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inchiesta 12.2.2007

CONTRO L’ISOLAMENTO CARCERARIO SOLIDARIETA’ E LOTTA
12 febbraio 2008:
ad un anno dai nostri arresti, due di noi continuano a subire il regime di isolamento. Proprio la nostra internità ai movimenti di lotta, ed alla pratica dell’internazionalismo, ci ha fatto conoscere tutta l’importanza di quest’arma di repressione, e soprattutto nei sistemi carcerari delle democrazie imperialiste.
E’ una forma di “tortura bianca” , “pulita”, che costa poco nella sua gestione politica e che, pertanto, è sistematicamente impiegata contro “il nemico interno”  al fine esplicito di aggredirne la resistenza, spezzarlo, indurlo a capitolazione. Sistema talmente collaudato che viene esportato nel kit della sedicente “democrazia”  imperialista: paesi vassalli, dipendenti, come la Turchia, hanno trovato politicamente vantaggioso importare questi metodi “democratici” di carcerazione. Evidentemente i risultati non devono deludere... pure un regime torturatore sanguinario, come quello turco.
D’altronde siamo in un’epoca in cui l’aggravamento repressivo, su tutti i piani (giudiziario, poliziesco, guerra “sporca” e segreta...) si confonde con la guerra d’aggressione neo-coloniale: Guantanamo, Abou Ghraib ne sono gli osceni simboli.
Il movimento di classe deve ben riflettere su tutto ciò, e assumerlo nella propria dimensione di lotta. Forse che le mobilitazioni popolari contro gli scempi capitalistici (per profitto!) del territorio, o contro le basi di guerra, non devono far fronte alle manganellate? Forse che le condanne nei tribunali, contro queste mobilitazioni, non sono diventate feroci (Genova, Milano-Corso Buenos Aires, Bologna...)? Forse che gli operai in molte fabbriche non devono far fronte ad uno stillicidio di licenziamenti politici (magari da parte di padroni assassini), sotto il marchio universale “sospetto terrorismo”?! E su tutti questi casi plana l’ombra dei reati associativi... cioè sempre più movimenti di lotta vengono imputati di terrorismo, e da quale pulpito? Dal codice fascista!
In questo allegro contesto, l’isolamento carcerario è arma di punta contro lo schieramento di classe. Arma di guerra politica che lo stato borghese imperialista conduce contro il proletariato, la classe operaia, particolarmente contro le loro espressioni politico-organizzative che cercano di porre e costruire la prospettiva rivoluzionaria.
D’accordo o non d’accordo con questa, si deve ritrovare il riflesso di classe: di fronte a noi si muovono come una macchina da guerra, la repressione è il risvolto interno della loro marcia di guerra imperialista nel mondo.
Ritroviamo un percorso di unità di classe, attraverso le varie lotte!
La repressione è la stessa, facciamo fronte!
Contro l’isolamento (carcerario e sociale), solidarietà!

Noi saremo in sciopero della fame, per la fine dell’isolamento dal giorno 12 febbraio 2008.
Alcuni compagni dell’inchiesta 12.2.2007


No all’isolamento

Ad un anno di distanza dagli arresti del 12 febbraio, quando gli organi di repressione dello stato con l'operazione "Tramonto", avevano portato in carcere 14 compagni con l'accusa di associazione sovversiva e banda armata con finalità di eversione dell’ordine democratico, Alfredo Davanzo si trova ancora in totale isolamento.
Contro questa situazione di totale arbitrio e di tortura, poichè l’isolamento è da considerare a tutti gli effetti tale, è iniziato da parte dei compagni uno sciopero della fame.
Come parenti e amici degli arrestati invitiamo tutti a partecipare a un presidio di protesta e denuncia davanti al carcere di Cremona (Via Palosca) dove Davanzo è rinchiuso
sabato 16 febbraio dalle ore 11.00.
Invitiamo ad inviare lettere cartoline e telegrammi
Alfredo Davanzo Via Palosca, 2 – 26100 Cremona
NOTA 11 marzo
Apprendiamo, finalmente, che il compagno Alfredo Davanzo non si trova più in isolamento e che è stato trasferito a Vigevano.
Questa è una vittoria della solidarietà!
Ringraziamo tutti, parenti, amici, compagni che si sono mobilitati in suo sostegno!!
LA LOTTA PAGA!
TUTTI AL PROCESSO IL 27 MARZO!!!
Per scrivere ad Alfredo:
Casa Circondariale
via Gravellona 240 -Frazione Piccolini-
27029 Vigevano (PV)
ITALIA

