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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454

e-mail: resistenza@carc.it – sito: www.carc.it

Direzione Nazionale

 
Comunicato DN del 08 dicembre 2007

 
Strage alla Thissen-Krupp di Torino, ancora operai uccisi per salvaguardare i profitti e lo sfarzo di industriali, affaristi, banchieri e politici borghesi di destra e di sinistra.

 
Mentre tutta la “buona” borghesia, il Presidente della Repubblica, i ministri del circo Prodi ed esponenti politici borghesi di ogni colore festeggiano e banchettano alla prima della Scala, a Torino si è consumata l’ennesima strage sul lavoro: 4 operai morti e altri 5 gravemente feriti alle acciaierie Thyssen-Krupp, una fabbrica in dismissione con l’accordo e il beneplacito dei sindacati di regime CGIL-CISL-UIL. Nella stessa fabbrica, alcuni anni fa, ci sono stati gravi incidenti e infortuni per il mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza, ma nessuno ha pagato. Anzi di processo in processo i padroni se lo sono cavata bellamente (ricorsi, amnistia, prescrizione, ecc.).

La strage di Torino è anche il frutto degli accordi al ribasso fatti dai sindacati di regime e accettati dai lavoratori senza una lotta adeguata. Ai lavoratori non porta che miseria e morte accettare la politica di sindacati che invece di difendere gli interessi e i diritti dei lavoratori, si fanno promotori e sostenitori degli interessi dei padroni e del loro sistema capitalista, quelli che loro chiamano “interessi del Paese”.

La strage di Torino dimostra che non è un problema di leggi e norme (in Italia le leggi sulla sicurezza sul lavoro esistono da 60 anni) ma che i padroni e tutta la borghesia sono al di sopra e al di fuori di qualunque legge. Le leggi e gli apparati repressivi servono principalmente per controllare, ricattare e reprimere le masse popolari, gli immigrati, i poveri e in particolare quanti lottano contro il barbarico sistema capitalista (in primo luogo i comunisti e gli altri anticapitalisti che organizzano e spronano i loro compagni alla lotta). I padroni e i borghesi possono stare tranquilli; qualunque governo borghese, di destra e sinistra che sia, assicurerà loro impunità e protezione. Non risulta che qualche grande capitalista si è mai fatto qualche mese di carcere per gli omicidi e le stragi che ha commesso nelle sue Aziende, al massimo ha lasciato incappare nella rete qualche suo dirigente di basso livello (compensato lautamente per la sua fedeltà e per il temporaneo fastidio).

La strage di Torino ha dimostrato ancora una volta l’ipocrisia e la sfacciataggine del governo Prodi-D’Alema-Bertinotti, dei suoi compari Epifani, Angeletti, Bonanni e dei suoi ministri ex sindacalisti Damiano e Ferrero. Non solo non hanno fatto nulla in questi anni contro le decine di omicidi e invalidi sul lavoro che ogni giorno avvengono nel nostro Paese, contro la precarietà, il ricatto e lo sfruttamento senza limite dei lavoratori, ma non hanno neanche osato chiedere di annullare il vergognoso spettacolo della Scala e del grandioso banchetto per politici, emiri, industriali e banchieri, preparato con i nostri soldi. La massima celebrazione dello sfarzo e dell’immoralità della classe politica e affaristica che governa il nostro Paese deve andare avanti, basta solo fare un minuto di silenzio. 

Ma anche la combriccola più “agguerrita” della sinistra borghese (PRC, PdCI, Verdi e Sinistra Democratica) aveva altro da fare, non poteva distogliere lo sguardo da impegni importanti come il loro congresso di fondazione della “sinistra arcobaleno”, la nuova formazione politica con la quale cercano di assicurare le posizioni di potere e di rendita conquistate in questi anni e ricavare qualche vantaggio dallo spostamento nel campo della destra borghese dei DS con il PD. Per la lotta e per lo sciopero c’è tempo!

I lavoratori e le masse popolari non possono aspettarsi niente di buono da queste aggregazioni politiche perché non hanno nessun progetto alternativo di società, perché non arrivano minimamente a pensare un ordine economico e sociale che non sia il capitalismo (che in sintesi significa massimo sfruttamento della forza lavoro per ricavare maggiore profitto per i capitalisti). La sinistra borghese al massimo si limita alla lamentela e alla denuncia dei “mali del capitalismo”, ma non propone e tanto meno organizza la lotta per costruire una nuova società fondata sugli interessi generali delle masse e diretta e gestita dai lavoratori. Una società in cui tutto il potere è nelle mani dei collettivi dei lavoratori aziendali e territoriali che eleggono i loro rappresentanti negli organismi regionali e nazionali di governo.

La strage di Torino e i quotidiani morti e invalidi sul lavoro dimostrano ancora una volta che il sistema capitalista è il sistema che produce una vita di stenti, miseria e morte per i lavoratori e le masse popolari (la stragrande maggioranza della popolazione) e serve a mantenere una casta di ricchi e straricchi che gozzovigliano sulla nostra pelle.

Anche questa strage e il lutto che ha colpito la nostra classe, i nostri compagni di classe, ci devono spronare ad impegnarci a lottare con più determinazione per la difesa e l’ampliamento dei nostri diritti e conquiste, per costringere la borghesia, il suo governo e i suoi apparati a dare soddisfazione alla nostre sacrosante rivendicazioni. In questa lotta risalterà concretamente l’incompatibilità e l’inconciliabilità degli interessi tra padroni e borghesi, da una parte, e lavoratori e masse popolari, dall’altra. Queste battaglie si trasformano in una scuola di comunismo se leghiamo ogni lotta particolare alla più generale lotta che conduciamo per la costruzione di un nuovo ordinamento economico e sociale: il socialismo.

Il Partito dei CARC esprime la propria vicinanza e solidarietà alle famiglie e ai compagni di lavoro dei lavoratori caduti e feriti e si impegna a sostenere ogni lotta in difesa dei loro diritti e per far pagare il prezzo più alto possibile ai criminali che hanno perpetrato questa strage. Solo la lotta può impedire e ridurre l’abbrutimento, i crimini e il degrado dell’attuale società. Non c’è nulla di fatale in quello che accade nelle fabbriche e nella società. Le stragi, lo sfruttamento e la miseria sono il risultato del regime capitalista! Fare dell’Italia un nuovo paese socialista è la strada per farla finita con questa barbarica società.

Contro il programma comune della borghesia che concretamente per i lavoratori significa sfruttamento, miseria e morte: lottare per difendere ed estendere i diritti di lavoratori e pensionati e unire questa mobilitazione particolare alla lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!