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NOTIZIE DALLA PALESTINA
ARCHIVIO 2006
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29 dicembre 2006
Condoleeza Rice, a colloquio con il ministro degli affari strategici Lieberman, ha affermato che Israele deve rafforzare il presidente Abu Mazen nella prospettiva di un eventuale conflitto intestino fra Fatah e Hamas

23 dicembre 2006
Si sono incontrati il presidente Abu Mazen ed Olmert in un clima “amichevole”, ma non è stato diramato nessun comunicato ufficiale alla fine dei colloqui. Olmert ha acconsentito a togliere numerosi blocchi stradali, sbloccare 100 milioni di dollari  a patto che non vengano convogliati verso Hamas, permettere il passaggio di camion dal valico di Karni e    alla fornitura di armi da parte degli egiziani alle forze di sicurezza presidenziali. Olmert ha chiesto ad Abbas di interrompere il lancio di missili dalla striscia contro obiettivi israeliani e per contro Abbas ha chiesto al premier israeliano di estendere la tregua anche al West Bank.

Abbas si è rifiutato di andare a colloquio con il premier palestinese Haniye

20 dicembre 2006
Siglata una tregua tra i sostenitori di Fatah e Hamas, che hanno cominciato a ritirarsi dalle vie di Gaza. Il bilancio dei morti è arrivato a 10

Olmert ha fatto una visita lampo in Giordania durata 2 ore con lo scopo di trovare un accordo per trasferire 1500 unità palestinesi di Badr di stanza in Giordania nella striscia di Gaza in modo da rafforzare le forze di sicurezza fedeli al presidente Abu Mazen.

19 dicembre  2006
Il ministro degli interni ha detto che la situazione interna del paese è minacciata e compromessa a causa di interventi esterni. Ha accusato le forze fedeli al presidente Abu Mazen di occupare ministeri e terrorizzare gli impiegati secondo modi tipici da colpo di stato e ha criticato il presidente per non aver concordato con lui l’impiego sul territorio di tali forze.

17 dicembre 2006
Altri violenti scontri nella striscia di Gaza tra sostenitori di Hamas e di Fatah.
Ucciso un ragazzo di 19 anni
Un comandante delle forze nazionali di sicurezza, Adnan Rhani, è stato rapito insieme alle guardie del corpo a Jabalia ed ucciso da miliziani di Hamas
Un campo di addestramento delle forze di sicurezza legate ad Abu Mazen, situato nella striscia di Gaza meridionale, é stato attaccato dai miliziani di Hamas con mortai e granate; è rimasto ucciso un membro delle forze di sicurezza.

16 dicembre 2006
Altri violenti scontri nella striscia di Gaza tra sostenitori di Hamas e di Fatah
Il bilancio è di 18 palestinesi feriti, un ragazzo di 13 anni ucciso.

14 dicembre 2006
Elementi delle forze di sicurezza presidenziali hanno fatto fuoco sull’auto del primo ministro Haniye subito dopo il suo ingresso a Gaza dal valico di Rafah, di ritorno dal suo viaggio in Egitto. Ferite 2 guardie del corpo, uccisa una terza, il figlio di Haniye ed il suo consigliere politico.
Hamas accusa Dahlan, ex capo del servizio di sicurezza preventivo, di essere il mandante dell’attentato in quanto ispiratore della linea antigovernativa dentro Fatah e le guardie presidenziali gli esecutori.

13 dicembre 2006
Le elezioni anticipate sia politiche che presidenziali proposte da Abu Mazen , ed appoggiate da comitato esecutivo dell’OLP, sono considerate un attentato alla democrazia dalle fazioni palestinesi residenti a Damasco.

Subito dopo l’annuncio di Abu Mazen sono iniziate una serie di aggressioni da parte di bande armate legate a Fatah contro esponenti di Hamas.
Fallito l’attentato al ministro per i prigionieri Wasfi Kabaha Ramallah. Un gruppo di uomini armati ha sparato contro la sua auto ma lui non era a bordo.
Il parlamentare di Hamas Shebab è stato oggetto di aggressioni mentre era in auto a Beit Lahia da parte di un gruppo armato legato a Fatah che successivamente si è recato a Jabalia presso l’abitazione di AL Amasi, comandante delle forze di sicurezza governative, ed ha lanciato pietre contro di essa.
Simili aggressioni sono avvenute nel West Bank a Ramallah, Tulkarem, a Jenin è stato ferito gravemente Jamil Sa’abneh di 42 anni.



  
  I funerali di Bassam Al-Farra a Kham Younis - striscia di Gaza


Ucciso Bassam Al-Farra, giudice della corte islamica e comandante delle brigate Qassam, fazione armata di Hamas. E’ stato colpito da numerosi proiettili mentre usciva dalla sua auto.
Il leader della Jihad islamica, Al-Batesh, sostiene che gli autori dell’omicidio sono gli stessi che hanno ucciso i 4 bambini il 12 dicembre e che questo attentato fa parte di uno schema che serve ad Israele per destabilizzare il governo legittimo di Hamas.
Hamas, di contro, accusa la squadra della morte legata agli apparati di sicurezza preventiva, al comando diretto del presidente Abu Mazen, di essere responsabile dell’omicidio.
La serie di omicidi ed aggressioni perpetrate da questo “gruppo sospetto”, prosegue il comunicato di Hamas, ha il fine di creare tensione e confusione per mettere in cattiva luce il governo palestinese e additarlo come responsabile della mancanza di sicurezza nel paese.
I parlamentare di Hamas, Ismail Al Ashkar, ha detto in conferenza stampa che il responsabile di tutto è il presidente Abu Mazen che ha compromesso il dialogo per l’unità nazionale affermando che la pace e le trattative con i sionisti sono una scelta strategica.

12 dicembre 2006
GAZA STRIP, Khan Younis una decina di uomini armati legati a Fatah e alle forze di sicurezza presidenziali hanno assalito un edificio pubblico in cui era situata anche una scuola. Sono morti 4 bambini

Abu Mazen ha annunciato che i colloqui con Hamas per formare il governo di unità nazionale sono falliti.
Il quotidiano israeliano Haaretz sostiene che il presidente palestinese abbia incontrato due emissari del governo israeliano per preparare un incontro con il premier israeliano Olmert.

Il premier Olmert ammette pubblicamente per la prima volta di possedere armi nucleari . In una intervista alla TV tedesca durante la sua visita a Berlino ha affermato che l’ Iran minaccia di spazzare via Israele dalla mappe geografiche, il che vuol dire che “l’Iran ha armi nucleari simili a quelle possedute da USA, Francia, Israele e Russia”.
I vertici militari israeliani hanno subito attaccato Olmert per questa dichiarazione ed hanno chiesto le sue dimissioni.
Il nuovo segretario alla difesa USA ha dichiarato al Congresso che l’Iran sta dotandosi di armi nucleari perché anche Israele le possiede.

10 dicembre 2006
Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina PFLP ha rigettato le raccomandazioni dell’OLP di andare ad elezioni anticipate, sia politiche che presidenziali, definendole un passo “pericoloso” per gli interessi nazionali.
Rabah Muhanna, membro del direttivo politico, considera ridicolo impegnare ingenti somme di denaro per le elezioni quando il popolo muore di fame, e indica nel governo di unità nazionale, secondo le linee dettate dal documento della concordia nazionale, la via di uscita per preservare l’unità nazionale e rompere l’ingiusto isolamento del popolo palestinese.
Critica però sia Hamas e Fatah per la loro chiusura verso le altre componenti e auspica una immediata riforma dell’OLP sulle basi concordate da tutte le fazioni al Cairo.
Precisa inoltre che il PFLP è contrario ad aumentare le prerogative del presidente sulla sicurezza preferendo la costituzione di un consiglio di sicurezza nazionale con pieni poteri.

8 dicembre – 10 dicembre
2006
Dimostrazioni contro il governo  sia nella striscia di Gaza che a Tulkarem da parte delle forze di sicurezza legate a Fatah con il pretesto del mancato pagamento degli stipendi

1 dicembre
2006
Approvate sei risoluzioni dall’assemblea generale dell’ ONU sui diritti del popolo palestinese, soprattutto il diritto all’autodeterminazione e ad uno stato indipendente.
La maggioranza dell’assemblea -157 voti a favore, 7 contrari (USA, Israele, Australia, isole Marshall, Micronesia, Nauru e Palau) - ha decretato che ogni azione intrapresa da Israele, potenza occupante, per imporre le sue leggi sulla città santa di Gerusalemme sono illegali, e rinnova l’appello al ritiro di Israele dai territori occupati nel 1967.

26 novembre 2006
Annunciata la tregua di tutte le fazioni armati operative nella striscia di Gaza. Verranno sospesi i lanci di razzi se contestualmente l’esercito di occupazione cesserà le ostilità.

15 novembre
2006
Israele vuole innescare la guerra civile potenziando gli armamenti delle forze presidenziali a scapito di Hamas. Olmert intende accelerare i tempi affinché il presidente Abbas esautori il governo legittimo di Hamas.
Fonti palestinesi parlano di camion di armi scortati dalle truppe di occupazione che hanno passato il check point di Ramallah. L’agenzia Reuter riferisce che gli USA esortano lo stato israeliano a far arrivare più armi dalla Giordania e dall’Egitto alle forze fedeli al presidente Abu Mazen.

Colpita da un razzo Qassam la casa del ministro israeliano Peretz a Sderot

7 novembre
2006
Il prossimo capo del governo di unità nazionale dovrebbe essere il Dr Basim Na’eem, che non fa parte del movimento di Hamas. E’ un noto chirurgo di Gaza.

6 novembre 
2006
Lieberman ha minacciato di assassinare il primo ministri Haniye, il ministro degli esteri Zahar, ed il ministro degli interni Siyam se non verrà immediatamente rilasciato il soldato Shalit.

Il ministro per i prigionieri ha annunciato che Israele ha acconsentito a liberare anche le donne sotto i 18 anni oltre ai 150 detenuti malati in cambio del soldato Shalit. Le condizioni sarebbero quindi la liberazione di 1500 detenuti comprese 120 femmine, 350 minori, 150 malati oltre a quelli in carcere da oltre 20 anni e a Marwan Barghouti, Ahmed Saadat, AL Sayed, Abul Haija e Al-Natshe.

Olmert ammette l’insuccesso dell’operazione autumn clouds che non ha fatto diminuire gli attacchi di mortai sugli insediamenti israeliani.
I media israeliani criticano la mancanza di obiettivi di questa operazione e l’avventurismo dei vertici militari

3 novembre
2006
Rapito il ministro dei lavori pubblici Abdul Rahman Zeidan

2 novembre
2006
Si stanno concludendo le trattative per il governo di unità nazionale secondo il portavoce di Hamas, che spiega che c’è ampio consenso sul fatto che il capo di governo venga espresso dal partito di maggioranza e che il numero dei  ministri dei vari raggruppamenti sia proporzionale ai voti ricevuti.

1 novembre
2006
Hamas dichiara che Israele deve accettare le seguenti condizioni per la liberazione del soldato Shalit il rilascio di 1000 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
Probabilmente Israele ha accettato l’Egitto come mediatore nella trattativa

STRISCIA DI GAZA - NOVEMBRE 2006 - OPERAZIONE "AUTUMN CLOUDS"

31 ottobre 2006
Secondo media statunitensi gli USA hanno proposto di schierare forze internazionali, attualmente di stanza nella penisola del Sinai, lungo il confine egiziano con la striscia di Gaza. La proposta segue l’invio da parte dell’amministrazione americana di un gruppo di esperti militari nelle tecniche antiterrorismo al confine tra Egitto e Striscia di Gaza.
Washington ha anche proposto di inviare addestratori militari dall’Egitto, la Gran Bretagna e la Giordania nel territorio palestinse per addestrare le forze fedeli ad Abbas.

Iran, Venezuela, Siria progettano la costruzione di una raffineria
Agenzia Arabicnews.com

Iran, Venezuela e Siria hanno costituito un consorzio per la costruzione di una raffineria in Siria.

Esponenti dei tre paesi hanno siglato un memorandum di intesa per l’implementazione del progetto.
I delegati per il ministero per gli affari petroliferi Mohammad-Reza Nematzadeh per l’Iran e Hassan Zainab per la Siria, insieme al direttore generale competente Roberto Del Gado per il Venezuela erano presenti alla cerimonia.
Il costo globale del progetto dovrebbe aggirarsi su un miliardo e mezzo di dollari, sono ancora da stabilire le percentuali di partecipazione alla spesa dei singoli paesi.
Al momento sono al vaglio due siti vicino a Damasco per la costruzione della raffineria, ma alla fine uno solo verrà scelto.
Alla cerimonia per la firma del memorandum hanno partecipato anche il ministro per gli affari petroliferi siriano Sufian Alaw e il corrispondente iraniano in Siria per gli affari esteri Ghazanfar Roknabadi.
 I presidenti dei tre paesi hanno avviato il progetto di una joint venture per la costruzione di una raffineria della capacità di 140 mila barili .
Gli obiettivi comuni economici e politici di Iran, Siria e Venezuela sono tesi a contrastare l’espansionismo USA e a promuovere un ordine mondiale multipolare in cui si possa affermare lo sviluppo, la libertà, e la sovranità.

30 ottobre 2006
Secondo fonti palestinesi della striscia di Gaza graduati di Fatah hanno installato un campo di addestramento nella striscia di Gaza meridionale, senza autorizzazione, per reclutare centinaia di giovani palestinesi disoccupati nelle future forze di sicurezza presidenziali. Questi graduati promettono ai giovani un sicuro inquadramento nelle forze di polizia, paga alta, equipaggiamento, addestramento, vitto e alloggio. Le operazioni si stanno effettuando in maniera intensiva e si è già raggiunto il numero di 2000 reclute.

29 ottobre 2006
SDEROT Numerosi manifestanti si sono radunati sotto la casa del ministro della difesa Peretz per protestare contro i continui attacchi missilistici palestinesi contro l’insediamento isdraeliano di Sderot

28 ottobre 2006
Il portavoce del governo, Ghazi Hamad, accusa Solana , il responsabile esteri dell’UE, di  aver incontrato il parlamentare israeliano di estrema destra Lieberman e di aver evitato l’incontro con i membri del gabinetto del parlamento palestinese, dimostrando con ciò poca serietà dell’UE  nella denuncia dei crimini israeliani ed ignora le sofferenze che il popolo palestinese deve subire anche a causa delle restrizioni imposte dall’UE stessa.
Hamad aggiunge anche che l’UE dimostra ostilità il governo nonostante che all’indomani delle elezioni avesse elogiato la democrazia palestinese che aveva portato alla vittoria di Hamas in modo trasparente ed onesto.
Hamad invita l’UE a ripensare alle sanzioni imposte all’autorità palestinese perché l’ostilità verso il governo non porterà stabilità e pace ma solo complicazioni nella zona mediorientale. L’UE deve prendere l’iniziativa e chiedere la fine dell’occupazione israeliana.

