AGGIORNAMENTO NO TAV
notte del 30 novembre


Continua la mobilitazione popolare No Tav, molto probabilmente per tutta la
serata, e nel corso della notte, per il momento nessun tecnico è riuscito a
fare nessun sondaggio, grazie alla mobilitazione popolare che stà proseguendo
dalle prime ore di questa mattina.
 La mobilitazione perdurera' in maniera permanente, quindi anche per domani
sono previsti blocchi popolari, barricate e presidi nella Val Susa.
 Presenti al blocco popolare, non solo abitanti della valle, ma anche giovani,
studenti, lavoratori e intere famiglie venute anche da altre regioni, e da
altre città.
 L'invito da parte dei comitati popolari è di dirigersi in valle per portare
supporto alla lotta NO TAV !



CONTINUANO I PRESIDI E I BLOCCHI POPOLARI A VENAUS

 1 dic 2005 at 11:36 AM

DA VENAUS

Proseguono a Venaus i presidi della popolazione della Valle di Susa contro la
presa di possesso dei terreni per aprire il cantiere in vista delle opere
preliminari alla costruzione della ferrovia ad alta velocità (Tav)
Torino-Lione. La notte è trascorsa tranquilla con qualche decina di dimostranti
NTAV che non ha abbandonato le due barricate costruite sulla
strada provinciale a monte e a valle del paese (ma la strada era già stata
bloccata anche da polizia e carabinieri), nonostante il freddo (il termometro è
sceso a 7-8 gradi sotto lo zero).  

 Dalle nove e trenta è ripreso il flusso di persone che sono salite a Venaus a
rinforzare i presidi. Dopo la giornata di ieri, con l' imponente manifestazione
di migliaia di valsusini che avrebbero voluto bloccare la presa di possesso dei
35 mila metri quadrati di cantiere da parte di Ltf (la società italo-francese
che dovrà costruire la linea ferroviaria) e Cmc (la società incaricata dei
lavori di costruzione del tunnel di Venaus), stamani sono riprese le trattative
fra le forze dell' ordine e i sindaci della zona per completare l' operazione.
"Stiamo discutendo - ha affermato Nino Durbiano, sindaco di Venaus - e
non vorrei che la tensione tornasse a salire. Finora la presa di possesso ha
riguardato solo un quinto dell' area".

VIA SUBITO LE TRUPPE DALLA VALSUSA E DALL'IRAQ!

1 dic 2005 12:25

Prodi, Ciampi, D'Alema dall'Iraq alla Valsusa: appoggio alle truppe di
occupazione!Chi nega in Italia,oggi 1 dicembre 2005, il nesso tra guerra
esterna e guerra interna. Tra Iraq e Valsusa? Il riformismo ha meno colpe dei
reazionari di Berlusconi??

La grande borghesia affaristica, per bocca del suo giornale il Corriere della
Sera, invitava pressantemente nei giorni scorsi i riformisti ad andare in
trincea in Val Susa
Ma Ciampi!! e dove vuoi andare con l'alta velocità? ma non dovevi finire con
dignità? non è dignito andare e farci schiantare tutti con l'alta velocità.
Alta velocità per dove? per chi? corridoi dell'Europa (ma che Europa? chi ne ha
mai approvato la costituzione? dei finanzieri, dei banchieri, degli assatanati
dello sviluppo, dei milioni di containers che girano come impazziti da un
deposito a un altro. Tutto questo è assurdo, letale. Voi fate guerre ai popoli
per depredare le ricchezze naturali che poi distruggete col vostro insensato
modo di produrre. Ciampi anticipa subito la tua andata in pensione!

 Migliaia di poliziotti mobilitati in valsusa. Ingenti spese! Per difendere
cosa? Gli sporchi affari di Lunardi e della CMC.

 Prodi, D'Alema, Rutelli siete anche voi colpevoli. Voi non volete ritirarvi
subito dall'Iraq, voi volete l'alta velocità per le ferrovie privatizzate (chi
si ricorda la "direttiva Prodi". Voi non meritate di vincere le
elezioni!.
 Una massa crescente di vostri ellettori, non solo quelli della Val Susa vi
stanno guardando!! Arrestate l'occupazione militare della val Susa! Chiudete i
,cantieri! I vostri cantieri della CMC Arrestate il massacro! Gli affari della
CMC , le fortune politiche della Bresso e di Chiamparino non valgono la
catastrofe che provocherebbe una Genova in Val Susa.  

