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SALAH SHAHADE


E’stato il capo delle brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas fino al suo assassinio da parte di Israele il 22 luglio 2002.

Militante di Hamas dalla nascita del movimento, diventa in breve tempo uno dei capi più seguiti. E’ arrestato svariate volte sia dagli Israeliani che dall’Autorità Nazionale.
Dopo la morte di Yahya Ayash nel 1996 diventa il capo ufficiale del gruppo insieme a Mohammed Deif e Adnan al-Ghoul.

Il 22 luglio 2002 le forze di occupazione colpiscono l’edificio in cui si nascondeva con una bomba sganciata da un F16 che distrugge molte abitazioni in un quartiere periferico molto popolato di Gaza City. Muoiono 15 persone compreso Shahade, sua moglie ed un figlio di 9 anni. Oltre la sua abitazione sono completamente distrutti 9 edifici ed altri 12 seriamente danneggiati e 150 persone sono ricoverate in ospedale a causa di questo attacco.

Ariel Sharon ha parole di elogio qualificandolo come “uno dei più grandi successi”.

Avraham Dichter, il responsabile militare di questa operazione,  fu definito, in un procedimento legale, la persona che sviluppò, implementò ed incrementò la pratica degli assassinii mirati. Nel corso del processo sono stati citati gli assassinii di più di 300 capi palestinesi e la morte ed il ferimento di centinaia di passanti innocenti.