27 ottobre
2006
GAZA STRIP
Saranno usate “bombe intelligenti” per colpire i tunnel che secondo l’esercito israeliano vengono usati per contrabbandare armi al confine egiziano, senza entrare in territorio egiziano. Lo riferiscono i quotidiani israeliani.

25 ottobre
2006
Lieberman entrerà nel governo Olmert.

24 ottobre 
2006
Il ministro israeliano Eitan Kabel, attuale segretario generale del partito laburista, rivela gli obiettivi dell’offensiva israeliana nella striscia di Gaza “ Non abbiamo altro modo che l’escalation militare e colpire duramente Hamas per evitare che si rafforzi e che diventi un pericolo per Israele come lo sono gli Hezbollah in Libano”

Queste affermazioni si intrecciano con le rivelazioni da parte di persone vicine a Fatah di un piano per estromettere il governo di Hamas. Il piano prevede che gli apparati di sicurezza vicini al presidente Abbas occupino gli uffici governativi, quindi Abbas formerebbe un governo di emergenza e gli Israeliani restituirebbero i soldi dovuti all’autorità palestinese che erano stati congelati. La restituzione dei soldi servirebbe ad Abbas per cercare di calmare le reazioni dei palestinesi e per far apparire il colpo di stato come un fatto positivo.
Il piano sarebbe approvato da Israele e USA appoggiati dall’UE e da alcuni paesi arabi.

19 ottobre 2006
Farouk Kaddoumi, capo del dipartimento politico dell’OLP e leader di Fatah ha accusato Washington di far morire di fame il popolo palestinese a causa del blocco del trasferimento di fondi all’Autorità palestinese

17 ottobre  2006
Varato a Bruxelles un accordo di cooperazione tra Israele e NATO per la lotta al terrorismo, la protezione antinucleare, lo sviluppo di armamenti e i servizi segreti.
Israele è il primo paese non europeo a siglare un accordo simile con la NATO.
L’accordo prevede anche esercitazioni militari congiunte e l’insediamento di un ufficiale della marina militare israeliana nel quartier generale NATO a Napoli.

18 ottobre 2006
Completate 10 nuove unità abitative a sud di Al Khalil dopo l’espropriazione di 50 ettari di territorio palestinese, avvenuto 3 anni fa.

17 ottobre
2006
GAZA STRIP
“La violenta escalation militare dell’esercito di occupazione israeliano di questi ultimi giorni è un tentativo di estromettere il legittimo governo palestinese” ha affermato il premier Haniye ed ha aggiunto che il governo palestinese rimarrà fedele alle aspirazioni nazionali del popolo palestinese.

13 ottobre 2006
Il servizio di sicurezza Shin Bet sistematicamente nega il permesso di ingresso in Israele ai palestinesi che necessitano di cure mediche, salvo rivedere le proprie decisioni quando viene avviato un procedimento legale. Questa è la denuncia avanzata dall’organizzazione no- profit Medici per i Diritti Umani (PHR).
Lo Shin Bet si giustifica dicendo che vi sono motivi di sicurezza legati ai tentativi di gruppi terroristici di sfruttare il permesso di ingresso come paziente per compiere attacchi dentro Israele.
Il PHR controbatte dicendo che vengono applicati criteri molto generici, tutti i palestinesi tra i 16 e i 35 anni sono considerati pericolosi, talvolta anche tra i 18 e i 40 anni, senza contare che vengono inseriti nell’elenco di chi non può entrare anche i membri di una famiglia in cui vi è un caduto, perché potrebbero esserci sentimenti di vendetta, o semplicemente gli studenti, perché le università sono considerate “culle del terrorismo”. Per il  PHR questi criteri hanno il tenore di una punizione collettiva e il negare le cure mediche a pazienti palestinesi è una violazione dei loro diritti umani, perché per alcuni malati la non possibilità di curarsi equivale ad una sentenza di morte.
Israele è firmatario di accordi internazionali che lo vincolano a provvedere alle cure mediche della popolazione dei territori occupati. Israele rifiuta di riconoscere tale obbligo, lo assolve solo in alcuni casi, ma come se fosse una questione umanitaria e in quei casi fa pagare le cure ai pazienti.

Il PHR accusa anche lo Shin Bet di ricattare le famiglie bisognose di cure mediche cercando di barattare il permesso di ingresso con l’impegno a svolgere l’attività di informatori.

8 ottobre
2006
RAMALLAH fonti palestinesi hanno rivelato che gli Usa, con la  prospettiva di alimentare la guerra civile, hanno allestito a Jenin un campo segreto di addestramento per le forze di sicurezza del presidente Abu Mazen . Questa operazione segreta rientra nel progetto americano di preparare queste forze per fronteggiare Hamas sotto la direzione di Israele e USA e con la fornitura di munizioni da parte di Israele.
Secondo un dispaccio dell’agenzia Reuters il campo sorgerebbe su un’area dismessa di 16mila metri quadrati e costerebbe 20 milioni di dollari.

5 ottobre 2006
Abu Mazen sospende la trattative per la formazione del governo di unità nazionale subito dopo l’incontro con Condoleeza Rice

1-2 ottobre
2006
GAZA STRIP rivolta degli agenti di sicurezza con il pretesto degli stipendi non pagati e scontri con le forze del governo di Hamas. Ci sono stati alcuni morti e decine di feriti.

STRISCIA DI GAZA - OTTOBRE 2006 - Escalation militare

28 settembre
2006
GINEVRA l’osservatore ONU per i diritti umani nei territori occupati, John Dougard, ha accusato il governo di Israele di praticare la “pulizia etnica” nei confronti del popolo palestinese nel suo rapporto all’UNCHR. Ha affermato che le forze di occupazione hano trasformato Gaza in un’enorme prigione, la vità là è “intollerabile, orribile e tragica”.
E’ in gioco la credibilità dell’agenzia ONU per i rifugiati, se la comunità internazionale rimane impotente di fronte all’operato dei militari israeliani allora non c’è da stupirsi se le persone perdono fiducia in essa.
Israele ha violato gravemente il diritto internazionale e le convenzioni e non viene mai sanzionato per queste violazioni. Di contro l’intero popolo palestinese, governato legittimamente dall’autorità palestinese,  subisce punizioni collettive per aver democraticamente scelto un governo che non incontri i voleri di Israele, USA ed Unione Europea.
Il suo rapporto è incentrato sulla situazione a Gaza, ma riferisce che anche nel West Bank le cose vanno male.
Afferma anche che il pretesto della sicurezza per la costruzione del Muro è illusorio, il vero motivo è inglobare più territorio palestinese possibile a favore dei coloni israeliani.

7 settembre 2006
insediamento di Har Homar

insediamento di Har Homar nella zone di Beit Sahur

Israele ha deciso di realizzare centinaia di nuovi insediamenti nel West Bank, vicino a Gerusalemme. Il primo ministro Olmert, indebolito dopo il recente conflitto libanese, minacciato da una commissione d'inchiesta che potrebbe chiedere le sue dimissioni, per la sua sopravvivenza politica sta cercando di perseguire una politica di incessante espansione per affossare ogni possibile prospettiva di realizzazione di uno stato palestinese nei territori occupati. Il suo progetto porterà all'annessione della maggior parte degli insediamenti dei coloni costruiti dopo il 1967 e all'adozione del Muro come confine orientale definitivo

28 agosto  2006

Nasrallah dichiara in un’intervista all’emittente televisiva libanese New TV  che le truppe di occupazione stanno provocando ancora i miliziani per cercare di riprendere le ostilità. L’obiettivo del governo israeliano è di creare le condizioni per una nuova risoluzione proposta dagli USA sul disarmo degli Hezbollah con il pretesto che questi hanno violato il cessate il fuoco.
“ Se l’esercito libanese e l’UNIFIL si posizioneranno nel sud del Libano  Israele non avrà alcun diritto di mantenere le posizioni, diversamente li combatteremo” ed ha aggiunto che  darà tutto il sostegno possibile alle forze ONU e libanesi finché la loro missione non sarà quella di disarmarli.
Egli riconosce che non si aspettava una reazione tanto violenta da parte di Israele a fronte del rapimento di soldati israeliani, diversamente non avrebbero compiuto tale azione.

Il segretario generale della Lega Araba ha inviato una bozza di risoluzione al segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, per una nuova iniziativa di pace in Medio Oriente e chiede al consiglio di sicurezza di riunirsi in ottobre per adottare una risoluzione che stabilisca luogo e data per una conferenza internazionale che porti ad una pace di lunga durata tra arabi ed israeliani.

Negato il permesso ad Ahmed Saadat di partecipare al funerale di sua madre

RAMALLAH rapito un altro parlamentare Mahmoud Musleh

25 agosto 2006
Riaperto il valico di Rafah in entrambe le direzioni. Era rimasto chiuso per due mesi, impedendo l'unico contatto con l'esterno ai residenti nella strisica di Gaza. Rimarrà aperto però solo per 2 giorni.

Il comandante dell'esercito israeliano, Dan Halutz, ha ammesso oggi per la prima volta che sono stati commessi degli errori nella guerra contro il Libano che é costata ad Israele 5,7 miliarid di dollari e 121 soldati e 41 civili uccisi.

Il parlamentare libanese Saad Hariri ha sollecitato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché, secondo quanto stabilito dalla risoluzione 1701, metta a disposizione le mappe delle zone minate, dopo la morte di altri 3 soldati libanesi.

23 agosto 2006

La Siria ha minacciato di chiudere i confini con il Libano se le forze ONU si dispiegheranno lungo il confine tra la Siria ed il Libano. “Se si verificherà ciò, sarà considerato un atto ostile” ha detto il presidente Assad.

La Siria è l’unico paese che ha i confini aperti con il Libano, la loro chiusura porterebbe un grave danno al Libano.

Il tribunale militare di Ofer si è riunito per giudicare il presidente del parlamento palestinese Aziz Duwaik e non trovando alcuna accusa da addebitargli lo hanno accusato di essere il presidente del parlamento palestinese, di appartenere al gruppo “Change and Reform” (il gruppo di Hamas) e di essere il portavoce di questo gruppo.

La moglie riferisce che il marito condivide la cella con Al Shaer, rapito alcuni giorni fa.

Il suo avvocato denuncia le vessazioni subite da Duwaik durante l’interrogatorio. Lo hanno costretto ad assumere dei medicinali che gli hanno fatto perdere la concentrazione durante gli interrogatori.

22 agosto  2006


Il parlamento si è riunito in sessione straordinaria per chiedere l’immediato rilascio dei ministri e parlamentari rapiti dagli i israeliani e per denunciare il peggioramento delle condizioni di salute del suo presidente Duwaik, rapito alcuni giorni fa.

E’ stato letto il messaggio di saluto del residente dell’OLP, Salim Al Zanon che ha sottolineato come il mondo intero chiede la  liberazione dei soldati israeliani rapiti e non si interessa dei 10 mila prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane primi fra tutti i rappresentanti legittimamente eletti dai cittadini palestinesi.

Il New York Times riferisce che un alto ufficiale dell’esercito israeliano ha affermato che Israele ha intenzione di assassinare Nasrallah, che la volontà dell’ONU di tenere sotto controllo gli Hezbollah è debole e che Israele da solo e senza chiedere il permesso a nessuno impedirà il riarmo del partito della resistenza libanese. “Non c’è soluzione per quest’uomo…deve morire”.

21 agosto 2006

Il ministro degli esteri libanese è dubbioso sul rispetto  del cessate il fuoco da parte di Israele ed ha minacciato di non dispiegare l’esercito nel sud del paese se l’ONU non farà rispettare la risoluzione 1701.

Tra pochi mesi, se non settimane, riprenderà il conflitto con gli Hezbollah visto che persiste il rifornimento di armi dall’Iran via Siria. Lo ha affermato un alto dirigente militare secondo quanto riferito dal quotidiano Ha’aretz.

20 agosto 2006

Rapito ad Al Beireh, ad est di Ramallah,  il  segretario del parlamento palestinese Mahmoud al Ramahi, appartenente ad Hamas.

Rapito il vice primo ministro Nasseruddin Al Shaer nella sua casa.

SONO 30 I PARLAMENTARI RAPITI ANCORA DETENUTI.

DEI 9 MINISTRI RAPITI 4 SONO ANCORA IN CARCERE INSIEME A DECINE DI ALTRI MILITANTI DI HAMAS SEMPRE RAPITI LO SCORSO GIUGNO

Gli scopi del governo israeliano sono di usare questi prigionieri per far pressione sulle autorità palestinesi per il rilascio del soldato israeliano, per cercare di far fallire gli accordi per un governo di unità nazionale e demoralizzare il popolo palestinese dimostrando che le persone che hanno eletto e in cui credono non hanno immunità e sono trattate come animali.

Dichiarazioni del primo ministro Hanyye: “E’ una mera estorsione politica. Ribadiamo che Israele non riuscirà a ricattare Hamas ed il governo palestinese e a farci rinunciare ai nostri diritti nazionali.

Chiediamo al popolo palestinese di formare un fronte unito e forte per contrastare il malefico piano israeliano contro di esso.”

19 agosto  2006

 

LIBANO

ROTTA LA TREGUA DA PARTE DI ISRAELE. Incursione nelle valle della Bekaa nel Libano orientale. L’operazione aveva lo scopo di arrestare Mohammed Yazbek, esponente di Hezbollah anche se ufficialmente il pretesto era di ostacolare il passaggio di armi dalla Siria, ma è fallita. Ucciso un soldato israeliano feriti altri due.

In un sondaggio del Middle East Center con sede in Egitto risultano essere le persone più popolari nel Medio Oriente: al primo posto Mishal, esponente di Hamas, al secondo Nasrallah, leader degli Hezbollah, al terzo Ahmadi-Nejad presidente dell’Iran.