4 marzo 2008
I compagni in sciopero della fame contro l'isolamento lo hanno interrotto. Alfredo Davanzo e Andrea Scantamburlo sono ancora sottoposti a questo barbaro trattamento.
La mobilitazione che si è sviluppata attorno alla lotta dei prigionieri ha dato loro forza e slancio e ha fatto uscire dal silenzio il fatto che in Italia si pratica arbitrariamente la tortura bianca dell'isolamento.
Si avvicina la data di inizio processo che si svolgerà a Milano presso la prima Corte d'Assise del tribunale con inizio alle 9.30.
La mobilitazione per portare solidarietà ai compagni processati si sta sviluppando sia in Italia che in Europa.
Il processo sarà lungo, per il momento è fissato il calendario delle udienza fino a luglio:
- giovedì 27 marzo
- mercoledì 9 aprile
- martedì 15 aprile
- mercoledì 23 aprile
- martedì 29 aprile
- lunedì 5 maggio
- lunedì 12 maggio
- giovedì 15 maggio
- martedì 20 maggio
- mercoledì 21 maggio
- lunedì 26 maggio
- mercoledì 28 maggio
- martedì 3 giugno
- giovedì 12 giugno
- venerdì 13 giugno
- martedì 17 giugno
- mercoledì 25 giugno
- venerdì 27 giugno
- mercoledì 2 luglio
- martedì 8 luglio
- mercoledì 16 luglio
- venerdì 18 luglio

E' stata fatta dagli avvocati difensori la richiesta di avvicinamento dei compagni in condizioni che rispettino il diritto alla difesa.

Invitiamo tutti a mobilitarsi per la partecipazione il 27 marzo.
E' a disposizione un video sull'inchiesta e dei manifesti oltre che opuscoli e vari materiali sull'inchiesta.
Chiunque è interessato può inviarci una mail.
Siamo disponibili a partecipare ad iniziative di dibattito

Il 27 marzo 2008 avrà inizio il processo contro i 17 compagni arrestati nell'ambito dell'operazione "Tramonto", accusati di associazione sovversiva e banda armata, additati come terroristi da politici e dirigenti sindacali. 17 compagni che da quasi un anno subiscono criminalizzazioni a mezzo stampa e vessazioni (isolamento in carcere, censura della posta, divieti di comunicare per chi è ristretto ai domiciliari) e da quasi un anno resistono, forti e coerenti.
Quella del 27 marzo sarà la prima di tante udienze che vedranno sul banco degli imputati operai e studenti comunisti, amati e stimati per il loro impegno nelle lotte, sui posti di lavoro e tra i giovani, per una società senza guerre, padroni e sfruttamento; su quello degli accusatori ci sarà invece la magistratura rappresentata dalla "toga rossa" Ilda Boccassini, supportata e aiutata dei fascisti di Forza Nuova, costituitasi parte civile al processo.
Durante quest'anno è stato forte e prezioso il contributo di chi ha espresso e manifestato la propria solidarietà, ed è importante continuare a sostenere e far sentire la nostra vicinanza ai compagni colpiti dalla repressione.
 
Vi invitiamo al pranzo di solidarietà il 10 febbraio 2008 alle 12.30 presso l'EX MACELLO (COYOTE UGLY) in corso Australia (PD).
Per prenotare: parentieamici@libero.it
 
Parenti e amici degli arrestati del 12 febbraio 2007
 
 
CONTO CORRENTE POSTALE 80152077
intestato a ASSOCIAZIONE SOLIDARIETA' PARENTI E AMICI
 
per bonifici bancari:
bban-i-07601-12100-000080152077
iban it-94-i-0760-12100-000080152077


Comunicato sulla prima udienza del processo contro i compagni arrestati il 12/2/2007

Si è tenuta oggi presso la Corte di Assise di Milano la prima udienza del processo che vede imputati i compagni arrestati lo scorso 12/02/2007 nell’ambito della cosiddetta “Operazione Tramonto” che vede come accusatrice la pm Ilda Boccassini.

Davanti al tribunale, per tutta la durata dell’udienza si è tenuto un presidio di informazione e solidarietà organizzato dai familiari e dai compagni degli imputati, con la partecipazione di oltre un centinaio di compagni e compagne di varie regioni del paese e di delegazioni venute anche dall’estero (Francia, Belgio, Svizzera), con la presenza anche di compagni turchi. Nel pomeriggio, a Lille (in Francia) si è tenuto un presidio di fronte al consolato italiano, organizzato da compagni e organismi di solidarietà francesi.
Il presidio è stato attivo, visibile e determinato, con striscioni, slogan e volantini diffusi ai passanti e ha dimostrato, ancora una volta, che gli arrestati non sono isolati e che la solidarietà aumenta nonostante le intimidazioni ed è cresciuta superando le frontiere.

