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OCCUPAZIONE COMUNE DEL PRIMO ARRONDISSEMENT DI PARIGI CONTRO ESTRADIZIONE MAJ, CZEPPEL E D'ARCANGELI

 Giriamo un comunicato che abbiamo appena ricevuto, riguardante l'occupazione della Mairie (Comune) del primo arrondissement di Parigi, organizzata da alcuni compagni e compagne per protestare contro l’estradizione dei compagni G.Maj, G.Czeppel. A. D’Arcangeli.

 La Mairie è a due passi dal Ministero della Giustizia francese, dove lavora Mogini, il Magistrato italiano di collegamento presso il Ministero di Giustizia francese. La bandiera francese esposta al secondo piano è stata sostituita da una bandiera rossa e alla finestra è stato esposto uno striscione con scritto "no all'estradizione dei militanti rivoluzionari".

Il tutto è visibile anche dal Museo del Louvre.

L'occupazione è iniziata alle 15 ed è ancora in corso.

Per il momento non abbiamo altre informazioni.

Di seguito il comunicato dei compagni francesi.

 

 No all’estradizione di Angelo D’Arcangeli, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel!

 
Venerdì 1 dicembre inizia il processo

 
Oggi 29 novembre 06, abbiamo deciso di fare un occupazione simbolica del Comune della prima circoscrizione di Parigi per denunciare la collaborazione delle autorità francesi con le autorità italiane nell’ambito della persecuzione dei militanti del (nuovo)Partito Comunista Italiano.

 
Vi invio un comunicato ricevuto oggi molto importante.

 
Tre militanti di questo partito sono in pratica in pericolo di estradizione verso l’Italia: Angelo D’Arcangeli, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel.

Nel 2003, il giudice Gilbert Thiel ha aperto, alla richiesta del governo Berlusconi, un’inchiesta per “associazione di malfattori a fini terroristici” contro Angelo D’Arcangeli, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel. Dopo tre anni d’inchiesta, il giudice G Thiel ha, l’otto settembre scorso, pronunciato il non luogo a procedere per questo capo d’imputazione. Per tentare di “salvarsi la faccia” e giustificare i mesi di privazioni della libertà alla quale sono stati sottomessi i tre militanti (in totale 56 mesi di detenzione, 47 mesi di libertà sorvegliata, 37 perquisizioni e 13 fermi), egli li ha dunque rinviati avanti al tribunale con una nuova accusa: “associazione di malfattori per la fabbricazione di documenti falsi”.

Il processo inizierà venerdì 1° dicembre. L’udienza è stata fissata alle 13.30 al Tribunale Correzionale di Parigi (M° Cité), Aula 16/2. Il Processo si concluderà certamente per l’assoluzione di D’Arcangeli e la condanna di G. Maj e G. Czeppel a pene inferiori a quelle che hanno già scontate.

 
Allo stesso tempo, un giudice italiano, Paolo Giovagnoli della Procura di Bologna, sta per montare un nuovo processo per “associazione sovversiva” contro il (n) PCI. Egli presenterà subito la richiesta di estradizione per D’Arcangeli, G. Maj, G. Czeppel. Anche questo processo si concluderà con un non luogo a procedere, dopo aver fatto subire due anni di carcerazione preventiva ai tre militanti e ad una trentina di altri simpatizzanti del (n)PCI che vivono in Italia.

Noi siamo sicuri che la richiesta di estradizione sarà fatta. Tutti gli elementi portano in questa direzione: il giudice G. Thiel ha in effetti deciso di non pronunciare il non luogo per “terrorismo” dal momento che il giudice Paolo Giovagnoli ha fatto sapere che è pronto a montare un nuovo processo per “terrorismo”. Fin tanto che la procedura giudiziaria francese sarà in corso, l’estradizione non sarà possibile.

È per questo motivo che Thiel ha pronunciato il non luogo a procedere. Il processo che inizierà venerdì 1° dicembre è soltanto un modo per salvarsi la faccia e lasciare campo libero ai persecutori italiani.

 
Noi chiediamo la fine di questo accanimento politico e giudiziario che viola i diritti politici più elementari!

 No alla collaborazione delle autorità francesi e le autorità italiane No all’estradizione di A. D’Arcangeli, G. Maj e G. Czeppel!

Chiusura immediata dell’inchiesta avviata dal giudice P. Giovagnoli!

 
  VENDREDI 1 DECEMBRE DEBUTE LE PROCES

 
Aujourd’hui, 29 novembre 06, nous avons décidé de faire une occupation symbolique de la Mairie du premier arrondissement pour dénoncer la collaboration des autorités françaises avec les autorités italiennes dans la persécution des militants du (n)Parti Communiste Italien.

JE VOUS ENVOIE UN COMMUNIQUE RECU AUJOURD'HUI - TRES IMPORTANT  Trois militants de ce parti sont en effet en danger d’extradition vers l’Italie: Angelo D’Arcangeli, Giuseppe Maj et Giuseppe Czeppel.

 En 2003, le juge Gilbert Thiel à ouvert, à la demande du gouvernement Berlusconi, une enquête pour « association de malfaiteurs à des fins terroristes » contre A. D’Arcangeli, G. Maj et G. Czeppel. Après trois ans d’enquête, le juge Gilbert Thiel a, le huit septembre dernier, prononcé le non-lieu pour ce chef d’inculpation. Pour tenter de se « sauver la face » et de justifier les mois de privations de liberté auxquels ont été soumis les trois militants (un total de 56 mois de détention préventive, 57 mois de liberté surveillée, 37 perquisitions et 14 gardes à vue), il les a donc renvoyés devant le tribunal avec une nouvelle accusation : « association de malfaiteurs pour la fabrication habituelle de faux papiers ».

 Le procès débutera vendredi 1er décembre. L’audience est fixée à 13hh30 au Tribunal Correctionnel de Paris (M° Cité), chambre 16/2. Le procès se conclura certainement par l’absolution de A. D’Arcangeli et la condamnation de G. Maj et G. Czeppel à des peines inférieures à celles qu’ils ont déjà purgées.

 Au même moment, un juge italien, Paolo Giovagnoli du Parquet de Bologne, est entrain de monter un nouveau procès pour « association subversive » contre le (n)PCI. Il avancera bientôt la demande d’extradition pour A. D’Arcangeli, G. Maj et G. Czeppel. Ce procès se terminera lui aussi par un non-lieu, après avoir fait subir deux ans de détention préventive aux trois militants et à une trentaine d’autres sympathisants du (n)PCI qui vivent en Italie.

 Nous sommes certains que la demande d’extradition sera avancée. Tous les éléments portent dans cette direction : le juge Gilbert Thiel a en effet décidé de prononcer le non-lieu pour « terrorisme » à partir du moment où le juge Paolo Giovagnoli a fait savoir qu’il était prêt à monter un nouveau procès pour « terrorisme ». Tant que la procédure française sera en cours, l’extradition ne sera en effet pas possible.

C’est pourquoi Thiel a prononcé le non-lieu. Le procès qui commencera vendredi 1er décembre est seulement un moyen pour se sauver la face et laisser le champ libre aux persécutions italiennes.

 Nous demandons la fin de cet acharnement politique et judiciaire qui viole les droit politiques les plus élémentaires !

Non à la collaboration des autorités françaises et des autorités italiennes !

Non à l’extradition de A. D’Arcangeli, G. Maj et G.Czeppel !

Fermeture immédiate de la procédure ouverte par le juge Paolo Giovagnoli !