STRISCIA DI GAZA
Manifestazione di solidarietà dei giornalisti palestinesi per i due giornalisti della Fox rapiti 3 giorni fa . E’ stato chiesto il loro rilascio immediato.
Di contro, dall’inizio della seconda Intifada nel 2000, l’esercito israeliano ha ucciso 11 giornalisti locali ed internazionali, feriti 360, assalite 105 sedi istituzionali.

17 agosto 2006

Iniziati i  colloqui per la formazione del governo di unità nazionale che, secondo il documento di Barghouti, deve coincidere con la discussione della ricostituzione e riforma  dell’OLP.

Il governo ha dichiarato che la formazione del governo di unità nazionale è strettamente collegata al rilascio dei ministri e parlamentari rapiti e alla fine dell’embargo economico imposto sul governo e sul popolo palestinesi.

16 agosto 2006
Una conferenza sulla situazione palestinese, con particolare attenzione sulla zona della Striscia di Gaza si terrà a Stoccolma il 1° settembre organizzata congiuntamente da Svezia, Norvegia e Spagna. Il ministro svedese Carin Jamtin ha dichiarato che ora che l’attenzione è rivolta verso il Libano non bisogna dimenticare la crisi nel West Bank e Gaza perché la situazione umanitaria si sta aggravando di giorno in giorno in quelle zone.

14 agosto 2006
Rilasciato il ministro del lavoro Mohammad Al Barghouti

LIBANO
Approvata la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 1701. Inizia il cessate il fuoco

13 agosto 2006
Secondo il quotidiano American Christian Science Monitor l’amministrazione Bush sta premendo sul governo israeliano perché espanda l’invasione del Libano al territorio siriano.

Il quotidiano israeliano Ha’aretz afferma che l’amministrazione Bush ha assicurato ad Olmert che farà tutto quanto è nelle sue possibilità perché il governo israeliano non abbia più pressioni per ritirarsi delle fattorie di Sheeba anche se lo stesso Kofi Annan dovesse dichiarare che é territorio libanese.

Il governo giordano, nonostante che avesse criticato la resistenza libanese per aver iniziato le ostilità, sta minacciando di ritirare il suo ambasciatore a Tel Aviv visto il continuo eccidio di civili.

12 agosto 2006
Conferenza a Damasco di parlamentari di diversi paesi per discutere modalità e mezzi per sostenere la resistenza palestinese e libanese contro l’aggressione israeliana.

L’incontro che si tiene tutti gli anni a Beirut è stato spostato a Damasco a causa del conflitto in corso.

Il presidente del parlamento egiziano Fathi Suttour ha chiesto al suo omologo dell’UE di proporre una risoluzione che condanni i crimini israeliani contro il popolo libanese e palestinese.

11 agosto 2006
Si aggravano le condizioni di salute di Aziz Dwaik , il presidente del parlamento palestinese rapito.

Appello del Partito Comunista del Libano per la giornata internazionale a sostegno del popolo libanese del 12 agosto

10 agosto 2006
Nella seduta del Parlamento indetta per discutere il rapimento di due giorni fa di Aziz Duwaik, il premier Haniye sollecita il Parlamento e tutte le fazioni ad implementare il documento dei prigionieri su cui tutti avevano trovato un accordo per rinsaldare l’unità nazionale contro l’aggressione israeliana.

Fa poi una riflessione sul rapimento di Aziz Duwaik in tre punti.

Primo punto: il rapimento di Duwaik è emblematico della politica americana ed israeliana che rifiuta di considerare gli esiti elettorali conseguiti democraticamente.

Secondo punto: è il tentativo di Israele di disunire i palestinesi perché Duwaik rappresenta l’artefice del successo delle conferenze e del dialogo tra le fazioni per rafforzare l’unità nazionale.

Terzo punto: Israele vuole annientare i pilastri dell’autorità palestinese rapendo il secondo uomo nella gerarchia politica dopo il presidente Abbas.

Il parlamento ha deciso la costituzione di una commissione internazionale composta da parlamentari, professori universitari, esperti legali che operi per la difesa dei ministri e parlamentari rapiti ed ha sottolineato che la corte israeliana che sta giudicando i rapiti non hanno alcuna giurisdizione.

LIBANO
Appello di alcuni ministri israeliani al loro governo di continuare l’offensiva nel Libano e di radere al suolo tutti i villaggi e le città del Libano del sud per annientare le basi degli Hezbollah.

“Per contrastare i missili Katiuscia dovremmo intensificare gli attacchi aerei, sgomberare i villaggi che servono come base per il lancio dei missili e distruggere completamente gli Hezbollah” ha dichiarato il ministro per il commercio che appartiene al partito di estrema destra Shas.

Il ministro della giustizia invece dichiara che non ha paura di ripetere la strage di Cana “Non abbiamo alternativa se non quella di proseguire le azioni militari anche se potranno provocare incidenti come quello di Cana; se mi fosse chiesto di scegliere tra i nostri bambini ed i loro bambini io sceglierei i nostri”.

Al parlamento israeliano c’è però anche qualche dissenso come quello della parlamentare Meretz che chiama Olmert un avventuriero che sta trascinando Israele nel pantano del Libano da cui l’esercito non riuscirà ad uscire facilmente e che ritiene che il proseguimento dell’offensiva militare non porterà altro che perdite di soldati israeliani mentre gli Hezbollah continueranno il lancio di missili sui civili.

9 agosto 2006
Peggiorano le condizioni del parlamentare rapito Rejoub, che ha perso molto peso dopo le torture subite, fisiche e psicologiche. Il suo avvocato denuncia le gravi violazioni dei diritti operate nelle carceri israeliane e fa appello alle organizzazioni umanitarie affinché agiscano concretamente contro il governo israeliano e non si limitino a denunce verbali.

Duwaik, vice primo ministro palestinese, rapito sabato scorso dall’esercito israeliano,  dal suo letto di ospedale a cui è stato incatenato,  dichiara che ha subito duri interrogatori nel centro di detenzione di Ofer che gli hanno procurato dolori alla testa ed al petto e per cui è stato trasportato d’urgenza in ospedale.

Ha rilasciato queste dichiarazioni al suo avvocato mentre lo trasportavano dalla sua stanza di ospedale in un ambulatorio. Sembra che attualmente Duwaik sia stato già dimesso e condotto nella prigione di Kfar Yona.

Proteste per il rapimento di Duwaik sono state avanzate dalla Siria, Egitto e europarlamentari.

Il rapimento di ministri e parlamentari palestinesi è una chiara violazione del diritto internazionale .

7 agosto  2006
RAMALLAH rapito il parlamentare Hamdan, 24 ore dopo che è stato rapito sempre a Ramallah il presidente del parlamento palestinese Duwaik

Intervista telefonica rilasciata da Duwaik dalla sua prigione di Ofer: “Siamo ostaggi e non accettiamo in nessun modo di essere merce di scambio”. Aggiunge che Israele con la sua politica di repressione e feroce aggressione sta annientandosi da solo.

5 agosto  2006
Il premier Haniye denuncia che Israele sta approfittando del fatto che l’opinione pubblica mondiale è concentrata sull’aggressione in Libano per continuare indisturbata a massacrare la popolazione nella striscia di Gaza.

3 agosto 2006
L’ ayatollah iraniano Khamenei condanna l’eccidio nel villaggio di Cana ed il silenzio dell’ONU e dei cosiddetti sostenitori dei diritti umani sui crimini israeliano in Libano.

Dice che gli eventi in Libano rivelano quale è il  nuovo medio Oriente che gli USA vogliono attuare. “…Gli attacchi in Libano sono premeditati e fanno parte di un piano USA-sionisti e sono il primo passo verso il tentativo di dominio sul Medio Oriente e sul mondo islamico. Gli USA sono complici dei sionisti  nei massacri perpetrati contro il popolo libanese e parimenti complice é chi tace su questi fatti, l’ONU e molti governi occidentali , e soprattutto chi li sostiene come il governo inglese... La strategia politica degli USA in Medioriente è di creare crisi, tensione e guerre , ma devono capire che più rendono insicura la regione più aumenta la rabbia della popolazione contro di loro ed il mondo sarà meno sicuro per loro. Il comportamento aggressivo di Usa e Israele darà più vita alla resistenza che mai nel mondo islamico e renderà più evidente il valore della Jihad…”

STRISCIA DI GAZA - AGOSTO 2006 - ATTACCHI ISRAELIANI

26 luglio 
2006
La solidarietà delle FARC-EP


Le fazioni palestinesi a Damasco hanno diramato un comunicato congiunto  in cui danno il pieno sostegno alla resistenza palestinese e libanese contro i “selvaggi” attacchi israeliani.

Fanno appello alle masse arabe e musulmane affinché, insieme alle forze libertarie nel mondo,  organizzino manifestazioni a sostegno della resistenza  libanese e palestinese e facciano pressione sui governi di appartenenza perché questi si assumano la responsabilità di fermare il massacro operato dall’esercito israeliano sul popolo libanese e palestinese.

Comunicato di HAMAS: il progetto del nuovo Medioriente è l’ennesimo tentativo USA per riorganizzare la regione a vantaggio dell’occupante sionista. … ogni volta che il popolo palestinese sta per raggiungere dei risultati sul piano della realizzazione dei diritti nazionali, gli USA arrivano in soccorso dei loro alleati sionisti… Gli Usa sono responsabili del sangue versato dal popolo palestinese e libanese perché hanno impedito il cessate il fuoco…La soluzione della crisi sta nel riconoscere i diritti del popolo palestinese e quindi liberare i prigionieri politici, cessare l’assedio contro il governo palestinese, rispettare le scelte del popolo palestinese riconoscendo gli esiti elettorali e ritirarsi dai territori occupati.

25 luglio  2006

LIBANO
L’esercito israeliano entra nel villaggio di confine di Bint Jbeil, roccaforte degli Hezbollah, ed usa “granate a grappolo”, come accusa l’organizzazione Human Rights Watch

23 luglio  2006

LIBANO
Jan Egeland, inviato ONU, descrive i bombardamenti israeliani sulle zone residenziali di Beirut sud “una violazione del diritto umanitario”.

22 luglio  2006
LIBANO
Condoleeza Rice afferma che la situazione in Libano fa parte “ del parto doloroso di un nuovo Medioriente” e che Israele deve ignorare gli appelli per un cessate il fuoco.

20 luglio  2006
LIBANO
L’esercito israeliano continua la sua avanzata

19 luglio  2006
LIBANO
L’esercito israeliano sgancia 23 tonnellate di bombe su di un singolo obiettivo a Beirut sud nel tentativo di assassinare il capo degli Hezbollah, Hassan Nasrallah. Uccisi 70 civili

L’esercito penetra in territorio libanese in diversi punti lungo il confine ed è impegnato in conflitti a fuoco con gli Hezbollah. 2 soldati israeliani uccisi.

17 luglio  2006
LIBANO

Appello dell’ONU per una  forza di interposizione
I cittadini stranieri cominciano ad evacuare dal Libano

16 luglio  2006
LIBANO
Olmert dice che gli attacchi missilistici contro Haifa avranno dure conseguenze.
Nasrallah afferma che la lotta contro Israele è solo all’inizio

15 luglio  2006
STRISCIA DI GAZA
Gli USA pongono il veto sulla risoluzione del Consiglio di sicurezza che chiede ad Israele di porre fine all’offensiva militare nella striscia di Gaza.
L’ultimo veto era stato posto dagli USA nell’ottobre del 2004 sempre su una risoluzione di condanna delle azioni di Israele a Gaza

12 luglio  - ATTACCO ISRAELIANO NEL LIBANO

bombardamento dell'aeroporto di Beirut

confine israelo-libanese vicono al villaggio di Shtula

aeroporto di Beirut




ZAURA nord Israele - confine con il Libano

Raid degli Hezbollah: due soldati israeliani sono stati rapiti al confine di Aita al-Shaab e altri 3 uccisi.
Il leader degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha rivendicato il rapimento ed ha chiesto uno scambio con i prigionieri libanesi nelle carceri israeliane che sono attualmente un centinaio, di cui gran parte sono in carcere da molti anni, come Samir Kuntar che è rinchiuso dal 1979.
Immediata la reazione del governo israeliano che ha attaccato il Libano, continuando le sue azioni di punizioni collettive ed uso eccessivo della forza anche contro la popolazione libanese.
L’operazione militare si chiama “Operation Just Reward”, che ha imposto un isolamento dell’intero paese via aria, mare e terra. Bloccati i porti principali ed interrotti gli scambi commerciali. E’ stata chiamata la “guerra dei ponti”: 10 ponti bombardati, la parte meridionale è completamente isolata dal resto del paese. Bombardamenti anche sull’aeroporto internazionale di Beirut, colpiti numerosi villaggi, e gli uffici della stazione televisiva Al-Manar, degli Hezbollah.
Gli Hezbollah hanno risposto lanciando missili, colpita anche la città di Haifa.
BILANCIO DELLE VITTIME
Finora 40 vittime tra le quali:
10 membri della famiglia Adil Akashi
7 membri della famiglia Al-Zain

Il premier del Libano Fouad Siniora ha preso le distanze dal raid degli Hezbollah ed ha chiesto un immediato cessate il fuoco.
Il consiglio di sicurezza dell’ONU  ha chiesto un incontro urgente
Il presidente USA, George Bush, ha difeso Israele perché è un atto di legittima difesa.

11 luglio  2006
WEST BANK
I leader politici ed amministrativi rapiti si sono rifiutati di presentarsi davanti al tribunale israeliano, hanno dichiarato che il loro rapimento  era un’azione premeditata da tempo e denunciano gli abusi subiti in carcere: visite dei familiari negate, lunghe soste sotto il sole, locali umidi e poco ventilato, cibo scarso, negazione di cure mediche.
NABLUS un ferito e 4 arrestati
TUILKAREM 6 ARRESTI
RAMALLAH 2 FERMATI

5 luglio 
2006
GAZA
Il Governo palestinese ha tenuto la sua 14esima seduta a Gaza City nonostante che 8 ministri siano detenuti nelle carceri israeliane. Haniye ha ripetuto il suo appello ai resistenti di liberare l'ostaggio e di trattarlo secondo i dettami islamici e ha ribadito che il suo governo continuerà i tentativi di mediazione. Haniye ha anche avuto parole di apprezzamento per la mediazione egiziana ed ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire immediatamente per assicurare la libertà e la sicurezza dei ministri e parlamentari palestinesi arrestati.