 E le ali arcobaleno? E il PRC non hanno niente da dire?? E' vero che nella CMC
cooperatica cementisti e muratori di Ravenna ci sono anche persone vicine al
PRC? Ci risiamo come al tempo dello stabilimento Monsanto (allora l'assessore
che aveva espresso parere favorevole...)

 Verdi e PRC come fate a tenere i piedi in due scarpe? Perchè non ponete come
condizioni inderogabili della partecipazione al governo la sospensione dei
lavori del tav e il ritiro IMMEDIATO dall'Iraq (là dove adesso Bush chiarisce
che lui resterà fino alla vittoria)?

 SOSTENIAMO TUTTI LA LOTTA DELLA VALSUSA
 LE ALTRE SCADENZE RITUALI ED ECONOMICISTICHE SONO NETTAMENTE SECONDARIE
 ANDIAMO IN VALSUSA, MANIFESTIAMO PER LA VALSUSA, INCALZIAMO OVUNQUE I
REGGIBORSE RIFORMISTI
 VIVA IL BLOCCO POPOLARE DELLA VALSUSA
 VIA SUBITO LE TRUPPE DALL'IRAQ E DALLA VALSUSA

Intervista ad Antonio Ferrentino

REALIZZATA DALLA BOTTEGA DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE DI NOCERA INFERIORE “TUTTA N’ATA STORIA”

1 dic 2005   15:04

INTERVISTA RADIOFONCA 16 SETTEMBRE 2003 AD ANTONIO FERRENTINO PRES. COMUNITA’
MONTANA VAL DI SUSA E REFERENTE DEI COMITATI NO TAV (Trasmessa su RADIOLINA –
radio indipendente napoletana) – INTERVISTA REALIZZATA DALLA BOTTEGA DEL
COMMERCIO EQUO E SOLIDALE DI NOCERA INFERIORE “TUTTA N’ATA STORIA”

-    Raccontaci cosa è successo in Val di Susa rispetto al problema della linea
TAV. Le vostre lotte. Come vi siete organizzati

 L’esperienza della Val di Susa è diventata simbolo rispetto al territorio
nazionale fin da quando, 12 anni fa, siamo stati oggetto della linea ad alta
velocità ferroviaria Torino – Lione che fa parte del cosiddetto corridoio 5
(che dovrebbe arrivare dalla valle del Reno fino ai paesi dell’est). Abbiamo
costituito da subito un tavolo dove poter far circolare le informazioni,
abbiamo creato un coordinamento degli amministratori locali che poi è diventato
un tavolo istituzionale che prevede la partecipazione di associazioni
ambientaliste, sindacati, amministratori. Tenete presente che la Comunità
montana della Val di Susa (che coordina il Tavolo istituzionale) è costituita
da 25 comuni a cui si sono aggiunti in coordinamento i comuni della cintura
metropolitana di Torino, arrivando così a rappresentare circa 400 mila
abitanti, interessati alla linea Torino – Lione.
 Abbiamo cercato di entrare sempre nel merito dei problemi, essendo riusciti ad
la consulenza di docenti del politecnico di Torino che ci hanno affiancato in
modo gratuito, particolarmente esperti nei vari settori interssati dal
progetto, abbiamo fatto svolgere alcuni studi indipendenti da alcune facoltà
universitarie e dalla stessa ARPA del Piemonte.
 Abbiamo, quindi portato avanti il confronto, sempre su tre livelli:
 LIVELLO TECNICO, LIVELLO POLITICO E DI PARTECIPAZIONE POPOLARE E UN LIVELLO
LEGALE
 Abbiamo proposto una serie di esposti, alcuni hanno dato anche una serie di
risultati significativi e riteniamo di riuscire a coinvolgere i cittadini (io
credo di aver fatto almeno cento serate informative nei diversi comuni) per
informare dato che non si può confidare nella stampa, tutta schierata a favore
dell’alta velocità, a parte la stampa locale. Poi abbiamo sempre organizzato
delle manifestazioni periodicamente che hanno vista sempre una partecipazione
numerosa.
 Partecipazione popolare, il consenso tra la gente degli amministratori e il
rapporto tra amministratori, cittadini, associazioni e tecnici hanno fatto si
che oggi possiamo contrastare questo  progetto nel merito, perché riteniamo
inutile per il paese con ricadute disastrose sul territorio e sull’ambiente.
Teniamo presente che nella mostra valle già sono presenti una linea
autostradale, due elettrodotti, due statali e due valichi, una linea
ferroviaria internazionale. Riteniamo che il trasporto su ferro sia da
perseguire, l’equilibrio modale tra gomma e ferro sia assolutamente da
perseguire, ma che questo debba essere attuato con un riequilibrio fra i
territori. Vi do solo qualche numero: attraverso le alpi nel 2002 sono
transitati 100 milionii di tonnellate di merci, 35 di queste passano in val di
Susa, di cui 25 milioni su gomma e 10 milioni su ferro. Quindi attraverso
un’unica vallata si da risposta a più di un terzo del fabbisogno trasportistico
del paese, quindi abbiamo
 già dato ai fabbisogni del paese. Non crediamo che si possa continuare ad
insistere sullo stesso territorio solo perché storicamente la val di Susa è la
via privilegiata per raggiungere la valle del Reno e il sud della Francia. Tale
motivo non tiente assolutamente in considerazione la residenzialità, la salute
e le caratteristiche ambientali di una valle bellissima.

