L’associazione politico-culturale L’altralombardia – SU LA TESTA fa propri  i contenuti del comunicato stampa della Campagna palestinese contro il Muro dell’Apartheid.

MOBILITIAMOCI IN TUTTI I MODI PER FERMARE LA CRIMINALE AGGRESSIONE ISRAELIANA AL POPOLO PALESTINESE E AI SUOI DIRIGENTI!

VIA GLI ISRAELIANI DALLA PALESTINA

La Campagna contro il Muro dell’Apartheid piange la morte di Diya’ Abd el Kareem Eid, martire ucciso il 19 aprile nel villaggio di Biddu. Diya, 24 anni, stava protestando contro la costruzione del Muro dell’Apartheid sul territorio del suo villaggio, quando è stato colpito da proiettili veri sparati dalle Forze di Occupazione. Diya è stato colpito al petto e trasportato con l’ambulanza in condizioni critiche in ospedale, dove è morto poco tempo dopo per le ferite riportate.

La mattina gli abitanti del villaggio di Biddu avevano organizzato una manifestazione per protestare contro l’assassinio da parte di Israele del leader di Hamas Abdel - Aziz al – Rantisi e non si aspettavano che le forze di occupazione arrivassero per lavorare alla costruzione del Muro. Invece, subito dopo mezzogiorno sono entrati nel villaggio con bulldozer, jeep,  reparti a cavallo e anche “cecchini” che si sono posizionati su numerosi tetti delle case.

I dimostranti hanno accolto le forze di occupazione con lanci di pietre per farli allontanare dal villaggio e impedire la costruzione del Muro. I soldati hanno immediatamente aperto il fuoco con proiettili veri e di gomma: Diya’ Abd el Kareeem Eid ha dato la sua vita per protestare contro l’occupazione israeliana e contro la costruzione del Muro che priva i giovani come lui delle terre della sua famiglia e dei mezzi di sostentamento.

Durante la dimostrazione é stato ferito anche Ibrahim Qandil, 20 anni, colpito alla gamba, come pure un bambino di 7 anni, colpito in testa da un proiettile di gomma e portato in ospedale in gravi condizioni.

Fino a tarda notte i bulldozer avevano proseguito i lavori “rasando” le terre del villaggio per far passare il Muro.
                                                   
Solo 2 giorni prima, a Betuniya, era stato ucciso un altro giovane Palestinese dai soldati israeliani, Hussein Mahmud Awad, 17 anni. Hussein è morto dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile durante una dimostrazione contro la costruzione del Muro dell’Apartheid sul territorio del suo villaggio (traduzione Mariella Megna).

La Campagna palestinese contro il Muro dell’Apartheid fa appello a tutti i popoli del mondo perché protestino contro la pratica di assassinio del popolo palestinese e dei suoi dirigenti .

Nella vana speranza di piegare la resistenza palestinese ai progetti colonialisti sionisti – che mirano a controllare tutta la Palestina storica,  lasciando ai Palestinesi solo dei ghetti isolati e “murati”, gli israeliani hanno già costretto migliaia di Palestinesi a lasciare le loro terre e l’esercito israeliano attraversa ripetutamente la “linea rossa” per uccidere chiunque si opponga ai suoi piani.

MOBILITIAMOCI contro il Muro dell’Apartheid e contro l’occupazione israeliana, affinché si rompa il muro del silenzio e si faccia sapere, rendendo noti i loro nomi, che vengono uccisi o feriti ogni giorno decine di persone e di militanti.

FERMIAMO GLI ASSASSINII ISRAELIANI!
ABBATTIAMO IL MURO DELL’APARTHEID!
PALESTINA LIBERA!

VIA LE TRUPPE USA, ITALIANE E MERCENARIE DALL’IRAQ
BASTA CON LE MANIPOLAZIONI E LE IPOCRISIE
SOLIDARIETA’ ATTIVA CON LA RESISTENZA IRACHENA


Milano, 20 aprile 2004