IL PCHR - palestinian center for human rights - ha fatto appello alla comunità inernazionale di intervenire immediatamente presso il governo israeliano affinché rispetti il diritto umanitario internazionale.
In particolare segnala le condizioni gravi che si sono venute a creare al valico di Rafah che é chiuso dal 25 giugno e dove 3000 palestinesi, compresi 400 malati, stanno aspettando di entrare a Gaza. Mancano servizi ed assistenza, soprattutto per i malati e molte persone si trovano con problemi di soldi perché non avevano previsto una sosta così lunga nelle citta egiziane di confine.

Gli apparati dei servizi segreti e di sicurezza israeliani hanno preparato, secondo fonti occidentali, una lista di 12 nomi di esponenti di Hamas, sia politici che militari, residenti sia in Palestina che all'estero che devono essere eliminati. Tra questi Khaled Mishaal, il capo dell'ufficio politico di Hamas residente a Damasco, Haniye, il capo del governo, Siyam, il ministro degli interni, e Zahar, ministro degli esteri oltre a Nazzal, dell'ufficio politico e Osama Hamdam rappresentante di Hamas in Libano.

4 luglio  2006
WEST BANK
Offensiva di vasta scala contro le organizzazioni umanitarie a Ramallah, Nablus e Betlemme che assistono gli orfani ed i poveri. I militari saccheggiano e chiudono queste strutture.
JENIN un commando israeliano in incognito ha ucciso un militante di Al Aqsa e ferito un altro

3 luglio 
2006
GAZA
I rapitori del soldato israeliano hanno rifiutato la proposta del governo israeliano di liberare alcuni detenuti, ma alle loro condizioni che sarebbero di non rilasciare chi si é macchiato del sangue israeliano.

2 luglio  2006
Alcuni giorni fa l'inviato USA all'ONU, John Bolton, ha chiesto al Consiglio di sicurezza di non adottare alcuna risoluzione che condanni Israele per gli attacchi contro Gaza in quanto é conforme al diritto di "autodifesa" ed é andato oltre chiedendo al governo siriano di arrestare Khaled Mishaal, esponente di Hamas residente a Damasco, in quanto "noto terrorista internazionale".

Il leader del PFLP, Tayseer Khaled, condanna tali atteggiamenti da parte degli USA definendoli un segno evidente di legge della giungla che gli USA vogliono applicare ed un chiaro tentativo di paralizzare e prevenire eventuali azioni della comunità internazionale.

STRISCIA DI GAZA - LUGLIO 2006 - OPERAZIONE "SUMMER RAIN"
in rappresaglia al rapimento del soldato israeliano Shalit

30 giugno
45 degli oltre 60 parlamentari e ministri arrestati dall'esercito israeliano hanno iniziato lo sciopero della fame.

29 giugno 2006
ARRESTATI MINISTRI E PARLAMENTARI DI HAMAS
tra la notte del 28 e la mattina del 29 giugno
Arrestati dall’esercito di occupazione ministri e parlamentari di Hamas nel West Bank tra la notte del 28 e la mattina del 29 giugno, oltre a membri di altri gruppi politici.
Il governo di Israele ha condotto questa operazione contro chi definisce “membri di una organizzazione terroristica” per indurre la resistenza a trattare il rilascio del soldato israeliano rapito, anche se il portavoce del ministro degli esteri israeliano, Mark Regev, smentisce questa voce e giustifica gli arresti in quanto “Hamas ha aumentato gli attacchi terroristici contro Israele nelle ultime settimane”e le persone arrestate hanno delle accuse pendenti su di loro.
Questi i nomi dei ministri:
Ministro delle finanze Omar Abdul Razek
Ministro per la pianificazione Sameer Abu Ausha
Ministro per Gerusalemme Khaled Abu Arafa
Ministro per i detenuti Wasfi Qabaha
Ministro per i governi locali Esa Al Labari
Ministro per gli affari sociali Fakhri Turkman
Ministro per i lavori pubblici Mohammed Al Barghouthi
Ministro affari religiosi Sheikh Nayef Rajoub
Sono stati arrestati più di 30 parlamentari, leader politici e sindaci appartenenti ad Hamas nelle città di Gerusalemme, Ramallah, Al Khalil, Jenin, Salfit, Betlemme, Tulkarem e Qalqilya, oltre ad altri 30 attivisti, in chiara violazione del diritto internazionale e dei principi di democrazia.
Il governo israeliano ha dichiarato che il leader di Hamas residente a Damasco, Khaled Mishal, verrà assassinato.

Il PRC – Comitati di resistenza popolare ha dichiarato che se gli attacchi di Israele continueranno “Olmert e Peretz (ministro della difesa) saranno i soli responsabili della vita del soldato rapito”. Ha dichiarato anche è stato ucciso il colono rapito nel West Bank, Eliyahu Asheri di 18 anni.

24 giugno  2006

La polizia israeliana di frontiera sta cercando di boicottare la “Campagna estiva per la Liberazione” lanciata dall’ISM, Movimento di Solidarietà Internazionale, impedendo l’ingresso dei cooperanti stranieri.

30 maggio  2006

Gli accademici palestinesi plaudono l’iniziativa dei colleghi inglesi che hanno deciso di boicottare le università israeliane ed i loro accademici che non vogliono condannare l’occupazione israeliana. Il boicottaggio consiste nel non collaborare in programmi di ricerca e riviste.

29 maggio  2006

Il PFLP - Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – ha dato la sua disponibilità ad entrare nel governo perché Hamas ha riconosciuto il ruolo dell’OLP come unica, legittima rappresentanza del popolo palestinese e sono state quindi superate le divergenze tra i due  partiti.

25 maggio 2006
Si é aperta la conferenza del dialogo nazionale in cui tutte le fazioni palestinesi si confronteranno per trovare un accordo sul documento dei prigionieri politici .
In questo documento, scritto nella prigione di Hadarim da Marwan Barghouti e dai suoi compagni di carcere di Hamas, si prevede la creazione di uno stato palestinese in West Bank e Gaza con capitale Gerusalemme Est, si auspica che la resistenza armata sia “concentrata” su obiettivi quali gli insediamenti e le basi militari nei territori occupati, si dà mandato ad Abbas di negoziare la soluzione finale di due stati sulla base dei confini stabiliti nel 1967.
Il  presidente Abbas ha dichiarato che consulterà la popolazione se le fazioni politiche palestinesi non adotteranno il programma politico contenuto nel documento. Ha ribadito che darà  10 giorni di tempo alle fazioni per trovare un accordo e se non lo faranno terrà un referendum tra 40 giorni per sapere se il popolo palestinese è d’accordo sulla soluzione di due stati.

Precedentemente il primo ministro Haniye ha parlato a Gaza augurandosi che la società palestinese non cada nella guerra civile, perché la contraddizione principale è tra il popolo palestinese ed il nemico, non tra i palestinesi e ha dato ad intendere che Hamas è pronto ad entrare nell’OLP. Questo sarebbe un significativo passo in avanti perché lo statuto dell’OLP prevede il riconoscimento di Israele.

23 maggio 
2006
Il premier Haniye di concerto  con il presidente Abbas hanno deciso di istituire una commissione d’indagine sugli incidenti avvenuti a Gaza negli ultimi giorni tra cui  l’uccisione dell’autista giordano in servizio presso la rappresentanza diplomatica giordana nella striscia di Gaza che è stato colpito durante gli scontri tra fazioni palestinesi e l’esplosione all’interno della sede dei servizi palestinesi sempre nella striscia di Gaza.

Incontro tra Haniye, un rappresentante del presidente Abbas e Majdalawi, membro anziano del politburo del PFLP. I tre hanno concordato di riattivare il consiglio nazionale di sicurezza per poter far fronte alla situazione di tensione tra le opposte fazioni palestinesi.

20 maggio  2006

Il parlamento europeo ha chiesto al governo belga di rilasciare i visti di ingresso per i rappresentanti di Hamas che saranno invitati ad incontri con l’UE.

15 maggio  2006
STATISTICHE DELL’UFFICIO CENTRALE PALESTINESE
A metà 2006 i palestinesi del West Bank, compresi i residenti a Gerusalemme Est e nella striscia di Gaza sono 3.88 milioni e nel 2010  saranno circa 4.4 milioni; mentre gli Israeliani sono circa 7 milioni di cui 1.13 milioni sono arabi palestinesi.
I palestinesi della diaspora sono 5.1 milioni di cui 3 milioni vivono in Giordania, 1.6 milioni negli altri paesi arabi ed il resto in Europa e in America.
I profughi in Siria, Libano e Palestina sono 2.4 milioni secondo l’agenzia ONU per i rifugiati.

14 maggio  2006
INIZIATO IL PROCESSO A SAADAT nella prigione di Ofer.
Presidio numeroso davanti alla sede del tribunale militare a sostegno del segretario del PFLP.

10 maggio 2006

Il governo inglese nega di aver aiutato illegalmente Israele nell’approvvigionamento di armi nucleari.

Il governo inglese ha negato di aver aiutato illegalmente il regime sionista ad aumentare la dotazione di armi nucleari fuori dal Trattato di non proliferazione, ma rifiuta di fornire dettagli sulla questione.

“C’è un gran numero di pubblicazioni disponibili sulla storia del programma nucleare israeliano” risponde Kim Howell , del Ministero degli Esteri, a chi chiede chiarimenti sull’assistenza fornita ad Israele dal Regno Unito.

“Il governo non è mai venuto meno agli obblighi internazionali riguardo la proliferazione di armi nucleari” afferma il ministero in una risposta scritta al Parlamento pubblicata il 9 maggio.

Secondo alcuni documenti scoperti dalla BBC, la Gran Bretagna ha iniziato ad aiutare Israele a sviluppare armi nucleari già 50 anni fa quando in segreto inviava acqua pesante e plutonio.

In aggiunta la Gran Bretagna esporta regolarmente armi e materiale annesso in Israele e nella lista delle forniture militari compaiono anche gli equipaggiamenti che, secondo le linee guida,  non possono invece essere  utilizzati per repressioni interne o aggressioni esterne.

In una diversa risposta in Parlamento Howell insiste nell’affermare che il governo inglese “continua a sostenere il principio di non proliferazione nucleare in Medio Oriente e le “preoccupazioni circa il programma nucleare iraniano hanno rinnovato l’interesse internazionale a continuare su questa strada e nel contesto di una più ampia sicurezza della regione l’argomento è stato oggetto costante nei colloqui con molti paesi”.

Inoltre ha riferito in Parlamento che la Gran Bretagna ha avanzato la proposta di denuclearizzazione del Medio –Oriente in “numerosi colloqui bilaterali preparatori dell’incontro dello scorso anno sulla Revisione del Trattato di non proliferazione.” La scorsa settimana il governo inglese non ha raccolto l’appello che lo invitava a portare Israele davanti al Consiglio di sicurezza dell’ONU per discutere dello stoccaggio illegale di armi nucleari e a fare un tentativo per far aderire Israele al Trattato di non-proliferazione.

“ Non abbiamo in programma di avanzare proposte al Consiglio di sicurezza riguardo l’adesione di Israele al trattato perché crediamo che l’obiettivo possa essere raggiunto meglio con colloqui bilaterali” ha dichiarato Lord Triesman, del ministero degli esteri, alla Camera dei Lords il 3 maggio.

In un’interrogazione parlamentare l’ex direttore generale della BBC Lord Dykes chiede che il governo inglese porti la questione al Consiglio di sicurezza perché “l’arsenale nucleare israeliano rimane fuori dalla supervisione internazionale”. Questo appello è collegato alle pressioni che l’ONU sta facendo sull’Iran affinché segua le procedure indicate dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) e gli obblighi previsti dal Trattato di non proliferazione.

Molti politici, professori e gruppi in difesa dei diritti umani hanno accusato il governo inglese di essere ambiguo: è contrario al programma iraniano per la produzione di energia atomica per uso civile, ma non protesta per lo stoccaggio illegale di armi nucleari che Israele attua da anni.

9 maggio 2006

Scontri tra Hamas e Fatah a Khan Youni (striscia di Gaza): 3 morti e 11 feriti

7 maggio  2006

Il ministro degli esteri palestinese, Zahar, andrà in visita in Iran, Malesia, Indonesia e Cina.

Arrivati 10 milioni di dollari da Mosca, saranno destinati alla sanità e all’istruzione. Nel dettaglio verranno destinati 3.4 milioni all’acquisto di medicine,  2 milioni per provvedimento contro l’aviaria, 3 milioni per sostenere le scuole ed il rimanente verrà distribuito agli ospedali.

6 maggio 2006

EMERGENZA A GAZA
Continua l’emergenza denunciata dall’agenzia ONU per i rifugiati già due settimane fa.
50 mila rifugiati dipendono completamente dal sostegno dell’ANP che da due mesi non ha più disponibilità di liquidi.. Queste famiglie si sono rivolte quindi per il sostegno all’agenzia ONU che però sta per esaurire le scorte alimentari e di medicinali.

4 maggio 2006
Il Ministro dell’educazione Nasser Al-Shaer ha dichiarato che il governo ha concordato con il Presidente Abbas di utilizzare 100 milioni di dollari del  Fondo Palestinese di Investimento, sotto il controllo della presidenza, per rispondere alle esigenze urgenti.
LONDRA i rappresentanti di 19 organizzazioni cattoliche, ebraiche e per i diritti umani hanno scritto alla Chiesa di Inghilterra chiedendo di ritirare  gli investimenti nella società Caterpillar, per protesta contro l’uso dei bulldozer da parte dell’ esercito israeliano.
RAPIMENTO DI SAADAT
La commissione parlamentare palestinese presieduta da Hassan Kuraisha, che ha l’incarico di investigare sui fatti di Gerico, è giunta alle conclusioni che il rapimento di Sadaat e dei suoi compagni dal carcere di Gerico da parte dell’esercito israeliano è conseguente alle imminenti elezioni in Israele ed al fatto che Abbas si era dimostrato disponibile a liberare Saadat ed i suoi compagni.
La questione del rapimento di Saadat verrà portata davanti al Tribunale dell’Aja e chiedono alla comunità internazionale di fare pressione sul governo israeliano affinché liberi senza condizioni i sei rapiti e consideri il rapimento da parte del governo israeliano un “atto di terrorismo di stato organizzato”.