 -   Ma è veramente utile questa linea ferroviaria ad alta velocità

 Questa linea era nata come linea ad alta velocità per il trasporto passeggeri
magnificando il fatto di poter raggiungere Lione in un’ora e 20 o Parigi in 2
ore e 40, come se ci fossero ogni giorno centinaia di migliaia di persone che
avessero bisogno di accorciare i tempi di percorrenza.
 Noi abbiamo dimostrato con uno studio proprio con dati della FF.SS.
l’inutilità del progetto. Nel 1996 in regione l’AD delle FF.SS. dovette
ammettere che avevamo ragione e quindi le ferrovie abbandonarono il progetto
TAV per persone  tramutandolo in linea ad alta velocità per trasporto merci
(TAC), che era più spendibile da un punto di vista della sostenibilità
ambientale, mantenendo la stessa linea e lo stesso percorso. E’ stata creata
una società lobbystica, la transpadana, con soci pubblici e privati che ha
l’obiettivo di promuovere questa linea ad alta velocità per le merci.
 Molti ci hanno accusato di essere velleitari, e a questo punto vorrei dare una
notizia;  il 23  settembre  il CIPE doveva valutare il nostro progetto
costituito da due tratte, una tratta nazionale Torino-Bussoleno ed una
internazionale che va da Bussoleno fino in Francia.  
 Il 4 settembre la commissione VIA ha bocciato la parte nazionale, chiedendo ad
RFI di ritirare il progetto, e quindi ad oggi rimane in essere solo la parte
internazionale, dando valore alle osservazioni che abbiamo prodotto in questi
anni.

 -    Vediamo delle analogia con l’Agro Nocerino Sarnese, con questi cordoni  di
strade ed autostrade che attraversano questa vallata che collega Napoli con
Salerno e viceversa, e che negli anni hanno distrutto questo bellissimo
territorio, un po’ come in val di Susa.

 Un tasto che dovreste usare è quello dell’inquinamento acustico. Bisogna
sapere che l’impatto acustico di un treno ad alta velocità è incredibile, noi
abbiamo uno studio che è stato commissionato dalla Comunità montana  al
politecnico di Torino che fa capire come sia dannoso per la salute per chi
abita in un raggio di 150 – 300 metri. Questo è un tasto da utilizzare, noi
possiamo già da subito mettervi a disposizione il nostro studio e possiamo
pensare a collaborazioni con i nostri consulenti.
 Le risorse che abbiamo in termini tecnici, magari non utilizzabili in toto,
saranno messe a disposizioni.
 Oltre allo studio di cui sopra, abbiamo a disposizione uno studio dell’ARPA
Piemonte – che tratta di Valutazione di impatto acustico, che evidenza come i
livelli acustici sono oltre i parametri consentiti per legge. Abbiamo chiesto
ad RFI di fare interventi per mitigare gli effetti sull’inquinamento acustico,
ovviamente RFI arrogante com’è ha risposto picche. Come comunità montana
abbiamo firmato un esposto alla procura della repubblica, e alla quarta udienza
il giudice ha ordinato ad RFI il risanamento acustico della valla. E’ la prima
volta in Italia che un ente locale denuncia le ferrovie. RFI ha dovuto
elaborare un progetto di risanamento acustico per un valore di 100 miliardi di
vecchie lire.

 - Vogliamo parlare del costo dell’opera. Molti magnificano il fatto che questa
opera verrà realizzata con finanziamenti privati quasi senza oneri per lo
stato. Insomma quanto costa e chi paga?
   