All’interno dell’aula, nonostante i compagni fossero rinchiusi in gabbie che lasciavano appena intravedere le fisionomie, è stato possibile testimoniare tutto il calore e la solidarietà delle decine e decine di compagni intervenuti. La solidarietà si è espressa con slogan e pugni alzati che chiedevano la libertà dei compagni. Oggi abbiamo avuto ulteriore conferma del morale alto e della forza che hanno sempre dimostrato i compagni prigionieri.

L’udienza, iniziata alle 9.30, è entrata subito nel vivo con la richiesta da parte di Pietro Ichino e del quotidiano Libero di essere ammessi come parti civili, in aggiunta a Forza Nuova che è stata già accettata in fase di udienza preliminare. Le argomentazioni a sostegno di queste richieste sono un capolavoro di ipocrisia e malafede: pur non avendo subito alcun danno, il signor Ichino ha asserito di aver patito un “danno esistenziale” per il solo fatto di essere stato citato in un presunto scambio di battute intercettate tra due imputati, e di aver dovuto per questo vivere blindato e sotto scorta. Peccato che la scorta Ichino ce l’abbia fin dal 2002, ben prima perciò dei presunti “reati” contestati ai compagni.
Più o meno simili le argomentazioni del giornale Libero. Gli avvocati della difesa hanno contestato tali richieste, da un punto di vista formale ma soprattutto di contenuto: né Ichino né Libero hanno subito alcun danno, anzi non hanno perso l’occasione di sfruttare questa vicenda per fare presenzialismo: infatti la richiesta di Ichino di essere accolto come “parte lesa” crediamo sia mossa più da fini elettorali (si candida infatti al Senato) che di altra natura, e probabilmente il personaggio ha tentato di trasformarsi da carnefice dei diritti dei lavoratori in presunta “vittima” da salvaguardare.

I difensori hanno posto nuovamente in discussione la decisione di ammettere Forza Nuova come parte civile, contestandone la natura di organizzazione neo-fascista che non dovrebbe avere titolo né di esistere, né tantomeno di richiedere risarcimenti di sorta.
Gli avvocati hanno presentato altre istanze, tra cui quella di poter portare in aula appunti manoscritti e di poter scegliere la gabbia in cui stare; di essere collocati in uno stesso carcere e comunque vicino Milano per poter garantire il diritto alla difesa; di permettere agli imputati ai domiciliari di recarsi in Università per gli esami o presentarsi alle udienze senza la scorta. La corte ha accettato solo la prima richiesta, anche per la ferma opposizione del pm che ha avuto il coraggio di sostenere che i carceri di Vicenza e Ferrara (ove sono stati messi alcuni compagni) siano vicini a Milano e che ha continuato a negare con veemenza isterica la natura politica del processo. Tanta è la furia anticomunista della Boccassini che, durante una pausa dell’udienza, ha espulso dall’aula senza averne titolo il compagno Davanzo, reo di aver osato aprire bocca con i giornalisti presenti, assieme agli altri imputati in gabbia con lui. Di fronte al castello di carte da lei costruito, del resto, la Boccassini deve gioco forza tentare di impressionare la corte e l’opinione pubblica cercando di presentare i compagni come dei pericolosi “delinquenti” comuni, nonostante che il reato da lei contestato agli imputati abbia una natura totalmente politica e negando loro il diritto di espressione persino in aula.

Come Associazione Solidarietà amici e parenti degli arrestati il 12/02/2007 ringraziamo tutti i compagni e le realtà venute dall’Italia e dall’estero a sostenere i compagni prigionieri e pensiamo che la mobilitazione di oggi sia stata un successo, nei numeri e nei contenuti. La prossima udienza è stata fissata al 15 aprile, invitiamo quanti possono a partecipare.

Libertà per i compagni!
Rilanciamo la solidarietà di classe!


Associazione Solidarietà Parenti e Amici degli arrestati il 12/02/2007
parentieamici@libero.it
Milano, 27-03-08

Inviamo gli indirizzi aggiornati a oggi, 30 marzo 2008, dei compagni in carcere.
Appena abbiamo notizie di eventuali spostamenti in altre località per i compagni arrestati faremo subito girare notizia!
RAFFORZIAMO - ORGANIZZIAMO LA SOLIDARIETA' DI CLASSE!

RICORDIAMO A TUTTI/E CHE LA SECONDA UDIENZA DEL PROCESSO SI TERRA' AL TRIBUNALE DI MILANO IL 15 APRILE 2008 ORE 9.30 - CORSO DI PORTA VITTORIA!

UNITI SI VINCE!