1 maggio 2006
L’ufficio statistico centrale ha diffuso un rapporto sulla situazione lavorativa.
633 mila lavoratori palestinesi hanno problemi economici dovuti alle continue aggressioni dell’esrcito israeliano e all’isolamento finanziario voluto da Israele, USA e UE dopo la vittoria di Hamas alle ultime elezioni.
Diminuita la percentuale di occupati, e aumentata rapidamente quella dei disoccupati.
Un quinto della forza lavoro palestinese è disoccupata.
La paga media giornaliera è di 12 dollari, insufficiente a  sostenere il fabbisogno di una famiglia.
300 mila sono i  laureati, di cui il 35% è disoccupato.

LA STRISCIA DI GAZA - APRILE -MAGGIO-GIUGNO 2006 - I BOMBARDAMENTI PRIMA DELL'INVASIONE

30 aprile 2006
SIRIA lanciata la campagna di sostegno economico al popolo palestinese. A capo del comitato è Ahmed Abdul Karim che ha dichiarato che il sostegno del popolo siriano al rispetto dei diritti legittimi dei palestinesi comprende anche il raggiungimento di uno stato indipendente con Gerusalemme capitale. La campagna durerà fino al 10 maggio.

24 aprile 2006
Zahar ha iniziato gli incontri in Kuwait

22 aprile 2006
In corso in questi giorni una serie di incontri di Zahar, ministro degli esteri del governo palestinese,  in Egitto, Arabia Saudita e Siria.

20 aprile 2006
La Giordania ha deciso di annullare la visita di Zahar. Il pretesto è l’accusa ad Hamas di aver introdotto dei missili in Giordania per attaccare obiettivi israeliani.

19 aprile 2006
Il Parlamento invita il governo palestinese a non firmare nessun accordo con Israele fino alla liberazione incondizionata di tutti i detenuti politici e i prigionieri palestinesi.
Il Parlamento ha anche invitato il mondo arabo e musulmano a portare avanti una campagna di supporto al popolo palestinese per rompere l’isolamento imposto da Usa, UE ed Israele.
Un europarlamentare inglese, Chris Davies, ha così commentato la sua visita nei territori occupati: “Dovremmo essere onesti. Queste sono politiche razziste, ma Israele continua ad atteggiarsi a vittima. La speranza di vedere uno stato palestinese indipendente è distrutta dai bulldozer israeliani, i fili spinati ed i muri di cemento. Le città sono separate fra loro, alle persone è negato il diritto di spostarsi tra una città e l’altra, Israele continua a rubare territorio e ad espandere illegalmente i propri territori, costruendo strade riservate ai coloni con divieto di accesso per i palestinesi. IL progresso economico è impossibile in queste condizioni.”
Il capo dell’ufficio politico dell’OLP, Farouk Qaddomi, ha dichiarato che si sono svolti una serie di incontri a Damasco per discutere della riforma dell’OLP.
Il governo norvegese ha dichiarato che è disposto ad un incontro con Hamas il mese prossimo

17 aprile 2006
Iran donerà 100 milioni di dollari
Il Parlamento ha deciso di dedicare una seduta particolare alla situazione dei detenuti e prigionieri nelle carceri israeliane e nei centri di detenzione. Lo scopo è quello di portare all’attenzione internazionale il problema, organizzando anche una conferenza internazionale sull’argomento.
I prigionieri hanno lanciato oggi stesso, data in cui ricorre la giornata del prigioniero palestinese, un appello affinché il loro problema sia prioritario nell’agenda del Parlamento.

14 aprile 2006

Il ministro degli esteri russo ha dichiarato che la Russia continuerà ad inviare aiuti all’ANP
Appello inviato all’ONU da parte della rete popolare per aiutare i Palestinesi in Iraq. Si chiede l’intervento immediato dell’ONU per sostenere i profughi palestinesi in Iraq che subiscono persecuzioni violente.

12 APRILE 2006

RAMALLAH dimostrazioni di protesta contro la decisione dell’UE di tagliare gli aiuti
CAIRO il mufti di Gerusalemme Ekrema Sabri ha dichiarato che è stato completato il Muro intorno alla Gerusalemme occupata, nonostante la sentenza di condanna del tribunale dell’Aja. Ha aggiunto che il lavori di scavo sotto la Moschea di al Aqsa sono arrivati alle fondamenta dell’edificio e ne compromettono la stabilità.
GAZA gli USA sollecitano il premier israeliano Olmert affinché completi il suo piano di disimpegno unilaterale prima della fine del mandato Bush.
Olmert ha dichiarato che il suo piano di disimpegno unilaterale prevede l’abbandono dei piccoli insediamenti, ma il mantenimento di quelli grandi quali Ma’aleh Adomin, Ar’il, Etzion perché sono in posizione strategica lungo la valle del Giordano. 

11 APRILE 2006v
I ministri dell’estero europei riuniti a Lussemburgo hanno confermato la decisione della Commissione di sospendere gli aiuti economici all’ANP, mantenendo però il flusso degli aiuti umanitari.
L’UE elargisce 500 milioni di euro all’anno all’ANP, ripartiti equamente tra Commissione e stati membri.
Questa decisione è un chiaro segno di come l’UE si sia piegata alle pressioni degli USA e di Israele, adottando una punizione collettiva del popolo palestinese a causa delle sue decisioni elettorali.
 Il Comitato internazionale per i diritti umani fa appello alla comunità internazionale affinché rompa il silenzio sulle aggressioni dell’esercito israeliano contro i civili palestinesi e denuncia l’uso di armi non convenzionali da parte dell’esercito stesso.

10 aprile 2006
Zahar chiede all’UE di non fermare gli aiuti, e considera, inoltre, la decisione del governo norvegese di interrompere l’assistenza al popolo palestinese ingiustificata. “Noi chiediamo, dice Zahar, che l’UE  cominci un dialogo con noi senza pre-condizioni per raggiungere un’intesa comune che ponga fine a questo ingiustificato boicottaggio.”

5 APRILE
Mishal ha in programma una visita in Cina e in altri paesi asiatici.

2 APRILE 2006
Mishal è in visita in Oman, ultima tappa del tour che lo ha visto a colloquio con i capi di Qatar, Arabia Saudita, Barhain, UAE e Kuwait.
E’ in programma un nuovo tour nel Maghreb a fine mese, precisamente in Marocco, Algeria, Tunisia e Mauritania.

1 APRILE 2006

GAZA – uccisi 3 palestinesi, feriti 25 durante il funerale di Abu Yousef al-Qoqa negli scontri tra gli uomini che accompagnavano il funerale e gli apparati di sicurezza dell’ANP.
Istituita una commissione di indagine sull’uccisione di Abu Yousef al-Qoqa.

31 MARZO 2006
GAZA attentato mortale contro Abu Yousef al-Qoqa delle brigate saladino del PRC Comitato di resistenza popolare. E’ scoppiata una bomba radiocomandata al suo passaggio mentre si recava in moschea.

30 MARZO 2006
CELEBRAZIONI DEL LAND DAY : migliaia di manifestanti in tutta la Palestina hanno commemorato l’uccisione nel 1976 da parte della polizia israeliana di molti palestinesi che protestavano per la confisca delle terre.
A Gerusalemme est la polizia è intervenuta con la forza contro i manifestanti.
Il motto è stato: “ NO ai ladri di terre. NO ai coloni razzisti”.

29 MARZO 2006
DETENUTI: i detenuti arabi e palestinesi nelle carceri israeliane hanno fatto appello ai leader arabi riuniti a Khartoum perché chiedano la loro liberazione
GIURAMENTO DEL GOVERNO: la cerimonia si è tenuta sia a Ramallah che a Gaza perché gli Israeliani non hanno permesso lo spostamento dei parlamentari da Gaza, compreso quello del primo ministro Haniye.

28 MARZO 2006
APPROVAZIONE GOVERNO : approvato a grande maggioranza dal parlamento dell’ANP il governo composto da 24 ministri.
Queste le votazioni:
70 parlamentari hanno votato a favore compresi i 4 deputati indipendenti  e due rappresentanti del PFLP.
13 parlamentari, di cui 9 di Hamas, rinchiusi nelle carceri israeliane o nei campi di detenzione non hanno potuto votare.
10 erano assenti forse perché non hanno potuto raggiungere Ramallah a causa del blocchi stradali e checkpoints israeliani.
36 hanno votato contro
3 astenuti
I parlamentari di Fatah hanno motivato la loro contrarietà a questo governo perché rifiuta di riconoscere gli accordi di pace e perché non riconosce l’OLP come unico legittimo rappresentante del popolo palestinese.

Dal canto loro i rappresentanti di Hamas hanno risposto che l’OLP è anacronistico nella sua formulazione attuale, non rappresenta l’intero popolo palestinese e quindi va riformato e ristrutturato. Hanno aggiunto anche la maggioranza del parlamento in passato non era stata eletta ma nominata direttamente da Arafat.

OLP: Farouk Kaddoumi, capo del dipartimento politico dell’OLP e segretario di Fatah, ha incontrato a Damasco le fazioni palestinesi per discutere degli sviluppi e del futuro dell’OLP.

E’ stato formalizzato l’appello ai capi arabi riuniti a Khartoum affinché sostengano la causa palestinese e tutelino le decisioni democratiche del popolo palestinese a seguito delle elezioni legislative, oltre che rifiutino le pressioni statunitensi e israeliane volte a punire il popolo palestinese per le sue scelte libere, oneste e democratiche.

Hanno deciso di riunirsi di nuovo entro due mesi per valutare e discutere quanto emerso sull’incontro del Cairo che aveva come oggetto la ricostituzione dell’OLP.

Il passaggio di Kalandia a nord tra Gerusalemme occupata e West Bank potrà essere trasformato in una frontiera separando di fatto la città santa dal resto del West Bank
Hamas chiede alla Lega araba riunita a Khartoum di condannare il tentativo di giudaizzare Gerusalemme.

SI APRE IL SUMMIT DELLA LEGA ARABA A KHARTOUM IN SUDAN

26 marzo 2006
Nominato il nuovo ministro del turismo, è sempre un cristiano di Betlemme, si chiama Jouda George Murkus.
Iniziata la soppressione da parte dei palestinesi della valle del Giordano dei polli infetti da aviaria.
Vi sono  7 milioni di volatili in West Bank e Gaza per un valore di 50 milioni di dollari.
 Il giuramento del governo   avrà luogo lunedì. Abbas ha chiesto ad Haniye di modificare il suo programma per venire incontro al programma di Fatah.
Visita ufficiale in Kuwait. La delegazione di Hamas ha espresso rammarico per non essere stata invitata al summit della lega araba a Karthoum a fine marzo proprio  quando era stato chiesto aiuto per il popolo palestinese. I dirigenti del Kuwait hanno auspicato una risoluzione araba in favore del popolo palestinese.
25 marzo 2006
Abbas sostiene, fonte The Guardian, che la politica di Hamas che persiste nel non riconoscere Israele è la causa del non raggiungimento del governo di unità nazionale con Fatah e con gli altri partiti che sostengono la via dei negoziati.
Abbas continua affermando che la politica di Hamas è dannosa per il popolo palestinese perché crea un pretesto per non negoziare da parte di Israele ed è la causa dei tagli agli aiuti ai palestinesi.
Hamas starebbe vagliando le “osservazioni” di Abbas.
Il ministro per il turismo, indipendente cristiano del governo di Hamas, ha rassegnato le dimissioni. Tanas Abu Eita non ha chiarito il motivo della sua decisione.

23 marzo 2006
Il presidente del partito laburista norvegese ha dichiarato che il governo di Oslo dovrebbe condannare le violazioni dei diritti umani fatte da Israele e continuare a sostenere il popolo palestinese. E' importante iniziare un dialogo con il nuovo governo ed imporre ad Israele la fine degli omicidi mirati dei militanti politici.
MURO DELL'APARTHEID : l'OCHA ufficio dell'ONU per il coordinamento affari sociali in Palestina ha rivelato che la lunghezza del Muro é quasi il doppio della lunghezza del confine del 1949 che separava il West Bank dalla green line (territori occupati nel 1948) pari a 315 km. Sono stati già costruiti 243 km di muro ed altri 166 sono in costruzione.
L'impatto sulla popolazione e sulle colture é forte: confiscati già 35 mila ettari di terreno. Se Israle dovesse approvare il progetto di annessione di Ma'aleh Adomin e Ar'il e Gerusalemme est sarebbe annesso il 10% dei territori del West Bank ai territori occupati.
Decine di parenti dei prigionieri sequestrati a Gerico, compresa Abla Saadat moglie di Ahmed Saadat, stazionano  davanti al Parlamento per chiedere che il Parlamento apra un'inchiesta, anche perché Sadata é un deputato di questo parlamento.

22 marzo 2006

 LA QUESTIONE DELL'OLP
Anniversario dell'assassinio di Ahmed Yassin.
Delegazione di Hamas é in visita ad Abu Dhabi per ottenere sostegno economico e politico. Il governo palestinese ha bisogno di 1.75 miliardi di dollari l'anno.Mishaal si é detto fiducioso di ottenere aiuti dopo il summit arabo  che si terrà prossimamente a Khartoum in Sudan.
Dichiarazioni di Mishaal:Israele non può dare stabilità finché occupa i territori. Deve scegliere.
La resistenza armata é legittima per tutto il popolo palestinese e tutti i partiti compreso Hamas.
Washington deve adottare una politica equidistante
Non é logico far pressione sulle vitime perché riconoscano l'occupante e l'assassino. Bisogna che Israele cambi atteggiamento.
Istituita una commissione parlamentare di indagine per i fatti di Gerico.
In una prossima seduta straordinaria del Parlamento si approverà il nuovo governo proposto dal primo ministro Haniye. Il giuramento dovrebbe avvenire a fine settimana o inizio della prossima.