 Questa è la cosa più incredibile. Non c’è un soldo di investimento privato.
Nel 1997 era stata formata la società TAV e doveva avere il 50% di
finanziamento privato. Non c’è stato ad oggi un solo privato che abbia versato
qualcosa per la linea TAV. Quando poi si parla di finanziamenti da parte degli
istititi di credito, questi vengono garantiti, sia per quanto riguarda la quota
capitale che per quanto roiguarda la quota interessi, direttamente dal
Ministero del Tesoro e questo perché nessun imprenditore può investire su di
un’opera dai costi elevatissimi senza redditività. La non redditività
dell’opera è stata dichiarata sia dai due ministri italiano e francese che da
una commissione che era stata istituita dai due governi.
 Non c’è un euro di finanziamento privato. Per la Torino – Lione c’è una
richiesta di finanziamento per un 10% alla BEI e poi si confida in un
finanziamento da parte di INFRASTRUTTURE SPA il cui capitale verrebbe garantito
dal Ministero del Tesoro.

 -    Qual è la situazione in Italia rispetto alle mobilitazioni contro la TAV,
anche in relazione alla giornata di mobilitazione sulle grandi opere verso la
fine di ottobre.

 Sta crescendo in tutta Italia. C’è stata all’inizio in tutta Italia una
minimizzazione. Era sorta qualcosa simile alla nostra sulla tratta
Firenze-Bologna, ma poi inopinatamente gli amministratori hanno deciso di
appoggiare il progetto TAV.
 C’è un coordinamento di comitati che fa capo ad Erasmo Venosi. Ex
amministratore di un comune in provincia di Bologna.
 La prossima tappa è il 24 ottobre. A<Verona si dovrebbero riunire i
ministri dei trasporti dei vari paesi europei proprio per<parlare delle
grandi infrastrutture. Si sta organizzando un momento di approfondimento il 15
ottobre ed il 24 ottobre un grosso raduno chiedendo che nel caso di grandi
infrastrutture vanno realizzate con il consenso delle comunità attraversate e
poi bisogna capire quali sono gli investimenti che si mettono in campo e se
questi possono garantire una risposta in termini di servizi e di miglioramenti
degli impatti che la somma delle infrastrutture determina sul territorio. Se
pensiamo proprio l’agro nocerino sarnese il problema non è solo la linea ad
alta velocità, in quanto sul territorio abbiamo già una serie di altre
infrastrutture, quindi quando si fa una Valutazione di Impatto Ambientale
bisogna considerala alla luce di queste altre opere già presenti. Questa è la
grossa mistificazione che si cerca di fare in val di susa, considerando solo
l’i mpatto di questa opera.
 Tenete presente che la val di susa è il primo caso in Italia in cuiè stato
offerto in termini di opere di ristoro il 5% dell’investimento che equivale ad
800 mld, una bella cifra, ma abbiamo detto che una volta che viene compromessa
la residenzialità, la salute, l’ambiente puoi lastricare le strade ecc., ma poi
non recuperi la vivibilità di un territorio.  
 La Regione Piemonte ha chiesto di inserire nel pacchetto, e il governo è
d’accordo, questo “bonus” che ovviamente verrebbe sottratto ad altri territori
e ad altre funzioni.
 La nostra tratta costerebbe circa 15 mld di euro in preventivo, ma è
ragionevole pensare, considerando gli altri progetti di alta velocità che
questo quadro economico alla fine sia almeno triplicato.  
 La necessità di un ristoro così imponente è indirettamente una conferma del
devastante impatto dell’opera, che può essere fatta digerire solo con un lauto
incentivo.
 Questo in val di Susa ha comportato da parte delle popolazioni locali ancora
una più energica resistenza.
 Interi paesi sono in toto contro questo progetto

