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euskadi repressione di stato internazionale

 Proposta di Behatokia per una mobilitazione internazionale

adesioni o richieste di contatto possono essere indirizzate a info@behatokia.info

Un ringraziamento a chi diffonderà questi testi anche attraverso la loro pubblicazione su siti internet e a quanti daranno il loro sostegno attivo alla mobilitazione. Eskerrik asko! (Grazie!)


18 febbraio 2006

giornata mondiale di protesta contro il maxiprocesso politico 18/98

PROPOSTA


La dinamica di criminalizzazione di movimenti politici attraverso l’utilizzo della retorica antiterrorista è nota in tutto il mondo. La riduzione degli spazi di libertà, attuata invocando la sicurezza come criterio prioritario, è sempre più evidente. Questa iniziativa repressiva colpisce militanti ed attivisti, i loro movimenti di opposizione o dissidenti rispetto allo stato di cose presente ed in definitiva, tutta la società, che vede ristretti libertà e diritti che, anni fa, sono stati conquistati dopo dure e faticose lotte.

Proprio in Euskal Herria (Paese Basco, N.d.T.), si sta sviluppando un vero e proprio laboratorio repressivo, le cui esperienze possono riguardare anche altri contesti in Europa o in altri continenti; è necessario porre un freno a questa situazione.

Per questo, proponiamo di realizzare, insieme alla manifestazione popolare che ci si attende moltitudinaria, prevista per il prossimo 18 febbraio a Bilbao, mobilitazioni in altri punti del mondo. Questa proposta di mobilitazione è definita dalla filosofia della piattaforma che la propone, il Gruppo di Lavoro 18/98+, cioè raggiungere tutte le persone che sentono che quanto sta accadendo con questi processi politici è un’ingiustizia, un’arbitrarietà basata su interessi politici e che, da punti di vista diversi e, in alcuni casi, anche discordanti, sono disposte a proporre la loro protesta in maniera attiva, pratica, effettiva; inoltre, il meccanismo per esprimere questo disaccordo non è ristretto da alcun limite, dipende solo dal luogo e dalle condizioni: un concentramento di fronte all’ambasciata spagnola, un’esibizione di cartelli in un luogo simbolico, una manifestazione silenziosa o, al contrario, sonora…

Anche i metodi di preparazione di questa iniziativa possono essere diversi: dibattiti con persone che hanno partecipato a questi processi come osservatori o che, in qualche modo, siano a conoscenza di quanto sta accadendo, affiggere manifesti, scrivere articoli d’opinione, segnalare la manifestazione su quotidiani, riviste di organismi politici o sociali, su siti internet…, oppure diffondere il manifesto che accompagna questa proposta. Inoltre, il manifesto può trasformarsi in una raccolta di firme, nella richiesta a determinate persone di esprimere la loro denuncia e di protestare per questo processo con una breve dichiarazione…; queste dichiarazioni, serviranno, nei giorni precedenti la manifestazione in Euskal Herria, ad appoggiarla attraverso la loro pubblicazione.

Qualsiasi idea, suggerimento, contributo, critica… sarà benvenuto.


In favore dei diritti civili e politici!
Per la sospensione di tutti i processi!

Nel 1998 è iniziata una serie di processi giudiziari nei quali si sono viste coinvolte organizzazioni sociali, culturali e politiche, mezzi di comunicazione e circa 250 cittadine e cittadini baschi. Queste inchieste sono note come “18/98”, benché successivamente abbiano dato luogo a diverse altre. Le circostanze nelle quali sono state istruite, rivelano azioni al servizio di una strategia politica, il cui fine è porre fuori della legalità spagnola un ampio spazio sociale e politico basco, violando diritti civili e politici (di espressione, riunione, associazione, libertà ideologica ed alla dissidenza) di persone e gruppi che sostengono l’esistenza di Euskal Herria come popolo ed il suo diritto a decidere come tale, cioè persone e gruppi che perseguono fini legittimi attraverso mezzi altrettanto legittimi.

Per questo, lo sviluppo della maxiinchiesta 18/98 non può essere oggetto di indifferenza; potremmo trovare 98 ragioni per opporci ad essa. Ne elenchiamo almeno 18:
A) Il processo giudiziario.
1. Manca degli elementi minimi indispensabili di serietà processuale: è arbitrario.
2. Risponde ad un impulso politico.
3. È costruito su una condanna predeterminata e ha ignorato le denunce di torture e maltrattamenti presentate dagli imputati
4. Dimostrala necessità di eliminare la legislazione antiterrorista ed un tribunale speciale come la Audiencia Nacional
B) Gli imputati.
5. Viola diritti umani, civili e politici delle persone e delle organizzazioni imputate.
6. Vogliamo difendere la loro dignità ed il loro diritto a sviluppare i loro progetti individuali e collettivi.
7. Non accettiamo un concetto di “ambiente” teso ad una persecuzione ingiusta ed indiscriminata.
8. Respingiamo il fatto che il processo costituisca un castigo anticipato: carcerazione preventiva, costo personale, familiare lavorativo ed economico.
C) Euskal Herria
9. Vogliamo proclamare la legittimità di costruire un’altra Euskal Herria, senza ingerenze.
10. I diritti e le libertà sono indivisibili. Nel difenderli, difendiamo noi stessi.
11. Desideriamo una società viva, cosciente ed impegnata.
12. La lotta per i diritti civili e politici è universale, perché la persecuzione della dissidenza politica è globale (liste nere, ordine d’arresto europeo…).
13. Perché i processi danneggiano le opzioni per un processo di pace.
D) La Piattaforma 18/98+
14. Denunciare un ambito antidemocratico che rende possibile la criminalizzazione di attività legittime.
15. Lanciare un allarme sull’ingiustizia della giustizia e sulla fragilità dei nostri diritti civili e politici.
16. Ottenere un appoggio sociale che richiami l’attenzione dei media.
17. Offrire un luogo d’incontro per il riconoscimento di tutti i diritti di tutte le persone, decisi ad esigere e disposti ad offrire ciò che reclamiamo.
18. Qual è la tua ragione? Siamo persone che, da differenti punti di vista, condividono la visione di una Euskal Herria rispettosa della sua pluralità e ricchezza sociale, che deve potersi costruire in libertà e nel rispetto di tutti i diritti di tutte le persone e vogliamo anche esprimere il nostro rifiuto di questi processi e la nostra solidarietà ai processati.