GAZA l'Egitto fornirà al popolo palestinese 5000 t di farina , 1000 t di zucchero, 500 t di riso.
Il direttore dell'UNRWA ha precisato che c'é bisogno urgente  di 8000 t di farina per soddisfare le necessità dei campi profughi per i prossimi 2 mesi. Le condizioni di vita sono precarie nella Striscia di Gaza a causa della chiusura del valico di Karni.
A breve vi sarà anche carenza di carburante ha aggiunto.
21 marzo 2006
La delegazione di Hamas é in visita al Bahrain che ha rinnovato il suo appoggio ad Hamas.
Domani la delegazione di Hamas sarà negli Emirati arabi.
20 marzo 2006
COMPOSIZIONE DEL NUOVO GOVERNO IN ATTESA DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL PARLAMENTO
25 ministri , 11 provenienti dalla striscia di Gaza, 14 dal West Bank, 10 deputati, il resto tecnici ed indipendenti.
1- Ismael Haniya: primo ministro e ministero dei giovani e sport
2- Said Siyam, interni e affari civili
3- Mahmoud al-Zahar, esteri
4- Omar Abdul Razzaq, finanze - prof di economia Univ Najah, rilasciato da pochi giorni da un campo di detenzione israeliano
5- Sheikh Nayef Rajoub, affari religiosi
6- Samir Abu Eisha, pianificazione - uomo di affari di Nablus
7- Jamal al Khodari, comunicazioni e tecnologia - rettore Univ di Gaza
8- Yousuf Ruzka, informazione
9- Miryam Saleh, donne
10- Atallah Abu Al-Sibbah, cultura
11- Nasser al-Sha'ir, formazione e vice primo ministro
12- Tareq Abu Arafa, Gerusalemme
13- Tannas Abu Ita, turismo - cristiano di Betlemme  sostituito da
Jouda George Murkus sempre cristiano di Betlemme
14- Ahmad al Khalidi, giustizia
15- Fakhri Turkeman, sociale
16- Ala'uddin Muhammed al-Araj, economia
17- Ziyad al-Thatha , casa
18- Muhammed al Agha, agricoltura
19- Basem Naim, salute
20- Abdul Rahman Zeidan, trasporti
21- Wasfi Kabaha, prigionieri
22- Isa al-Ja'abari, governi locali
23- Muhammed al Barghouthi, lavori pubblici
24- Atef Odwan, senza portafoglio
25- Muhammed Awadh, segretario di gabinetto

VERTICE tra palestinesi, israeliani e rappresentanti americani ed egiziani per risolvere la crisi umanitaria di Gaza dovuta alla chiusura da parte di Israele del valico di Karni, nella parte orientale della Striscia di Gaza, punto di passaggio cruciale per lo scambio di merci in entrata ed uscita.
E' stato deciso di aprire il passaggio di Kerem Shalom per permettere lo scambio commerciale con l'Egitto, anche se é questo é insufficiente per far fronte ai fabbisogni di derrate per tutta la striscia di Gaza.
Nella seduta del Parlamento si é discusso del raid israeliano a Gerico.
19 marzo 2006
IL PFLP ha deciso di non entrare nel governo a causa del mancato riconoscimento dell'OLP come unico organismo legittimo di rappresentanza del popolo palestinese, che invece é stato definito da Hamas "anacronistico, non democratico e non rappresentativo del popolo palestinese". Hamas vuole riformare l'OLP e ricostituirlo  per permettere alla parte islamica di essere adeguatamente rappresentata.
L'avvocato di Ahmed Sa'adat ha deciso di denunciare il ministro degli esteri britannico per omissione di protezione di Saa'dat dall'arresto arbitrario da parte degli Israeliani.
18 marzo 2006
Il governo indonesiano ha condannato l'attacco alla prigione di Gerico.
17 marzo 2006
L'ALTA CORTE ISRAELIANA HA APPROVATO LA PROSECUZIONE DELLA COSTRUZIONE DEL MURO, specialmente nella zona di Ramallah.
La Corte si é pronunciata in merito ad un ricorso inoltrato dagli abitanti dei villaggi di Shiqba e Budrus ed ha deciso che il percorso del Muro é legale nonstante abbia annesso i campi degli abitanti di questi due villaggi.

18 marzo 2006
DICHIARAZIONI DI JAMIL MAJDALAWI, membro del politburo del PFLP: la maggior responsabilità dell'assalto di Gerico é  di Israele, coadiuvata da USA e Gran Bretagna, ma le precedenti responsabilità erano dell'ANP che ha mandato in carcere Saadat e i suoi compagni. Gli accordi di pace sono inutili perché gli altri firmatari (gli israeliani) non li rispettano e il raid di Gerico dimostra anche la non neutralità di USA e Gran Bretagna.

Alcuni feriti del raid di Gerico sono gravi.
Continuano scioperi e manifestazioni di protesta contro il raid in varie città tra cui Betlemme e Ramallah.

La lega araba condanna Israele per le sue minacce di morte al primo ministro Haniye e per il raid di Gerico.

Il deputato Abdul Jawad ha condannato la volontà di Israele di annettere la colonia di Ar'il vicino a Hebron.

15 marzo 2006

NABLUS sciopero generale per protestare contro l’attacco al carcere di Gerico e l’arresto di Saadat e degli altri prigionieri e per sottolineare le pratiche violente di Israele che contravvengono a tutte le norme del diritto internazionale.

14 marzo 2006

GERICO : le truppe di occupazione hanno sequestrato dal carcere di Gerico il segretario del PFLP Ahmed Saadat ed altri prigionieri dopo nove ore di attacco in cui hanno perso la vita due palestinesi ed altri 30 sono stati feriti.
Dichiarazioni di Kayed Al-Ghoul, membro del politburo del PFLP: le minacce contro Sa’adat non sono una novità, ma non rimarremo ostaggi delle minacce sioniste.
Hamas ha fatto appello alla comunità internazionale, alla Lega araba, al quartetto della Road Map affinché intervengano immediatamente.
Nel pomeriggio Hamas organizza una manifestazione di protesta nelle vie di Gaza.
DICHIARAZIONI rilasciate alla rivista inglese Sunday Times Magazine da parte di AMI AYALON ex capo dei servizi israeliani dello Shabak: “Ho ucciso molti arabi e penso di averne uccisi in numero maggiore di quanto Hamas abbia fatto con gli ebrei, ma l’ho fatto per difendere Israele”.
CONFINE CON IL LIBANO: rafforzati i controlli da parte degli israeliani per prevenire attentati da parte degli Hezbollah
DETENUTI POLITICI: sospeso temporaneamente lo sciopero della fame nel carcere israeliano nel deserto del Negev da parte dei 2200 prigionieri che protestano contro i provvedimenti repressivi

12 marzo2006
NABLUS : i prigionieri del carcere israeliano di  Hawara sono in sciopero della fame da venerdì 10; protestano per il cibo avariato e per il divieto di cure in ospedale.

11 MARZO 2006

Hamas ha affermato che il PFLP e Palestina Indipendente sono i gruppi che hanno mostrato interesse per un governo di unità nazionale.

IL PIANO UNILATERALE DI RITIRO DI OLMERT , primo ministro israeliano, è una dichiarazione di guerra per Mashaal perché gli Israeliani manterranno il controllo di vaste aree del West Bank soprattutto in prossimità del Muro, rifiutano di cedere Gerusalemme est e non riconoscono il diritto al ritorno dei profughi.

Hamas, dice, vuole una pace vera basata sulla giustizia, la fine dell’occupazione e la garanzia del rispetto dei diritti del popolo palestinese. Hamas è pronta a trattare una tregua ma la comunità internazionale non deve fare pressioni solo sulla parte palestinese ma chiedere anche ad Israele di rispettare i termini della tregua.

NEGEV: Israele sta progettando la costruzione di due nuovi città per i palestinesi che vivono nel deserto del Negev e vuole indurre gli abitanti dei villaggi intorno a trasferirvisi.

Questo progetto fa parte di uno più ampio, dice uno dei leader arabi del Negev, che mira ad allontanare 40 mila palestinesi dalla zona, in nome della sicurezza nazionale.

DELEGAZIONE DI HAMAS IN ARABIA SAUDITA per tre giorni di colloqui

9 MARZO 2006

OLMERT illustra il suo piano unilaterale di evacuazione in un’ intervista al Jerusalem Post: i confini di Israele dovranno comprendere i grandi insediamenti del West Bank, Gush Etzion, Ariel, periferia di Gerusalemme, Maale Adumin e il fiume giordano come confine di sicurezza. Nei prossimi 4 anni è prevista la costruzione di 3500 abitazioni al confine con Maale Adumin per poter collegare l’insediamento a Gerusalemme Est.
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HAMAS INCONTRA UAN DELEGAZIONE DI PALESTINESI CRISTIANI che al termine dichiarano di  dimostrarsi soddisfatti della politica di Hamas che tende ad un governo di unità nazionale e del suo programma.

8 marzo 2006

RELAZIONE  di JOHN DUGARD, avvocato sudafricano esperto dell’ONU sul conflitto israelo-palestinese: i coloni appartenenti all’area estremistico religiosa terrorizzano sistematicamente i palestinesi e rimangono impuniti. Coloni armati sistematicamente attaccano i Palestinesi, minacciano i bambini mentre vanno a scuola, distruggono alberi e campi e commettono ogni sorta di vandalismo.

Una delle zone più colpite è il vecchio quartiere di Hebron, ma il terrore è praticato anche nella striscia di Gaza. Nonostante il ritiro degli Israeliani l’esercito di occupazione sta ancora esercitando il controllo su tutta la zona e continua ad usare forme di repressione come le bombe assordanti (che sono una sorta di punizione collettiva) e omicidi mirati con razzi sparati dal cielo.

GRAVE SITUAZIONE DI EMERGENZA A GAZA: Israele si rifiuta di far entrare le derrate alimentari a Gaza, compresa la farina.

Israele sta accanendosi contro la popolazione palestinese per punirla dall’aver scelto Hamas alle scorse elezioni politiche

PFLP sta concordando il rilascio di Saadat dal carcere di Gerico. Abbas si è mostrato d’accordo a patto che il Fronte presenti una richiesta scritta con cui sollevi il presidente del parlamento da ogni responsabilità di un eventuale omicidio da parte degli israeliani

Israele ha reagito alla notizia con minacce di morte contro Saadat e gli altri compagni.

7 febbraio 2006

Minacce a Haniye, capo del governo palestinese

Il ministro della difesa israeliano Mofaz ha apprezzato quanto affermato da Avi Dichter, ex capo dello Shabak, apparato di intelligence: “Lo manderemo (Haniye) ad assistere Yassin”.

Haniye aveva già subito un tentativo di assassinio nel 2003, quando una bomba colpì l’abitazione in cui si trovava insieme a Yassin e Al Zahar.


Il capo della Jihad islamica assassinato pochi giorni fa

Assassinii mirati

Mofaz non esclude di continuare gli assassinii mirati. “Questa politica è giusta e va perseguita” Gli dispiace di aver ucciso due civili nell’ultimo attacco contro gli attivisti della Jihad ma “ se si valutano i pro e i contro di questi attacchi mirati vediamo che quando abbiamo agito contro Hamas la situazione è cambiata. Tra un po’ cambierà anche con la Jihad.”

6 febbraio 2006


Prima seduta del nuovo Parlamento

Molti parlamentari che sono attualmente nelle carceri israeliane, 13 in tutto di cui 9 di Hamas,  sono stati rappresentati dalle loro fotografie e molti altri provenienti da Gaza sono stati costretti a partecipare attraverso la video-conferenza perché bloccati dagli Israeliani.

E’ stata approvata la cancellazione di tutti i provvedimenti presi nell’ultima seduta della passata legislatura. (Vedi notizie del 14 febbraio). Per protesta i parlamentari di Fatah hanno abbandonato l’aula affermando che per loro era tutto regolare.

Formazione del governo

Al-Zahar ha dichiarato che le consultazioni termineranno in settimana e che quindi Hamas procederà alla formazione del governo.

Hamas vuole includere Fatah per dar maggiore stabilità ma molti in Fatah auspicano di stare all’opposizione per costringere il movimento di  Hamas a fronteggiare da solo il boicottaggio internazionale e le difficoltà finanziarie e portarlo al fallimento. Tra le ragioni del rifiuto di Fatah a governare insieme ad Hamas c’è il fatto che Hamas non vuole riconoscere i precedenti accordi di pace con Israele.

Jacques Chirac, nella sua visita in Arabia Saudita, ha dichiarato che è contrario alle sanzioni internazionali contro l’ANP.

Visita in Russia di Hamas

Molti partiti e gruppi religiosi russi hanno accolto favorevolmente la visita di Hamas e l’hanno giudicata un passo importante per la svolta della questione palestinese.

La Russia, hanno affermato, può giocare un ruolo importante in Medioriente e può avere una funzione di bilanciamento nella regione rispetto all’influenza degli USA.

Il ministro degli esteri russo Segey Lavrov ha affermato che il governo continuerà ad avere contatti con Hamas e seguirà gli sviluppi della formazione del nuovo governo. Si è mostrato soddisfatto dei colloqui avuti con i dirigenti di Hamas e ha detto che gli aiuti finanziari saranno destinati alle infrastrutture, alla soluzione di problematiche sociali e al sostentamento delle necessità quotidiane del popolo palestinese.

Condizioni dei prigionieri

Yousef, parlamentare di Hamas eletto nel distretto di Ramallah e rinchiuso nelle carceri israeliane, ha fatto appello alla comunità internazionale e alle organizzazioni umanitarie perché intervengano a salvare le vite di centinaia di prigionieri e a porre fine alle sofferenze di 9000 incarcerati molti dei quali in isolamento.

L’AIPAC discute di Hamas

L’AIPAC – comitato affari pubblici israelo-americano – uno dei pilastri delle lobbies sioniste negli USA si è riunita per discutere dell’impatto della vittoria di Hamas.

Dick Cheney ha partecipato alla seduta, assenti invece i rappresentanti dei partiti israeliani perché impegnati nella campagna elettorale.

L’AIPAC è riuscita ad assicurare il pieno supporto degli USA ad Israele.

5 febbraio 2006

Ritiro unilaterale

Olmert ha presentato il nuovo piano quadriennale di ritiro unilaterale dal West Bank agli USA, da iniziare dopo le elezioni e in caso di vittoria del suo partito.
Non é previsto il ritiro delle truppe ma solo l'abbandono di pochi insediamenti. I coloni rimarranno a Gush Etzion e  Ariel e anche nella parte orientale della valle del Giordano, per motivi strategici.


Il presidente della Siria, Assad, nel discorso inaugurale del quarto congresso dei partiti arabi a Damasco, ha detto che la vittoria di Hamas è il trionfo della resistenza e non il prevalere di una certa fazione su di un’altra. Ha dichiarato anche che il mondo sta chiedendo ad Hamas di deporre le armi e di riconoscere Israele ma non sta chiedendo ad Israele di fare altrettanto.