 -    In soldoni: da questo progetto chi ci guadagna
   
 Qui la lista è abbastanza nutrita. Quando ci sono investimenti pubblici ci
sono molti soggetti che aspettano questa manna. C’è da dire che la TAV funziona
con il metodo del General Contractor per cui non c’è una gara per aggiudicarsi
i lavori, ma questi vengono affidati per via diretta (e questa è una differenza
importante in trodotta dal governo Berlusconi, in quanto con il centro sinistra
si doveva comunque espletare una gara internazionale).
 Poi ci sono i grossi studi di Ingegneria e poi c’è una totale accondiscendenza
sia del mondo politico che sindacale. Questi perché ritengono di fornire delle
risposte in termini occupazionali. Per quanto riguarda le forze politiche, in
riferimento ad investimenti così corposi debba dipendere poi anche un aumento
delle occasioni di sviluppo.
 Noi abbiamo sempre controbbattuto su questo: non è sicuramente il Piemonte una
regione che manca di infrastrutture e non è che siano queste a determinare oggi
a determinare un diverso livello di sviluppo
 Tenete presente che noi abbiamo contro praticamente tutti i gruppi di potere
economico e politico, a parte piccoli partiti di opinione e piccoli sindacati
di base.
 Su questo progetto, però, siamo riusciti a far esprimere un parere contrario
tutto il sistema degli anti locali, la Provincia di Torino e la stessa Regione
Piemonte, dopo le nostre osservazioni, non ha avuto la possibilità di esprimere
parere favorevole.
 Per fare questo ci vuole però un obiettivo condiviso da portare avanti il più
possibilmente uniti.
 

LETTERA APERTA DI ASPO ITALIA(Association for the Study of Peak Oil -Sezione italiana)  in appoggio del  NOTAV

1 dic 2005 

Inviata oggi alla stampa la lettera aperta con cui l'ASPO (sezione italiana) dichiara la propria posizione contro la TAV
e le grandi opere, per favorire invece grandi investimenti nelle energie alternative.

L'INFRASTRUTTURA CHE CI SERVE: ENERGIA, NON ALTA VELOCITA'.

 Lettera aperta agli Amministratori Italiani

 Da ASPO-Italia, sezione italiana di ASPO internazionale, l’associazione per lo
studio del picco del petrolio.

 Con questa lettera, invitiamo gli amministratori italiani a riflettere se sia
saggio e opportuno impegnare considerevoli risorse in opere costose come la
nuova ferrovia TAV Torino-Lione, il ponte sullo stretto di Messina e altre
grandi opere destinate all’incremento della velocità e del volume dei
trasporti. Sono veramente queste le infrastrutture di cui abbiamo bisogno?

 Tutte queste opere sono basate sulla previsione che il traffico di passeggeri
e di merci continuerà ad aumentare nel futuro agli stessi ritmi di crescita che
ha mantenuto nel passato. Ma trasportare cose, passeggeri o merci, richiede
energia. Il concetto stesso di "alta velocità" ferroviaria è
enormemente costoso in termini energetici, sia in termini delle opere
necessarie sia in termini dei costi vivi per far viaggiare i mezzi. Per non
parlare dei costi energetici di opere faraoniche come il ponte sullo stretto.
La domanda è, allora, da dove arriverà tutta questa energia?

 Il trasporto al giorno d’oggi è basato principalmente sul petrolio e potrà
continuare a crescere soltanto se sarà possibile incrementare la produzione di
petrolio agli stessi ritmi del passato. Ma l’analisi dei dati disponibili
eseguita, fra gli altri, dagli scienziati del gruppo ASPO, ci dice che ci
troviamo oggi in una situazione di seria difficoltà, con gravi problemi anche
soltanto a mantenere la produzione attuale. Sono ormai oltre due decenni che il
consumo di petrolio ha superato le nuove scoperte e siamo oggi nella situazione
in cui per ogni nuovo barile di petrolio che si scopre se ne consumano quattro
dai pozzi in esercizio.

 Non siamo ancora davanti alla “fine fisica” del petrolio, ma il graduale
esaurimento delle risorse esistenti è un fatto accertato del quale dobbiamo
tener conto; non solo per il petrolio ma anche per gli altri combustibili
fossili, gas naturale e carbone. A questo fattore si aggiunge l'ingresso sul
mercato mondiale di economie in crescita come la Cina e l'India a reclamare la
loro parte. La conseguenza sarà un declino nella disponibilità di petrolio, già
indicata dagli alti prezzi che abbiamo visto negli ultimi anni. Quello che
vediamo oggi è solo un assaggio di quello che ci aspetta nel prossimo futuro;
che probabilmente vedrà un aumento dei prezzi e un declino di disponibilità di
tutte le materie prime.

 Questa situazione è particolarmente distruttiva per un paese come il nostro,
che ha modestissime risorse minerali proprie e che basa la propria prosperità
sull'energia fossile importata dall'estero. La nuova crisi petrolifera mette in
discussione la stessa esistenza di un sistema industriale in Italia. Di fronte
a questa situazione, dobbiamo ripensare se sia veramente il caso di impegnarci
in costose infrastrutture come quelle previste per la TAV. Quanto meno,
dobbiamo domandarci se non sia il caso perolmeno di ridurre le pretese di
"alta velocità" a valori più ragionevoli che hanno costi energetici
molto più bassi.

