all’ospedale ed è stato tenuto in vita artificialmente per alcuni giorni fino a che i familiari hanno deciso  di far staccare la spina. Aveva 47 anni ed era padre di 7 figli.



Il pronto soccorso è stato perquisito con i cani dall’esercito israeliano.
Jihan

Jihan
, 11 anni è stata usata come scudo umano. E’ stata prelevata dalla sua casa nella notte dopo che suo padre e sua sorella maggiore si erano rifiutati di collaborare e fatta camminare per le strade davanti a dieci soldati durante le perquisizioni. Alle sue proteste è stata minacciata di arresto.

I soldati israeliani sono entrati in una casa sfondando una parete, hanno riunito i 27 membri della famiglia che vi abitavano in un’unica stanza, hanno preso due bambini e proteggendosi dietro di loro hanno continuato a perquisire le abitazioni nel vicinato.
Dopo 6 ore hanno liberato le donne e gli anziani di questa famiglia mentre gli scudi umani ed altri uomini sono stati ammanettati e portati via.
I sodati sono ritornati altre due volte in questa casa ed hanno rotto mobili e vetri.


Una porta del dormitorio distrutta dai soldati (Anna Baltzer)
Una famiglia racconta la sua esperienza nel dormitorio (Anna Baltzer)

Incursione all’alba in un dormitorio nell’università An Najah. I soldati lanciano bombe assordanti e intimano a tutti gli studenti ed alle famiglie che vi alloggiano di evacuare l’edificio, pena la distruzione dello stesso. Le persone corrono fuori tutti in pigiama e vengono riunite in un edificio vicino. Le donne ed i bambini vengono messi in una stanza, gli uomini, dai 14 anni in su, ammanettati, in un’altra. Per 6 ore questi 30 uomini non hanno potuto parlare e sono rimasti con le finestre chiuse senza aria, senza nemmeno potersi appoggiare alle pareti per riposarsi. Sono stati liberati dai parenti dopo che i soldati erano andati via.
Ritornati al dormitorio lo hanno trovato devastato: le porte divelte dall’esplosivo, letti capovolti, libri sparsi per il corridoio, fotografie e poster strappati dalle pareti.

7 marzo 2007
Per aver svolto le sue funzioni di medico nonostante che l'operazione Hot Winter fosse in corso il dr Ghassan é stato messo in prigione e poi rilasciato.

Il dr Ghassan cerca di passare attraverso i blindati per accompangare a casa un disabile e  suo fratelllo dentro la città vecchia (Anna Baltzer)
Il dr Ghassan cura un bambino con delle gravi bruciature.  (Anna Baltzer)



Volontari medici sequestrati dai soldati (Anna Baltzer)

Anche se la maggior parte dei mezzi militari si sono ritirati lunedì scorso 5 marzo, l’operazione militare non è ancora finita.
Le postazioni militari sono ancora operative con mitragliatrici nascoste.