Il quarto congresso dei partiti arabi  Damasco vede la partecipazine di 400 delegati in rappresentanza di 110 partiti di 15 paesi arabi. Il primo congresso si era tenuto nel 1996.

4 marzo 2006

Rapiti due palestinesi a Baghdad che gestivano un negozio in una zona centrale.

Decine di profughi palestinesi sono stati uccisi finora in Iraq, o feriti o rapiti dopo lo scoppio della bomba a Samarra.

Il segretario generale del consiglio d’Europa, Terry Davis, durante la sua visita  a Mosca ha dichiarato che non sarebbe contrario ad invitare Hamas a Strasburgo.

3 marzo 2006
Mishaal ha dichiarato al suo arrivo a Mosca: “La nostra visita a Mosca è un passo molto importante per affermare la nostra posizione internazionale. Ascolteremo le posizioni del governo russo e spiegheremo le nostre”. E in un intervista televisiva in Siria aveva dichiarato giovedì: “ Il nostro popolo vuole cose semplici: essere libero e sovrano. Tutto ciò è impossibile se non si pone fine all’occupazione.”

2 marzo 2006

Hamas ha dichiarato che libererà tutti i prigionieri politici detenuti nelle carceri dell’ANP nonostante le minacce di morte di Israele, che sono state giudicate una “impudenza politica che viola i principi e le regole del diritto umano e internazionale”.
La Corte suprema palestinese aveva ordinato l’immediato rilascio di tutti i detenuti senza prove a carico, ma quest’ordine non è stato mai eseguito.

Hamas ha condannato l’arresto di due deputati di Hamas a Gerusalemme durante la loro visita ad alcuni ospedali ed istituzioni palestinesi in città.

In un’intervista al quotidiano marocchino Al-Shrouq,  Haniye ha dichiarato che Hamas non si piegherà alle pressioni internazionali e che si mostra sorpreso di come la comunità internazionale pretenda che Hamas riconosca Israele, ma non pretenda allo stesso modo che il governo occupante riconosca i diritti dei palestinesi  e rispetti le risoluzioni dell’ONU.
Ha dichiarato anche  che non ci sono dissapori tra Hamas ed il presidente Abbas, ma differenze di visione politica su come far rispettare i diritti legali dei palestinesi. Questo non implica una crisi.

Le consultazioni per formare il governo continuano

Il ministro degli esteri russo ha dichiarato che terrà personalmente a Mosca i colloqui con la delegazione di Hamas. La delegazione di Hamas, che arriverà venerdì, sarà formata da Mishaal, Mousa Abu Marzook, Ezzat Al Resheq e Saeed Seyam.

Hamas è stato invitato dal governo sudafricano.

1 marzo 2006
Al-Bardaweel, parlamentare di Hamas, ha pronta una soluzione di governo di unità nazionale in attesa della risposta definitiva di Fatah per la prossima settimana. Molte fazioni hanno già dato il loro consenso, compreso il partito del Fronte popolare, su un programma condiviso che comprende anche la ristrutturazione dell’OLP.

27 febbraio 2006

Israele minaccia di uccidere Ahmed Saadat e gli altri suoi quattro compagni in caso di un loro rilascio dal carcere di Gerico.
Israele  ha fatto un’incursione a Gerico per la prima volta dopo più di un anno ed ha arrestato un attivista di Fatah. Questi fatti sono visti come un avvertimento all’ANP .
Mofaz, ministro della difesa israeliano, ha dichiarato: “Se Saadat e i suoi compagni saranno rilasciati non rimarranno liberi a lungo perché li sistemeremo noi”.

I MASSACRI A NABLUS - FEBBRAIO 2006



24 febbraio 2006
Peretz, presidente del partito laburista israeliano, ha annunciato la sua intenzione di incontrare il presidente Abu Mazen e altri leader arabi per convincerli a non trattare con Hamas. Incontrerà oltre ad Abu MAzen i capi di Marocco, Giordania, Egitto.

22 febbraio 2006
Fatah dichiara che ci sono degli accordi con Hamas ma bisognerà aspettare il loro programma per pronunciarsi.
Al Zahar, di Hamas, dice che proseguono gli incontri e il governo potrà essere formato entro breve, entro 2 settimane.

Al Zahar ha incontrato il leader Mustafa Barghouti nella sua casa di Gaza. Barghouti ha definito l’incontro cordiale e ha voluto sottolineare che gli Israeliani hanno cercato di impedirgli l’accesso a Gaza. Non si è sbilanciato su una sua partecipazione al governo ma ha detto che darà tutto il suo appoggio ad un governo di unità nazionale.

AIUTI FINANZIARI
L’Iran ha confermato l’elargizione di aiuti al popolo palestinese per poter affrontare le vessazioni degli USA.
L’inviato dell’UE in medio oriente ha avuto un colloquio con Abu Mazen e ha detto che l’UE sosterrà l’ANP.
L’agenzia di cooperazione internazionale svedese ha annunciato l’intenzione di dare 5.3 milioni di euro all’ANP.

21 febbraio 2006
Hamas sta cercando di persuadere tutti i partiti ad entrare nella coalizione perché spera che presentando un governo unitario che rappresenta tutti i palestinesi sia più difficile per la comunità internazionale avanzare misure di boicottaggio.
Ci sarà un altro incontro con Fatah che finora ha rifiutato di entrare nel governo. Il capo del parlamento Duweik ha invitato il presidente Abbas a sostenere il governo di unità nazionale. La delegazione che ha incontrato Abbas ha detto che sono più i punti di incontro che quelli di disaccordo con Fatah.
Il PFLP, il fronte popolare, ha deciso di entrare. Rabah Muhanna, membro del politburo, ha detto: “ Abbiamo dato il nostro consenso perché siamo d’accordo sul programma politico e sociale”
La Jihad islamica ha rifiutato. Nafez Azzam, uno dei suoi capi, ha dichiarato:” Non parteciperemo al governo ma appoggeremo Hamas nel suo progetto di resistenza a difesa degli interessi del nostro popolo”.

Le decisioni del parlamento uscente
Il capo del parlamento al-Duwaik ha ordinato il congelamento di tutte le decisioni prese dal parlamento uscente compresa quella di dare nuovi poteri al presidente Abbas di nominare una nuova corte costituzionale.
Ha dichiarato: “Tutte le decisioni prese dal parlamento uscente dopo il 25 gennaio sono congelate in attesa di una verifica di legge.”

Le prerogative del primo ministro
Secondo la costituzione dell’ANP, il primo ministro forma il suo gabinetto che può avere fino a 24 ministri, sovrintende le attività dei ministri stessi e dirige una parte dei servizi di sicurezza.
Le competenze sul  resto dei servizi di sicurezza, insieme con le relazioni con l’estero ed i negoziati di pace sono invece compiti assegnati al presidente.

Nuove nomine nei servizi di sicurezza
Abbas si appresterebbe a nominare Rashid Abu Shibak, precedentemente responsabile della sicurezza nella striscia di Gaza,  direttore generale della sicurezza interna di Gaza e West Bank, un apparato che dovrebbe  raggruppare servizi di sicurezza e di polizia.

Meshaal nel suo discorso a Teheran ha detto che il dialogo con Israele è una perdita di tempo se non c’è la volontà di ritirarsi dai territori occupati. “ La nostra resistenza continuerà finché continueranno l’occupazione e le aggressioni”

20 febbraio 2006
Al-Zahar, il capogruppo parlamentare, inizierà oggi le consultazioni con le varie forze politiche.
Fanno parte del gruppo parlamentare di Hamas: Sa’eed Siyam, Khalil Al-Hayya, Yehya Mousa e Salah Bardawil insieme a Yousef Rezka.
Al-Zahar contatterà il capogruppo parlamentare di Fatah, Azzam al-Ahmed, ed avrà a breve un incontro con tutto il gruppo.
In serata farà le consultazioni anche con il PFLP, il DFLP e la Jihad islamica.

Mashaal in visita in Iran
La delegazione di Hamas capeggiata da Mashaal ha incontrato Ali Khameni, capo della repubblica islamica dell’Iran.
Khameni ha fatto un appello a tutto il mondo musulmano affinché sostenga finanziariamente il governo di Hamas.
Per lui la vittoria di Hamas è il frutto della resistenza ed ostinazione del popolo palestinese.
Ha proseguito dicendo che il popolo palestinese ha dato prova di maturità politica votando Hamas pur sapendo che sarebbe andato incontro al boicottaggio di Israele.
Ha auspicato che Hamas non riconosca Israele e non stringa accordi; ha insistito sul problema del ritorno dei profughi nelle loro terre e sulla liberazione di Gerusalemme.
Mashaal ha ringraziato l’Iran per il suo interessamento al popolo palestinese ed ha affermato che la scelta dei palestinesi è stata fatta nella piena consapevolezza di tutte le restrizioni sanitarie, politiche ed economiche che saranno esercitate su di loro sia da parte di Israele che degli USA, e che Hamas continuerà per la sua strada.

19 febbraio 2006
Il giorno dopo l’insediamento del parlamento è stato nominato primo ministro Ismail Haniya, secondo le previsioni.
Haniya ha ora tre settimane di tempo per formare il governo e sottoporlo al presidente Abbas per l’approvazione.
In una intervista nella sua casa, nel campo profughi di Beach, Haniya ha dichiarato che incontrerà il presidente Abbas in serata a Gaza per fare i primi passi per la formazione del nuovo governo. “Vogliamo evitare un confronto aspro specialmente nel momento in cui Israele rifiuta di riconoscere i diritti dei palestinesi e rifiuta di riconoscere gli accordi siglati con l’ANP” ha affermato.
Haniya ha proseguito dicendo che gli obiettivi del suo governo saranno le riforme in tutti i campi: politico, sociale, economico, finanziario ed amministrativo e tutte intese ad estirpare la corruzione dalle istituzioni.
Per quanto riguarda i tagli degli aiuti ha affermato che le nazioni arabe ed islamiche sono dalla loro parte ed anche alcuni paesi della comunità internazionale. Si aspetta che gli emirati arabi e l’arabia saudita e anche altri stati incrementino il loro sostegno nei prossimi mesi. Hamas sarà aperta, prosegue Haniya, alla comunità interna e a quella internazionale, Hamas deve difendere i diritti del popolo e soddisfare le loro richieste di sicurezza e di benessere economico.
Haniya ha detto che le sanzioni di Israele – che non verserà più mensilmente all’ANP le tasse che raccoglie per conto dell’ANP stesso – vogliono piegare la volontà dei palestinesi, ma questi atti non li spaventano e non spaventano il popolo palestinese. “Abbiamo affrontato molte sfide in passato e ne affronteremo ancora in futuro.”

18 febbraio 2006


            Haniya al Parlamento                                           Dimostrazione delle famiglie dei prigionieri

Il parlamento ha giurato in contemporanea a Gaza e West Bank, collegati in videoconferenza.
Le vie di Gaza erano relativamente vuote perché le persone guardavano le riprese a casa in TV.
I parlamentari di Gaza, in gran parte di Hamas, non hanno avuto il permesso dalle autorità israeliane di andare in West Bank per partecipare alla seduta del parlamento.
Anche la West Bank ha subito delle restrizioni di accesso per impedire lo spostamento dei parlamentari dalle loro residenze a Ramallah.
I parlamentari di Gaza che avevano il permesso di passaggio, quali Rawia Shawwa di Palestina indipendente e il candidato indipendente cristiano Hussam Taweel sostenuto da Hamas, non si sono spostati in solidarietà ai colleghi che hanno subito le restrizioni.
Molte persone sono entrate nell’aula nonostante i tentativi della polizia di tenerli lontani. In gran parte erano famigliari di prigionieri che tenevano in mano la fotografia del loro congiunto e chiedevano ai membri del parlamento che la priorità nelle loro attività fosse la questione dei prigionieri in attesa di giudizio, la gran parte senza accuse, detenuti nelle carceri israeliane.
La seduta del parlamento si è aperta con il discorso di Salim Zaanoun che ha detto che nonostante le restrizioni di movimento degli Israeliani il Parlamento resterà unito ed ha auspicato che anche i membri del parlamento detenuti possano partecipare alle sedute in videoconferenza. “Nessuno potrà dividerci” ha affermato.
Nei dieci minuti di pausa per le preghiere due disabili hanno innalzato un cartello che diceva : “ Cosa sarà deinostri diritti?”. Sono stati avvicinati da Haniya che ha ascoltato le loro richieste.
Il presidente Abbas ha fatto appello alla ripresa dei negoziati con Israele ed alla fine della resistenza armata, ed ha ricordato che tutti i membri del parlamento devono rispettare tutti gli accordi siglati. Ha auspicato che Hamas rispetti gli accordi di pace con Israele e fermi le violenze.
Haniya ha detto che le divergenze di opinioni possono essere superate.

16 febbraio 2006
DOMANI  PRESTERA’ GIURAMENTO IL NUOVO PARLAMENTO
VISITA DI MESHAAL IN TURCHIA
Khaled Mashaal si è recato oggi in visita ad Ankara insieme ad una delegazione di Hamas.
Ha avuto colloqui con funzionari del ministero degli esteri compreso il sottosegretario Ahmet Azumcu.
Non è chiaro se incontrerà anche il primo ministro Erdogan. Fonti turche si sono affrettate a dichiarare, per non urtare gli alleati europei e gli USA, che Mashaal non è stato invitato dal governo turco bensì dal partito AKP
LA RUSSIA UFFICIALIZZA IL SUO INVITO
Ci dovrebbe essere un incontro a Mosca per i primi di marzo
ISRAELE LIBERA UN PRIGIONIERO APPARTENENTE AD HAMAS
Oggi è stato liberato Ahmed el-Haj Ali, 66 anni di Nablus, dopo 5 mesi di detenzione.
Altri 11 nuovi parlamentari sono ancora in carcere.

15 febbraio 2006
Al Zahar è stato nominato capogruppo parlamentare di Hamas.
Il capo del parlamento sarà invece Aziz Dweik, che nei casi previsti dalla legge può diventare il presidente ad interim e cioè nel caso di morte, impedimento o dimissioni del presidente Abbas.

Situazione fino al 14 febbraio 2006

-Venezuela accetterebbe con piacere una visita dei capi di Hamas

- Non è stata ancora fissata la data della visita di Hamas a Putin, ma un portavoce afferma che si svolgerà entro il mese di febbraio

INCONTRO USA-ISRAELE per cercare di destabilizzare il governo palestinese. Il New York Times pubblica la notizia. Il Piano sarebbe questo: chiusura totale dei finanziamenti all’Autorità palestinese e creazione di uno stato di indigenza tale da creare scontento nella popolazione verso Hamas, indizioni di nuove elezioni e recupero della maggioranza da parte di Fatah.