 Nell'ottica di una crisi energetica imminente non possiamo certamente
pianificare la gestione delle risorse in previsione di un incremento del
traffico. Viceversa, dobbiamo tener conto della necessità prioritaria di
sostituire il petrolio e gli altri combustibili con altre fonti. Il "Paese
del Sole" ha ampie possibiltà di affrancarsi dalla schiavitù
dell'importazione di combustibili mediante l'uso di energia rinnovabile. Ma, in
questo campo, ci troviamo in una situazione di gravissimo ritardo di fronte a
paesi che, come la Germania, hanno investito importanti risorse per la
diffusione delle rinnovabili.
 Riprendere il terreno perduto richiederà l'investimento di una frazione
importante delle risorse nazionali. Se queste risorse le impieghiamo per grandi
opere come la TAV o il ponte sullo stretto, non saranno disponibili per le
energie rinnovabili.

 La protesta popolare odierna contro la TAV Torino-Lione è il sintomo di una
generale percezione che le grandi infrastrutture dedicate al trasporto sono
diventate, oggi, una grave inversione delle priorità, qualcosa che non genera
prosperità ma che, anzi, impoverisce il paese.
 L'associazione ASPO invita gli amministratori italiani a tutti i livelli in
Italia, a ripensare a certe scelte fatte nel passato in nome di una visione
dello "sviluppo" ormai anacronistica. Le scelte fatte oggi
influenzeranno profondamente il nostro futuro, occorre utilizzare saggiamente
le risorse che rimangono per garantire ai nostri figli e nipoti la stessa
prosperità che la nostra generazione ha goduto con i combustibili fossili.
Occorre utilizzarle per l'energia, non per l'alta velocità.

 ASSOCIAZIONE ASPO - Italia
 Il Presidente
 Prof. Ugo Bardi - Università di Firenze
 http://www.aspoitalia.net

IL BLOCCO DI VENAUS E' LA SCADENZA GIUSTA!

Soccorsopopolare

C'è una necessità assoluta nel movimento di mettere i piedi per terra e
sostenere REALMENTE il blocco popolare della Valsusa. Basta con l'andazzo di
far finta che tutto vada come sempre! Esprimere solidarietà reale alla Valsusa
dove è in corso una partita decisiva!

Mentre ai fuochi dei blocchi anti tav scarseggiano legna e viveri si continua a
vivacchiare con le solite scadenze prefissate come se niente fosse. C'è chi fa
delle festine nelle facoltà "ribelli", altri fanno cortei sindacali e sfilate a Roma.
Compagni ripigliatevi!!!

 Non vi accorgete che in valsusa si sta giocando la partita decisiva? Lì è la
scadenza giusta. Lì è la vera lotta ora in Italia.
 E infatti migliaia di poliziotti, interi battaglioni sono avviati al fronte.
 Gli speculatori hanno mobilitato lo stesso Ciampi contro la lotta
Coglie,  lui la borghesia, quello che sta accadendo in valsusa come il fatto
centrale e invita la sua mano sinistra, i riformisti, cosi lautamente assunti
coi favori all'unipol e alle cooperative rosse, ad andare a guadagnarsi la
paga, ad andare a disgregare politicamente il blocco popolare della Valsusa.
 Devono disgregare quei cocciuti communeri e i loro personeri, devono mostrare
che sono contro l'Italia, contro l'Europa. E noi dobbiamo mostrare il
contrario. Dobbiamo mostrare che la Valsusa siamo tutti noi, che il popolo
della Valsusa non è isolato.

 Perciò lasciamo stare le feste e le festine,le scadenze rituali, le scadenze
economicistiche, le scadenze già programmate e tiriamoci su le maniche.
 I metalmeccanici, gli studenti,i pacifisti, i migranti farebbero meglio a
sfilare in Valsusa e per la valsusa. Pensiamo davvero! Perchè quella è la lotta
REALE, una lotta che attua forme organizzative di massa NUOVE e adatte ai tempi
(i blocchi).  

 LA VALSUSA E' UNA LOTTA REALE PER UN MONDO VERAMENTE DIVERSO, NON UNA LOTTA
VIRTUALE PER LA CONTINUAZIONE DI QUESTO PUTRIDO MONDO!  

 Chi può cominci a recarsi in Valsusa. E soprattutto cominci a muoversi anche a
valle della tratta TAV. E si cominci l'organizzazione del natale e del Capodanno in Valsusa.