Nayef Rabjoub, portavoce di Hamas nel West Bank meridionale, commenta: “Non ci meravigliano questi tentativi di destabilizzazione. Se realmente Israele vorrà impedire l’applicazione della democrazia sarà evidente a tutta la comunità internazionale che Israele è anti-democratico ed è una potenza occupante criminale.

La situazione è complessa perché intanto il parlamento palestinese ha conferito nuovi poteri al presidente Abu Mazen, compreso quello di sciogliere il parlamento ed indire nuove elezioni in caso di dissenso politico tra il parlamento stesso ed il suo presidente.

NUOVI POTERI AD ABU MAZEN

Fatah sta cercando di affermare la sua predominanza nell’ANP. Il parlamento uscente, nella sua ultima seduta, ha approvato una nuova legge che conferisce al presidente Abu Mazen il potere di nominare una nuova corte costituzionale composta da nove giudici con il compito di risolvere le contese tra il presidente del parlamento e il governo ed il parlamento stesso.

E’ probabile che i giudici nominati apparterranno a Fatah o agli organismi alleati, e dal momento che questa corte emanerà giudizi inappellabili è evidente che questa nuova legge rafforza il ruolo del presidente abu Mazen nei confronti di un nuovo governo guidato da Hamas.

Ahmed Mubarak, parlamentare di Hamas, dichiara che questa legge è illegale perché il parlamento uscente non ha l’autorità di emanare emendamenti alla costituzione. Questo provvedimento è molto grave soprattutto perché dà potere al presidente Abu Mazen di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni in caso di disputa tra la posizione politica del presidente e quella del parlamento.

HAMAS HA SCELTO IL NUOVO CAPO DEL GOVERNO, ma non ha reso noto il nome. Si presume che sia Ismail Haniya, che ha dichiarato che Hamas sarà in grado di formare il nuovo governo subito dopo l’insediamento del nuovo parlamento.

DICHIARAZIONI DI AL-ZAHAR in merito al programma sociale ed economico del futuro governo.

L’educazione sarà un programma di resistenza. Il turismo non sarà un programma di nudi, alcool e casinò ma sarà un turismo di resistenza che attirerà musulmani ed arabi.

I palestinesi promuoveranno la piccola industria, attireranno investimenti e non avranno dipendenza economica dal nemico israeliano. Per combattere la corruzione verranno soppressi 37 mila lavori immaginari nei servizi di sicurezza egemonizzati da Fatah e nessuno potrà usare le armi a scopo di vendetta. I militanti di Fatah e delle altre fazioni non devono avere paura perché non faremo alcuna ingiustizia. Devono sapere che preserveremo la loro vita, denaro ed onore .

Non imporremo la religione e nemmeno il velo.

Situazione del 9 febbraio 2006
PUTIN: HAMAS non é un'organizzazione terroristica
In una conferenza stampa congiunta con il leader spagnolo Zapatero a Madrid, dove si trovava in vistia,  il presidente della Russia, Putin, ha dichiarato che é sua intenzione invitare Hamas a Mosca per parlare del futuro assetto in Palestina e il gruppo dirigente di Hamas ha accettato.
Khaled Mashaal ha commentato: "Se ci viene rivolto un invito noi lo accettiamo. Accogliamo con favore la coraggiosa posizione della Russia e le dichiarazioni di Putin che non ci classifica come organizzazione terroristica", ed ha aggiunto che la posizione della Russia porterà equilibrio nelle relaizoni nternazionali e che l'influenza della'America ha iniziato a vacillare  causa delle numreose difficoltà in cui versa l'amministrazione statunitense.
Putin ha detto che non considera Hamas un'organizzazione terroristica e che chiederà alla comunità internazionale di cooperare con un governo palestinese guidato da Hamas. "Hamas  é arrivato al potere attraverso legittime elezioni",  ha aggiunto, e "dobbiamo rispettare il popolo palestinese e dobbiamo cercare soluzioni per il popolo palestinese, per la comunità internazionale e anche per Israele. I contatti con Hamas devono continuare."

Visita di Hamas nei paesi arabi
La delegazione di Hamas ha terminato la sua visita in Egitto; le visite proseguiranno in Sudan, Qatar e Arabia Saudita. Lo scopo di questo viaggio é principalmente quello di presentare le  politiche e trovare accordi in tema di  finanziamenti in vista di un futuro governo capeggiato da Hamas, ma anche di cercare di rompere il fronte internazionale che appoggia Israele contro un futuro governo Hamas.

Dichiarazioni di Osama Hamdan
Il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, ha dichiarato che le priorità del suo Movimento sono il rafforzamento della resistenza palestinese, il rilascio dei 9000 e più prigionieri palestinesi, compreso il segretario del Fronte popolare Ahmed Saadat e gli altri 14 membri del parlamento, ed infine la riorganizzazione dell’OLP.

Hamdan ha rilasciato queste dichiarazioni nel corso di una festa organizzata a Beirut per celebrare la vittoria elettorale, a cui erano presenti molte personalità di spicco del Libano compreso il ministro dei lavori pubblici Trad Hmadeh, l’ex premier Saleem Al-Hus, ed il capo sciita in Libano Hussein Fadlullah.

Hamdan dice: “Le nostre priorità per il presente sono occuparci dei problemi di tutti i giorni dei palestinesi compreso i problemi della sicurezza e del sociale, e costituire un sistema giudiziario indipendente. Hamas non vuole abolire le istituzioni corrotte esistenti, ma riformarle e renderle affidabili per il popolo palestinese dal momento che confidiamo in una promettente indipendenza economica per la Palestina. Hamas abbinerà la politica alla resistenza e non abbandonerà mai le istanze nazionali. Saremo sempre per il dialogo con il governo libanese per quanto riguarda la presenza di rifugiati palestinesi come ospiti nel loro stato.”

Situazione dell'8 febbraio2006

Dichiarazioni di Mahmoud Zahar
Zahar ha dichiarato che Hamas contatterà altri partiti o governerà da solo se Fatah non vorrà partecipare al governo e che
 il governo palestinese sarà composto da tecnici, rappresentanti di partito ed indipendenti. Ha aggiunto,
parlando alla televisione al-Arabiya: "Vogliamo allargare la partecipazione affinché le forze esterne al Parlamento e gli  indipendenti partecipino al processo di ricostruzione del paese...Ciò che serve ora é risanare la situazione economica e della sicurezza che sono in condizioni precarie" e affrontando l'argomento delle pressioni internazionali affinché Hamas rinunci alla violenza e riconosca Israele, ha  ribadito:" Hamas crede che la resistenza sarà parte integrante del futuro della Palestina soprattutto perché il nostro nemico Israele continua  le sue aggressioni, come hanno visto tutti."

Incontro al Cairo - commenti
Mohammed Nazzal, componente della delegazione di Hamas in visita in Egitto, ha riferito che la delegazione ha spiegato cosa intende fare per gestire la situazione politica interna e cioé che é necessario una risistemazione degli assetti politici prima di pensare alla convocazione del Parlamento ed alla formazione del nuovo governo basandosi solo su chi ha ottenuto la maggioranza dei seggi. " Noi stiamo cercando la via di un governo di unità nazionale basato sulla collaborazione politica" ed ha aggiunto che stanno anche cercando di trovare un accordo per ristrutturare l'OLP - organizzazione per la liberazione della Palestina.
Shaikh Siyam, altro componente della delegazione, ha dichiarato che gli Egiziani non hanno esercitato alcuna pressione su di loro e che Hamas non si piegherà alle minacce e ritorsioni degli USA o dell'UE.

Situazione fino al 7 febbraio 2006
Khaled Mashaal, esponente di Hamas rifugiato a Damasco, ha risposto prontamente alle minacce di USA e UE di congelamento dei fondi con un editoriale apparso su The Guardian il 31 gennaio 2006 (vedi...).
L'Iran si é offerto di sopperire ai bisogni dei Palestinesi e il Qatar ha promesso di inviare immediatamente 33 milioni di dollari.
Il primo ministro israeliano Ehud Olmert cerca di isolare Hamas dichiarando che Israele non intende danneggiare il presidente Abu Mazen fino a quando rifiuterà la collaborazione con Hamas e fino a quando non darà l'incarico ad Hamas di formare il governo.
Ma l'iter di formazione del nuovo governo va avanti: Hamas e Abu Mazen hanno deciso di convocare il parlamento per il 16 febbraio per iniziare le procedure. Fino ad allora una delegazione di Hamas - composta dai leader di Gaza Haniya, Zahar, Siyam e Rayyan oltre che al capo delegazione Abu Marzouk e a Khater, Al-Alami, Nazzal, Al-Resheq e Mohammed Nasr - sarà impegnata in un giro di consultazioni con i leader dei paesi arabi.
La delegazione, insieme anche a Khaled Mashaal arrivato da Damasco, ha iniziato i suoi colloqui partendo dall'Egitto. Lunedì 6 febbraio si é incontrata con Omar Suleiman, direttore generale dei servizi di sicurezza egiziani. Il colloquio si é incentrato sulle pressioni fatte dalla comunità internazionale a seguito della vittoria di Hamas e su come affrontarle e su come Hamas intende gestire la situazione interna dell'Autorità Nazionale.

Situazione del 30 gennaio 2006
Ismail Haniya, leader di Hamas, ha dichiarato oggi a Gaza, rivolto all’UE: “ Faccio appello alla vostra comprensione delle priorità del popolo palestinese in questo momento affinché non interrompiate il sostegno morale e finanziario e portiate nella regione stabilità e non pressione e tensione.”
Haniya capolista per Hamas, ha fatto appello al cosiddetto “quartetto europeo” dei mediatori di pace, UE, USA, Russia e ONU, perché dialoghi senza pre-condizioni con Hamas.
Angela Merkel, cancelliere tedesco, ha affermato nel suo incontro con il presidente Abbas, che l’UE non finanzierà un governo palestinese in cui ci sia Hamas fino a quando quest’ultimo non rinunci alla violenza e riconosca Israele.
L’anno scorso l’UE ha dato all’Autorità Palestinese circa 615 milioni di dollari, vitali per la sua sopravvivenza.

12:29- 30.01.06
Hamas fa appello all’UE di trattare con loro senza pre-condizoini .
12:26 30.01.06 Il ministro esteri UE invita Hamas a chiarire la loro posizone
11:56 30.01.06 Hamas invita la comunità internazionale a non tagliare i fondi all’Autorità Nazionale
11:33 30.01.06 Merkel: Abbas dovrebbe chiedere ad Hamas di riconoscere Israele e rinunciare alla violenza
10:32 30.01.06 Haniyeh: Hamas  non vuole ostilità con Abbas
10:04 30.01.06 Decine di poliziotti palestinesi occupano il parlamento a Gaza
08:52 30.01.06 Abbas va in Giordania per un incontro con re Abdullah
08:04 30.01.06 Ministro esteri egiziano rivolge appello ai paesi occidentali affinché non interrompano aiuti all’ANP
06:21 30.01.06 Hamas: se Israele rientrerà nei confini precedenti il 1967 verrà prorogata la tregua
 
COMUNICATO UFFICIALE DELLA COMMISSIONE ELETTORALE – 29.1.06
Il giorno 29 gennaio 2006, alla presenza dei rappresentanti delle liste elettorali, la Commissione Elettorale Centrale ha verificato le procedure del conteggio preliminare. La Commissione ha esaminato anche i ricorsi, i verbali delle varie circoscrizioni e la regolarità delle operazioni.
La Commissione ha spiegato anche le procedure  elettroniche di inserimento dei dati e come ha trattato i ricorsi ricevuti – che riguardavano principalmente il comportamento dei candidati ed il loro mancato rispetto del regolamento, il che non ha avuto, però, ripercussioni sui risultati elettorali.
 I risultati finali sono i seguenti:
Change and Reform 74 seggi;
Fatah 45 seggi;
PFLP  3 seggi;
Al-Badil 2 seggi;
Independent Palestine 2 seggi;
Third Way 2 seggi;
Indipendenti 4 seggi.
 
Questi risultati differiscono di poco da quelli annunciati in conferenza stampa il 26 gennaio, che erano basti sullo scrutinio del 95% delle schede. A Fatah sono assegnati due seggi in più .
I candidati o le liste elettorali o i rappresentanti legali possono contestare questi risultati finali entro 2 giorni dalla data della comunicazione ufficiale, a’ sensi del Capitolo 1/93, Legge n. 9 / 2005 sulle elezioni.

09:07 - 27.01.06 Mofaz - ministro difesa israeliano dà ordine di proseguire arrestii di esponenti di Hamas e Jihad isalmica
08:26 - 27.01.06 Esercito di occupazione arresta 15 palestinesi in West Bank

08:05 - 27.01.06 il presidente pakistano Musherraf dichiara che Israelel deve accettare la vittoria di Hamas
00:48 - 27.01.06Abbas chiamerà Hamas per formare il nuov ogoverno

I RISULTATI UFFICIALI FINALI

ELEZIONI LEGISLATIVE 2006 PER IL PARLAMENTO PALESTINESE .

 .

Voti

%

Seggi (proporzionale/uninominale)

Change and Reform (Hamas)

 .

434 817

42.9

76 (30/46)

Fatah  (PLO movimento liberazione della Palestina) (Harakat al-Tahrâr al-Filistini)

403 458

39.8

43 (27/16)

Martyr Abu Ali Mustafa (PFLP - Popular Front for the Liberation of Palestine)

41 671

4.1

3 (3/0)

al-BADIL (coalizione  Democratic Front for the Liberation of Palestine, Palestinian People's Party, Palestine Democratic Union (FIDA) e indipendenti) (al-Badeel)

28 779

2.8

2 (2/0)

Palestina Indipendente (Mustafa Barghouthi and indipendenti)

26 554

2.6

2 (2/0)

Third Way

23 513

2.3

2 (2/0)

Indipendenti

-

-

4 (0/4)

Altri

53 200

5.2

0 (0)

TOTALE (PARTECIPAZIONE 74.6%)

1 011 992

100.0%

132 (66/66)

mappaseggi

percentuali di votanti nelle 16 circoscrizioni